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Giornalismo, concessa la legge Bacchelli a Riccardo Orioles. Fava: “Per la prima volta scrivere di mafia è merito civile”

Dopo la raccolta firme che ha totalizzato più di trentamila sottoscrizioni e gli appelli di personalità come Dalla Chiesa, Caselli e Grasso al giornalista siciliano sarà garantito l'accesso al fondo creato per sostenere i cittadini illustri che versano in stato di particolare necessità
Giornalismo, concessa la legge Bacchelli a Riccardo Orioles. Fava: “Per la prima volta scrivere di mafia è merito civile”
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Oltre trentamila firme, appelli di personalità come Giancarlo Caselli, Pietro Grasso e Nando Dalla Chiesa ma alla fine l’obiettivo è stato raggiunto. I benefici della legge Bacchelli sono stati concessi a Riccardo Orioles, giornalista da sempre impegnato in battaglie antimafia. La decisione è stata annunciata oggi a Locri nell’ambito della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. A comunicarlo è il vicepresidente della Commissione Antimafia, Claudio Fava, sul suo profilo facebook. “Oggi, 21 marzo, giornata della memoria: che per una volta non è solo esercizio della memoria ma si fa cronaca e storia. Per la prima volta una vita spesa per scrivere sulle mafie e sui suoi innominabili amici è considerata titolo di merito civile, non di solitario accanimento”, scrive Fava, collega di Orioles negli anni de I Siciliani, il mensile famoso per le sue inchieste negli anni ’80.

“Con Riccardo, quel merito lo assume una generazione di giornalisti e di cittadini che in questi 35 anni hanno avuto il coraggio di schierarsi, di resistere, di non arretrare mai. Con lui oggi ci sono I Siciliani. E c’è anche il segno di Giuseppe Fava che quel giornale volle e che non fu mai solo un giornale. Un pensiero – mi sia concesso – va anche a chi, durante questi anni, ha inutilmente cercato di soffocare quella storia fingendo che non fosse mai esistita. Le ragioni dell’indecenza hanno sempre il fiato sporco e corto”, continua il parlamentare, figlio di Pippo Fava, giornalista assassinato da Cosa nostra.

“Questa è una vittoria di tutti, dei giornalisti che Riccardo ha formato, de I Siciliani, dell’antimafia sociale che non è mai stata in crisi, dei ragazzini dell’associazione Gapa del quartiere San Cristoforo, delle famiglie di Librino, a Catania, delle connessioni positive che ha creato in questi 40 anni di lavoro. È tutto merito di Riccardo. E noi, nel nostro piccolo, gli abbiamo finalmente dimostrato che sappiamo fare rete”, dice il giornalista Luca Salici, promotore della campagna MandiamoinpensioneOrioles.

Nato nel 1949 a Milazzo, il giornalista siciliano nella sua vita professionale ha ottenuto contributi pensionistici solo per pochi anni di lavoro, sebbene abbia dedicato la sua intera esistenza al lavoro di giornalista in diverse testate e alla formazione di nuove generazioni di cronisti: da Nord a Sud dell’Italia centinaia di direttori e redattori di varie testate hanno trovato in lui un maestro della professione, della deontologia, dell’inchiesta, soprattutto antimafia. Adesso gli sarà garantito l’accesso al fondo creato per sostenere i cittadini illustri versano in stato di particolare necessità.

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