Un rinoceronte è stato ucciso nella notte tra lunedì e martedì nello zoo di Thoiry, alle porte di Parigi. Vince, questo il nome dell’animale, è stato trovato morto alle 9.30 di mattina dal personale veterinario. Qualcuno lo ha freddato con tre colpi d’arma da fuoco alla testa. Poi, con l’aiuto di una sega elettrica, ha tagliato e rubato il corno. Nessuno si sarebbe mai immaginato un episodio del genere, spiegano dallo zoo: in Europa, infatti, è la prima volta che un rinoceronte viene ucciso per rubargli il corno, come scrive Le Parisien. Al contrario, le morti di rinoceronti sono all’ordine del giorno, ma solitamente avvengono lontano dagli occhi del Vecchio Continente, nelle riserve africane. Solo in Sudafrica, per esempio, vengono uccisi dai bracconieri quasi tre esemplari ogni 24 ore.

Il quotidiano Le Parisien riferisce che lo zoo di Thoiry ospita tre rinoceronti, ma “è possibile che i killer non abbiano avuto il tempo di attaccare anche le altre bestie”, dice una fonte vicina all’inchiesta. Un corno di rinoceronte vale tra i 30mila e i 40mila euro. In Cina gli vengono addirittura riconosciute presunte proprietà afrodisiache e così, su certe piazze, il prezzo può schizzare a cifre folli. Per questo il rinoceronte è uno degli animali più a rischio di estinzione, prima dell’elefante. Vengono uccisi al ritmo di più di un migliaio all’anno. Anzi, i dati del 2016, pubblicati dall’organizzazione Traffic, parlano di poco più di mille episodi solo in Sudafrica.cattura

E proprio al Thula Thula Rhino Orphanage, l’ultimo paradiso del rinoceronte nero in terra sudafricana, si è verificato uno degli ultimi attacchi dei bracconieri, come ha raccontato il Corriere della Sera. Un commando di sette persone armate è entrato nel parco turistico, ha freddato e mutilato un cucciolo all’istante, all’altro ha strappato il corno da vivo, lasciandolo in agonia fino a quando non è stato abbattuto. Prima di andarsene, i bracconieri hanno stuprato una ragazza svedese di vent’anni, scelta a caso fra i turisti presenti. I due baby-rinoceronti non erano obiettivi casuali: i killer sapevano che sarebbe stati liberati a breve, dopo che erano stati tenuti in riabilitazione nel centro, vista la morte dei loro genitori sempre per mano di bracconieri.

La popolazione di rinoceronti, sottolinea il Wwf, resta “pericolosamente vicina a un punto di non ritorno“. L’associazione sottolinea la necessità di combattere a monte la richiesta dei corni di rinoceronte. “L’assenza di un’azione globale per controllare il traffico transazionale di fauna selvatica mina gli sforzi di protezione dei rinoceronti sul campo”, spiega Margaret Kinnaird di Wwf International. Ma il traffico illegale è ben protetto e coinvolge, oltre agli Stati africani, la Cina, il Vietnam, anche i jihadisti vicini ad Al Qaeda e il personale diplomatico della Corea del Nord, come ha spiegato al Corriere della Sera Andrea Crosta, italiano che lavora nell’Elephant Action League (Eal) per combattere il bracconaggio internazionale. In Europa il traffico coinvolge soprattutto Repubblica Ceca e Slovacchia, dove vive la più grande comunità di vietnamiti all’estero, ma finora nessuno aveva mai attaccato uno zoo nel cuore del Vecchio Continente.

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