Enel aspira a realizzare “un’infrastruttura di ricarica adeguata che consenta a chi possiede un’auto elettrica di fare una vita normale”; parola dell’ad Francesco Starace che, probabilmente, per “vita normale” intende “priva di ansie da ricarica”. In effetti il numero e la distribuzione delle colonnine di rifornimento pubbliche lasciano al quanto a desiderare e sono (insieme ai prezzi di listino delle EV) il freno principale alla diffusione delle auto a emissioni zero. Tuttavia Enel è intenzionata a realizzare una rete infrastrutturale per vetture elettriche che possa dare una svolta alla mobilità green nazionale.

L’azienda investirà di tasca sua circa 300 milioni di euro su tutto il territorio italiano; verranno utilizzati anche fondi europei, da addizionare al contributo “di chi utilizza le macchine”. Significa che la rete in questione non finirà per pesare sulla “tariffa elettrica e non graverà sulle bollette”. Il piano infrastrutturale “è stato realizzato insieme al Politecnico di Milano, è stato presentato qualche mese fa al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio” e partirà ad aprile.

Enel è inoltre pronta a lanciare una sorta di nuova società satellite che si occuperà anche di mobilità elettrica: “annunceremo tra un paio di mesi una unità organizzativa nuova dedicata all’auto elettrica con uno specifico responsabile, per realizzare anche la rete di ricarica”, ha assicurato Starace. La nuova divisione “si occuperà di tutte le offerte ai clienti che non riguardano energia elettrica e gas, e quindi anche dell’auto elettrica”. Secondo lo studio realizzato con il Politecnico di Milano, ha spiegato l’ad, “immaginando un parco auto di 360 mila auto elettriche, ci vorrebbero 12 mila colonnine“.

“Enel, insieme ad alcune delle principali case automobilistiche – sostiene Starace – è in prima linea nello sviluppo di offerte e servizi integrati per i clienti e di una infrastruttura di ricarica capillare, come quella che stiamo realizzando lungo l’asse autostradale italiano. Inoltre siamo i primi al mondo ad aver sviluppato una tecnologia, il Vehicle to Grid, che utilizza i veicoli elettrici anche per garantire maggiore efficienza e stabilità alla rete di distribuzione consentendo, allo stesso tempo, di generare ricavi per i proprietari”.

Tuttavia, osservando i numeri della mobilità elettrica nostrana, sembra che la diffusione di massa delle EV nel nostro Paese sia ancora lontana: in Europa il segmento delle “zero-emission car” cresce rapidamente (+33% nel primo trimestre del 2016 rispetto all’anno precedente) e va forte anche negli Stati Uniti e in Cina che, insieme a Norvegia e Olanda, rappresentano il 70% delle vendite mondiali. In Italia invece le EV sono appena 6 mila, circa lo 0,01% dei veicoli elettrificati, a fronte del 25% della Norvegia o del 10% dell’Olanda. Secondo Enel “il nostro Paese non è ancora ai livelli del Nord Europa per infrastruttura di ricarica, ma è un gap superabile con strategie lungimiranti e politiche adeguate”. Tutte ancora da dimostrare però.

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