Prima il giovane che ha tentato la violenza su una ragazza subito rilasciato. Poi un senegalese che ha fatto resistenza ai vigili urbani ed è stato rimesso in libertà per la terza volta dopo altri arresti. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella, forse l’esponente del Pd più vicino a Matteo Renzi, si sfoga di nuovo su facebook: “Tutto questo è mortificante e inaccettabile per i cittadini e per una comunità che si regge sul principio dello stato di diritto”. A Firenze la questione sicurezza è tornato ad essere di stretta attualità, tanto che oggi in prefettura si è tenuto il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza per parlare con i capi delle forze dell’ordine in città del controllo del territorio. “Le regole ci sono ma evidentemente non funzionano le procedure che le rendano davvero effettive – continua Nardella – Questo sistema va cambiato, altrimenti i cittadini, a partire dai più deboli e indifesi, perderanno sempre di più la fiducia nelle istituzioni e nel prossimo. “Nessuno di noi mette in discussione il principio di accoglienza ma la legalità è un valore inderogabile”.
In precedenza Nardella aveva commentato anche il caso di Sara, la giovane che un uomo ha cercato di violentare e strangolare. L’aggressore è già tornato in libertà. “A dimostrazione del fatto che oggi noi abbiamo un apparato normativo procedurale – aveva commentato il sindaco – che non garantisce l’effettività delle norme penali e soprattutto non tranquillizza le nostre popolazioni”. Per quanto riguarda “le mie competenze mi sono messo a disposizione con tutta la giunta per mettere in campo una serie di misure che possono agevolare le donne sole in orari notturni a maggior rischio: dal potenziamento del trasporto pubblico, all’installazione di telecamere di videosorveglianza, a formule agevolate con i taxi” fino ad arrivare “al finanziamento di corsi di autodifesa per donne, con il nostro assessorato allo sport”. Nei giorni scorsi la giovane ha scritto una lettera aperta al sindaco in cui chiedeva aiuto spiegando di parlare a nome di tutte “le ragazze che hanno paura”.