Maurizio Zamparini batte Diego Armando Maradona e la Apple. Ma non si tratta né di sport né di hi-tech, bensì dei debiti con il Fisco italiano. Secondo quanto scrive Il Sole24 Ore, il patron del Palermo Calcio deve infatti all’Erario la bellezza di 99 milioni di euro. Per l’agenzia delle Entrate, la posizione debitoria mai sanata ammonta a 54 milioni di imposte, a cui si sommano 45 milioni tra sanzioni e interessi lievitati nell’arco degli 11 anni che vanno dal 2002 al 2013. Il presidente del Palermo calcio, però, smentisce ogni addebito e parla al quotidiano di “accanimento del tutto destituito da ogni fondamento”.
Per mettere a posto i conti, in ogni caso, Zamparini non potrà neanche vendere qualche gioiello della squadra rosanero: se in passato aveva incassato complessivamente più di 90 milioni dalle cessioni di Pastore, Cavani e Dybala, ora la squadra, priva di talenti di quel livello, sembra destinata alla retrocessione in serie B. Inoltre, nonostante le plusvalenze milionarie che, insieme agli esoneri in panchina, hanno caratterizzato la sua gestione, le casse del Palermo di Zamparini non godono di buona salute. Di recente, infatti, Riscossione Sicilia ha pignorato un credito di 200mila euro della società verso la Figc, perché “sui conti del Palermo calcio abbiamo trovato solo 2 mila euro“, come ha dichiarato il presidente Antonio Fiumefreddo.
Da mesi Zamparini sta cercando di vendere la società, che ha debiti per 120 milioni e ricavi per 90 milioni. Non è facile, però, trovare un acquirente disposto a valutare il Palermo almeno 73 milioni di euro, cioè la cifra che il patron ha iniettato nelle casse del club in questi anni. I guai per l’imprenditore 75enne però non finiscono qui. Se al grande pubblico è noto per le sue imprese sportive, Zamparini è infatti soprattutto colui che ha fatto fortuna con i centri commerciali Mercatone Zeta, venduti ai francesi di Conforama nel 2002 incassando una plusvalenza di 400 milioni di euro. Oggi il suo universo societario è gestito dalla Gasda Spa, spiega sempre il quotidiano di Confindustria, ma la liquidità si è prosciugata.
Oltre ai tentativi di cessione del Palermo calcio, dunque, l’imprenditore friulano starebbe cercando di vendere anche i centri commerciali che possiede al Sud Italia. I 99 milioni di debiti con il Fisco italiano però potrebbero non aiutare le varie trattative. A meno che l’attaccante macedone Ilija Nestorovski non diventi improvvisamente il nuovo Cavani e risolva tutti i problemi del suo presidente.
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Fisco, il patron del Palermo Zamparini ha debiti con l’Erario per 99 milioni di euro. Lui: “Destituito da ogni fondamento”
Lo rivela Il Sole24 Ore, che spiega come la posizione debitoria mai sanata ammonti a 54 milioni, a cui si sommano 45 milioni tra sanzioni e interessi lievitati nell'arco di 11 anni. L'imprenditore friulano smentisce, ma sta cercando di vendere il club e i centri commerciali nel Sud Italia
Maurizio Zamparini batte Diego Armando Maradona e la Apple. Ma non si tratta né di sport né di hi-tech, bensì dei debiti con il Fisco italiano. Secondo quanto scrive Il Sole24 Ore, il patron del Palermo Calcio deve infatti all’Erario la bellezza di 99 milioni di euro. Per l’agenzia delle Entrate, la posizione debitoria mai sanata ammonta a 54 milioni di imposte, a cui si sommano 45 milioni tra sanzioni e interessi lievitati nell’arco degli 11 anni che vanno dal 2002 al 2013. Il presidente del Palermo calcio, però, smentisce ogni addebito e parla al quotidiano di “accanimento del tutto destituito da ogni fondamento”.
Per mettere a posto i conti, in ogni caso, Zamparini non potrà neanche vendere qualche gioiello della squadra rosanero: se in passato aveva incassato complessivamente più di 90 milioni dalle cessioni di Pastore, Cavani e Dybala, ora la squadra, priva di talenti di quel livello, sembra destinata alla retrocessione in serie B. Inoltre, nonostante le plusvalenze milionarie che, insieme agli esoneri in panchina, hanno caratterizzato la sua gestione, le casse del Palermo di Zamparini non godono di buona salute. Di recente, infatti, Riscossione Sicilia ha pignorato un credito di 200mila euro della società verso la Figc, perché “sui conti del Palermo calcio abbiamo trovato solo 2 mila euro“, come ha dichiarato il presidente Antonio Fiumefreddo.
Da mesi Zamparini sta cercando di vendere la società, che ha debiti per 120 milioni e ricavi per 90 milioni. Non è facile, però, trovare un acquirente disposto a valutare il Palermo almeno 73 milioni di euro, cioè la cifra che il patron ha iniettato nelle casse del club in questi anni. I guai per l’imprenditore 75enne però non finiscono qui. Se al grande pubblico è noto per le sue imprese sportive, Zamparini è infatti soprattutto colui che ha fatto fortuna con i centri commerciali Mercatone Zeta, venduti ai francesi di Conforama nel 2002 incassando una plusvalenza di 400 milioni di euro. Oggi il suo universo societario è gestito dalla Gasda Spa, spiega sempre il quotidiano di Confindustria, ma la liquidità si è prosciugata.
Oltre ai tentativi di cessione del Palermo calcio, dunque, l’imprenditore friulano starebbe cercando di vendere anche i centri commerciali che possiede al Sud Italia. I 99 milioni di debiti con il Fisco italiano però potrebbero non aiutare le varie trattative. A meno che l’attaccante macedone Ilija Nestorovski non diventi improvvisamente il nuovo Cavani e risolva tutti i problemi del suo presidente.
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Papa Francesco, dopo tre settimane un audio per i fedeli: “Grazie per le vostre preghiere”. Il bollettino: “È stabile”. Il prossimo sarà sabato
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Vertice Ue, veto di Orban su sostegno a Kiev. Zelensky: martedì summit tra i “volenterosi”. Meloni: “Riarmo? Termine non chiaro. No all’uso dei fondi di coesione”
Mondo
‘In Ucraina è guerra per procura’: a dirlo è il segretario di Stato Usa Marco Rubio. E il Cremlino plaude
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "La politica estera cambia la vita delle famiglie, aiuta la gente a capire e anche gli errori fatti. In Italia il casino sui consumi lo ha fatto Salvini: ha fatto una norma sul codice della strada per ridurre gli incidenti e va bene ma non è giusto fare una campagna terroristica sul vino. E poi c'è Trump che fa i dazi ma la roba nostra piace nel mondo e se ci mettono i dazi, ci fregano. I sovranisti di casa nostra dicono 'viva Trump' ma Trump ci distrugge l'economia". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4. "E poi c'è anche l'Europa che è un po' troppo burocratica".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “La sicurezza delle telecomunicazioni è fondamentale, nell’interesse italiano sarebbe singolare scegliere un soggetto francese (con partecipazione azionaria anche cinese?) anziché un sistema tecnologicamente più sviluppato ed all’avanguardia come quello americano. Peraltro notiamo con stupore che, come già avvenuto per alcune case farmaceutiche durante il Covid, un titolo francese abbia guadagnato in Borsa più del 500% in pochi giorni. Siamo certi che, in una fase delicata come questa, ogni scelta vada ponderata esclusivamente nel nome dell’interesse nazionale italiano, senza pregiudizi ideologici, ritenendo gli Usa un partner imprescindibile per la sicurezza e la crescita del nostro Paese”. Così in una nota Paolo Borchia, capo delegazione Lega al Parlamento europeo, e Paolo Formentini, deputato Lega, responsabile dipartimento Esteri della Lega.