La Russia reagirà se gli Stati Uniti metteranno in pratica la scelta di aumentare il bilancio per la Difesa. Ovvero se sarà confermato quanto contenuto nella proposta sulla previsione inviata dalla Casa Bianca alle agenzie federali con 54 miliardi di dollari in più per il Pentagono. “Per ora si tratta di retorica pura. Ma se il budget verrà aumentato allora reagiremo, il ministero degli Esteri, e noi alla Duma”, ha detto a Interfax Leonid Slutsky, capo commissione Esteri. Che già il 24 febbraio aveva avvertito la Casa Bianca: “Se Washington procederà nel suo obiettivo di supremazia nella sfera nucleare, il mondo tornerà alla guerra fredda, con il rischio di una catastrofe globale”.
I rapporti tra Washington e Mosca in tema di armamenti nucleari sono regolati dal trattato New Start siglato nel 2010, che prevede come entro il febbraio 2018 le due potenze debbano limitare del 30% i rispettivi arsenali nucleari. E non avere più di 800 missili balistici intercontinentali dispiegati o non dispiegati sul campo. La Russia crede che l’intesa sia “utile” e non ha nessuna intenzione di “cambiarla”, ha detto il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov in occasione di una tavola rotonda sulle relazioni fra Stati Uniti e Russia organizzata alla Duma. Mentre il vice ministro della Difesa Alexander Fomin ha spiegato che il Cremlino è pronto a discutere una revisione dell’accordo nel senso di una ulteriore riduzione e limitazione delle armi strategiche offensive se riceverà tali proposte: “Il trattato è operativo e in vigore. Credo che sia necessario lavorare sul testo esistente, mentre tutte le altre cose sono insinuazioni e congetture: se una tale idea emerge con i nostri partner, ne discuteremo”.
Ryabkov ha fatto sapere anche che il governo russo seguirà con attenzione il discorso che questa sera il presidente Trump terrà di fronte al Congresso: “Per noi è importante valutare i messaggi che invierà per il suo primo intervento come capo di una super potenza”, ha affermato, denunciando che lo stato attuale delle relazioni bilaterali “lascia molto a desiderare, come tutti possiamo constatare, al livello più basso dalla fine della guerra fredda”. Ryabkov ha anche precisato che non c’è ancora un accordo sulla data di un incontro fra Trump e Putin, ma sono in corso i preparativi a tal fine, e che la Russia non sta discutendo criteri di alcun tipo per il sollevamento delle sanzioni nei suoi contatti con gli Stati Uniti.