Scontri con la polizia ed esplosioni di bombe carta in Piazza Montecitorio. Sono gli effetti del sesto giorno consecutivo di proteste dei tassisti contro l’emendamento al decreto Milleproroghe che a loro parere favorisce Uber. Diverse le città italiane nel caos, ma soprattutto a Roma è stata alta la tensione per l’agitazione di tassisti e ambulanti uniti. Ci sono state cariche degli agenti fuori dalla sede Pd: quattro poliziotti e tre manifestanti sono rimasti feriti. Al momento sono quattro i fermati: secondo quanto appreso, tra di loro ci sarebbero due appartenenti a Forza Nuova, e un leader dell’estrema destra romana, Giuliano Castellino. È stato identificato e fermato dalla polizia il manifestante immortalato con un tirapugni. Si tratta di un ambulante, che cercava di alzare da terra proprio Castellino, rimasto ferito. Alcuni dimostranti si sono resi protagonisti di episodi di intimidazione a conducenti Ncc. Infine le tre esplosioni davanti alla sede della Camera, dove una bomba carta ha mandato in frantumi il vetro del rosone di Palazzo Macchi. Una seconda ha danneggiato i vetri di un edificio in via Aquiro: l’autore del lancio è stato fermato. Dalle 15 l’incontro tra le sigle sindacali di categoria e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, che ha commentato: “Si lavora se non ci sono violenze e minacce”.
I tassisti si sono dati appuntamento in mattinata davanti alla sede della Camera, dove sarà votato il decreto, già approvato dal Senato. E hanno ricevuto l’appoggio non solo della sindaca Virginia Raggi, che li ha raggiunti nel corso della manifestazione, ma di tutto il Movimento 5 stelle, come testimonia il tweet di Beppe Grillo: “Blocchiamo la porcata del Pd contro i tassisti”. “I tassisti hanno assolutamente ragione, noi siamo assolutamente al loro fianco, i nostri parlamentari hanno presentato una mozione per abolire una proposta che li penalizza”, ha aggiunto poi il leader M5s. Dopo gli scontri, la sindaca ha precisato: “Manifestare è un diritto, usare la forza è inaccettabile. Al fianco di chi protesta civilmente. Ferma condanna verso chi ricorre alla violenza”.
Scontri davanti alla sede Pd – La protesta è arrivata fino a Largo del Nazareno, con lanci di uova verso la sede del Partito democratico e momenti di tensione, quando le forze dell’ordine, caschi e manganelli in mano, hanno tenuto a distanza i manifestanti dall’ingresso. Ci sono stati scontri e cariche: gli agenti hanno allontanato i manifestanti in via del Tritone, loro hanno risposto con lanci di uova, bottiglie e brandendo le aste delle bandiere. Un manifestante e un passante sono rimasti feriti durante i tafferugli: il secondo ha ricevuto una manganellata alla testa ed è stato portato via in ambulanza. Disperdendosi i dimostranti hanno rovesciato vasi, tavolini e sedie di alcuni locali. Tra di loro anche esponenti dell’estrema destra romana: alcuni hanno cantato l’inno nazionale accompagnandolo con il saluto romano e sventolando bandiere nere con il simbolo dei pirati. “Siamo in piazza al fianco dei tassisti romani, con il decreto Lanzillotta si dichiara la morte di questa categoria e non possiamo né vogliamo permetterlo”, si legge in un comunicato del segretario nazionale di Forza Nuova, Roberto Fiore.
Le bombe carta a Montecitorio – Le tre bombe carta fatte esplodere nel pomeriggio in Piazza Montecitorio hanno provocato danni ai palazzi circostanti. I vetri delle finestre di un appartamento in via Aquiro sono andati in frantumi, così come il rosone di una finestra di Palazzo Macchi. Per evitare che i vetri rotti in bilico possano cadere sui passanti, il ‘triangolo’ di strade è stato transennato dalla polizia municipale. La tensione tra i manifestanti e poliziotti in tenuta antisommossa si è riaccesa a tratti. Al presidio partecipano anche lavoratori ambulanti che protestano contro la direttiva Bolkestein. Agli slogan (“Uber Uber vaffanculo”, “Noi da qui non ce ne andiamo, noi da qui non ce ne andiamo”) si intervalla l’Inno di Mameli. Diverse bombe carta a distanza ravvicinata sono esplose anche in piazza di Porta Pia, dove circa duemila tassisti stanno attendendo l’esito dell’incontro tra i loro rappresentanti e il ministro Delrio. Un’auto a noleggio con conducente è stata rigata dai manifestanti che le hanno anche lanciato contro uova fresche. Sul cofano posteriore hanno inciso la scritta ‘taxi’.
Le associazioni degli ambulanti si dissociano – Le 28 Associazioni spontanee dei commercianti ambulanti si dissociano dalla contestazione avvenuta davanti alla sede del Pd, come si legge in un comunicato. “Le nostre associazioni erano presenti a Roma, come sempre in questi ultimi mesi, per manifestare alle istituzioni lo stato di crisi in cui versa da tempo la categoria degli ambulanti per responsabilità di una politica che non dà le risposte che ci spettano”, scrivono le associazioni. “Ciò che è accaduto stamattina non appartiene al nostro modo di fare e alla nostra coscienza civica. Siamo dispiaciuti per i fatti accaduti e ci dissociamo dalle intemperanze di alcuni manifestanti, perché mai come in questo momento occorre manifestare in modo fermo, ma pacifico, senza alzare i toni della protesta in modo disordinato ed aggressivo. Continueremo a lottare fino a che non sarà esclusa dalla Bolkestein la nostra categoria – concludono – ma quello che è successo stamani è qualcosa che va oltre e non ci appartiene”.
Le parole di Virginia Raggi – “Siamo al fianco dei tassisti che sono arrivati a Roma da tutta Italia per dire ‘no’ alle solite riforme calate dall’alto”, scrive in una nota la sindaca Raggi. “L’emendamento Lanzillotta-Cociancich al decreto Milleproroghe causerebbe effetti negativi sul trasporto pubblico non di linea perché porterebbe a una vera e propria liberalizzazione degli Ncc, i noleggi con conducenti, che non sarebbero più vincolati al rispetto della territorialità”. “Un’eventuale riforma del settore – osserva la sindaca – deve essere fatta coinvolgendo le associazioni di categoria e le amministrazioni locali per un dialogo costruttivo”. “Da giorni nella nostra città non si vedono circolare taxi – conclude Raggi -. La protesta sta privando tutti noi cittadini di un servizio fondamentale e importantissimo per i trasporti della Capitale. Voglio per questo lanciare un appello anche ai tassisti affinché il servizio torni al più presto alla normalità”. Ma quello di Virginia Raggi per il Codacons è un “comportamento abnorme”, perché con queste parole il sindaco “‘dichiara guerra’ ai cittadini e, schierandosi con i tassisti, sembrerebbe avallare lo sciopero illegale messo in atto da 6 giorni dai conducenti dei taxi”. E l’associazione chiede alla Procura di Roma di aprire un’indagine.
Lega e Fi a favore dei tassisti – “Lo sciopero dei tassisti? Sto con chi manifesta a Roma a difendere il lavoro contro le normative europee e le imbecillità del Governo”. Così anche il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, in Darsena a Milano, si schiera dalla parte dei manifestanti. Dello stesso avviso anche Forza Italia. “Il governo si fermi e ascolti le giuste ragioni dei tassisti. Anche oggi sarò in piazza accanto a tutti i lavoratori che vedono messa a repentaglio la propria attività per l’ottusità di una maggioranza che, di fatto, favorisce la concorrenza sleale, liberalizza in maniera selvaggia il mercato e incoraggia l’abusivismo crescente”, ha dichiarato il senatore Maurizio Gasparri.
La risposta della maggioranza – “Aumentare la concorrenza nel settore dei servizi, come sappiamo bene, aumenta la capacità di crescita. Bisogna farlo, garantendo una transizione dolce e soffice ai settori che vengono interessati dalle liberalizzazioni”, è il commento da Bruxelles del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. “La sindaca Raggi gira in auto blu ed evidentemente non si è accorta che la città è nel caos, che da sei giorni non ci sono taxi, che un servizio pubblico è stato cancellato in maniera illegale e che i romani devono subire disagi senza precedenti”, è la risposta arrivata su Facebook da parte della deputata dem Lorenza Bonaccorsi, presidente del Pd Lazio.
L’incontro al ministero dei Trasporti – “Il tavolo di confronto serve per discutere delle questioni di merito e cercare un punto di equilibrio, premesso che una regolamentazione risoluta del settore è indispensabile“, ha detto il suo vice Riccardo Nencini in un’intervista al Corriere della Sera. “Le norme che regolano il sistema risalgono a una ventina di anni fa mentre nel frattempo è cambiato il mondo della mobilità. Adesso è indispensabile la riforma, senza penalizzare i tassisti che hanno fatto un investimento sulla loro professione e mettendo un argine forte all’abusivismo“. Nencini spiega che “il mercato in parte si è già aperto, ma in maniera distonica rispetto alle norme in vigore e questo dimostra che c’è bisogno di una nuova regolamentazione, che possa sì favorire la creazione di posti di lavoro, ma regolari e non abusivi”. Parlando del servizio auto Uber, il vice di Delrio ha sottolineato che “consentire al cittadino la migliore mobilità possibile al costo più basso è una opportunità, a patto che avvenga dentro un sistema regolamentato che offra garanzie sia agli utenti sia alle imprese”.
Le ragioni degli ambulanti – “Non accetteremo passivamente che ci venga sottratta la nostra attività, avviata e fatta crescere con tanti sacrifici – protestano dal canto loro gli ambulanti -. Le istituzioni sono ostaggio delle liti interne del primo partito di maggioranza: mentre il presidente del Pd Orfini lancia appelli per bloccare i bandi, il suo partito non lo ascolta. E mentre il Pd litiga, un’intera categoria commerciale viene precarizzata, lasciata nell’incertezza, indebolita fino all’annientamento”.