“Erano uno strumento utile, ora saremo tutti in difficoltà”. E’ questo il commento unanime di ristoratori e baristi milanesi alla notizia dell’abolizione totale dei voucher da parte del governo. “Noi non ci possiamo permettere di assumere una persona per fare un catering di un giorno – spiega il proprietario di un bar – Da ora saremo in difficoltà. O assumiamo una persona per un giorno oppure saremo assolutamente in difetto”. I ristoratori, tuttavia, non negano gli abusi che si sono fatti di questo strumento: “Purtroppo qui in Italia c’è sempre chi abusa delle regole e ci vanno di mezzo le persone oneste”. Oltre alle difficoltà di assumere per un periodo limitato, l’abolizione dei buoni lavoro sembra contenere un altro rischio: “Sicuramente così aumenterà il nero“. Ma le critiche alla scelta dell’esecutivo non si fermano qui. “Chi ha preso questa decisione – argomentano a Milano – non sa com’è la situazione nei nostri locali. Noi diamo lavoro ai giovani”. Per altri, invece, l’unica preoccupazione del governo era il referendum, da evitare. E si dicono convinti che in Italia le decisioni si prendono ormai solo per tornaconto politico e non nel merito dei problemi. Ma tutti sono d’accordo su un punto: “Ci sarà meno lavoro per i precari e per i ragazzi che escono dall’alberghiero. Saranno in molti a rimanere a casa”

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Voucher, dal “vuoto normativo” all’abolizione d’urgenza. Per evitare il voto valgono tutte le giustificazioni

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