di Carblogger
L’affaire Peugeot Citroen-Opel, lo dico subito, non mi convince dal punto di vista francese. Ma sarò felice di essere smentito da Carlos Tavares – numero uno del gruppo Psa – se la cosa gli riuscirà, una volta firmato l’accordo che mi sembra fatto.
Di Psa-Opel mi convince invece a occhi chiusi l’interesse della General motors, casa madre della Opel e dell’intera attività europea che in 18 anni ha perso 20 miliardi di dollari, ha schiantato decine di top manager e centinaia di posti di lavoro. Gm vende (o svende), e buonanotte. È quello che Trump farebbe domani con l’Europa se i vincoli Nato, in primis, fossero meno complessi da recidere.
Mi limito a una domanda, implicita nella mia premessa di scettico: come Gm avrebbe sedotto Tavares per indurlo a prendersi la Opel? Mary Barra ovviamente non l’ha detto. Butto giù qualche ipotesi ricordando pure che molti brevetti Gm sono in Opel, un problema da districare venuto fuori nel 2009 ai tempi della campagna tedesca finita male per Marchionne.
Per rendere più sexy la Opel ci potrebbe stare per Psa l’accesso ai sistemi di elettrificazione di Gm (dei quali si è parlato), aggiungendo all’elettrico quell’idrogeno che è la prossima frontiera sulla quale gli americani lavorano con Honda. I francesi approfitterebbero poi di un accesso alle tecnologie per la guida autonoma, dove sono necessari investimenti massicci in robotica e intelligenza artificiale oltre a sperimentazioni su strada con società di ride hailing. Tutte cose che Gm fa già negli Stati Uniti.
Terza cosa, Gm può dare a Tavares l’accesso per Psa al mercato nordamericano. Lui ne parla da un po’ di tempo. Nel settembre scorso ha fatto sapere di trattare, insieme a Bollorè, una sperimentazione a cominciare da Los Angeles di un sistema di car sharing francese. Tavares ha diretto Nissan negli Usa per cinque anni, conosce bene il mercato e gli americani.
Psa è l’unico gruppo europeo a essere oggi assente in Nordamerica. Domani potrebbe andarci su una rete esistente. Un do ut des che forse da solo vale il prezzo dell’affaire Opel.