Bagarre tumultuosa durante La Zanzara (Radio24) tra il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, e i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo. Casus belli: la legalizzazione delle droghe leggere. Il lungo match parte dalla citazione di un articolo di Roberto Saviano, che ha criticato duramente su Repubblica la posizione di Gasparri e del senatore di Idea, Carlo Giovanardi, circa la tragedia del 16-enne di Lavagna. “Saviano ha scritto sciocchezze” – accusa il vicepresidente del Senato – “sia coerente, allora. Sostenga anche la legalizzazione della cannabis anche per i minorenni e arrivi a questi livelli di sfrontatezza e di irresponsabilità, se ne ha il coraggio. La sua tesi è aberrante, infondata e sbagliata. E’ una persona ignorante in questi e altri campi”. E aggiunge: “Definisce ‘dolose’ le posizioni mie e di Giovanardi, quando noi aiutiamo i tossicodipendenti a uscire dalla droga, abbiamo salvato centinaia di migliaia di ragazzi portandoli in comunità. Se avessi conosciuto Saviano da ragazzino, lo avrei accompagnato in comunità a ritrovare un equilibrio psicologico che mi sembra non abbia. Uno che insulta la gente in questo modo non ha equilibrio. Quello che ha scritto è diffamatorio. Non gli consento di dare patenti di moralità” – continua – “Lo sapete che nei film tratti dai suoi libri hanno lavorato dei camorristi che sono stati arrestati sul set? Pensate se fosse successo a me o a Berlusconi. Saviano vuol far morire i ragazzi con la droga di Stato, io e Giovanardi li salviamo dalla morte“. Poi tuona: “Io la penso come Gratteri e Borsellino, nemici della droga di Stato. Gratteri combatte la camorra realmente, non con i libri! Viva Gratteri! Viva Borsellino! Altro che Saviano. Ci vorrebbe uno Stato in cui gente come Gasparri e Giovanardi tendano la mano a chi vive quel dramma”. Il dibattito precipita quando Cruciani e Parenzo difendono pervicacemente la legalizzazione delle droghe leggere. “Se dite che non fanno male, fate un’azione criminale“, sbotta Gasparri. E si infuria: “Mi fate parlare, cazzo? Che faccio, come Sgarbi? Vi siete fatti una canna? Vi sento un po’ eccitati. Siete due pagliacci, io non faccio la spalla dei pagliacci. Fate propaganda della droga, siete due delinquenti, pagliacci e imbecilli. Siete due spacciatori, mascalzoni. Andate a fare in culo”. E riattacca il telefono
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