Disobbedienza civile sia. “Se non si decidono ad approvare una legge per l’assistenza sessuale ai disabili, io vado avanti lo stesso. E se verranno a bussare alla mia porta ad accusarmi di favoreggiamento alla prostituzione ne parleremo”. Max Ulivieri non ha dubbi. È affetto da una neuropatia genetica che colpisce il sistema nervoso, e dal 2013 cura il progetto Love Giver, nato per rispondere al “diritto alla salute e al benessere psicofisico e sessuale” delle persone disabili. Un tabù oscuro che, nonostante tre progetti di legge in Parlamento, la politica non infrange.
“Ci chiamano ‘ragazzi’ per tutta la vita. Come se fossimo eterni giovani, eternamente asessuati”, chiosa Ileana Argentin, deputata del Partito Democratico, affetta da amiotrofia spinale e da sempre impegnata su temi etici e disabilità. “L’ignoranza è la madre del tabù”, aggiunge Fabrizio Quattrini, psicoterapeuta e presidente dell’Istituto di Sessuologia Scientifica di Roma. “Ma la sessualità riguarda tutti: è un tema del genere umano”. Dal 2013 Quattrini è a fianco di Max Ulivieri nel progetto Love Giver. “In questi anni abbiamo organizzato 67 convegni in tutta Italia”, spiega Ulivieri. “Corsi di formazione per educatori e operatori di strutture dove ci sono persone con disabilità e che affrontano la tematica della sessualità con i disabili e le loro famiglie. Ma manca la spinta e alle associazioni manca il coraggio di intestarsi questa battaglia”.
“Il tema della sessualità resta rinchiuso all’interno delle mura di casa”, racconta Argentin. “Ci sono mamme di 85 anni costrette a masturbare figli cinquantenni disabili. E padri assenti”. O che, nella migliore delle ipotesi, “portano i figli da prostitute”, aggiunge Quattrini. Solo poco tempo fa circolava a Roma, ad esempio, la leggenda di colei che veniva definita la “mignotta dei disabili”: ogni anno a giugno si spostava in Liguria, nel periodo di villeggiatura più frequentato da anziani e disabili. “Da un lato confusione di ruoli”, spiega il sessuologo, “dall’altro il rischio spesso ignorato di incappare nella legge Merlin ed essere accusati di favoreggiamento alla prostituzione”.
“L’inclusione dei disabili a livello scolastico è, almeno in teoria, realtà”, spiega Lorenzo Simonetti, avvocato di Roma che, insieme al collega Claudio Miglio, si occupa di disabilità ma anche di legalizzazione delle droghe leggere. “Ora il problema è l’inclusione sessuale. Che è un diritto costituzionale”. “L’anno scorso ho visto morire di distrofia muscolare un ragazzo di 36 anni”, racconta Max Ulivieri. “Se avesse potuto, avrebbe raccontato tutta la sua solitudine. Il desiderio e la mancanza. Appoggiava la mia proposta: avrei potuto dargli delle emozioni prima che se ne andasse. E invece stiamo ancora aspettando non so cosa”.
“Per due volte ho presentato un progetto di legge per istituire la figura dell’educatore alla sessualità”, chiosa Ileana Argentin. “Non arriva nemmeno in commissione: eliminare una scalinata porta voti, rispondere ai bisogni di una mamma di 85 anni no”. Quella di Argentin non è l’unica proposta in parlamento. Nel 2014 era comparso un testo analogo in Senato a firma di Sergio Lo Giudice, anche lui in quota Pd e attivista Lgbt. Dall’altra parte dell’arco costituzionale, la deputata di Forza Italia Elvira Savino ha depositato a metà novembre scorso un testo alla Camera. “Che passi grazie a Forza Italia o al Pd non importa: l’importante è che si raggiunga un risultato”, chiosa Max Ulivieri. “Tanto tutti i testi sono uguali, copia del mio libro e del primo progetto di legge cui ho lavorato con Lo Giudice”.
La legge serve “per dare una dignità giuslavorativa all’operatore all’affettività con riferimento alla dignità sessuale che deve ricevere la persona con disabilità”, dice Simonetti. “Forse anche in questo caso si arriverà prima davanti a un giudice che in parlamento”.
“Noi siamo testardi”, dice sorridendo Fabrizio Quattrini. “Abbiamo già selezionato 30 persone che sarebbero pronte a fare il corso da assistente sessuale”. Al lancio del progetto, tre anni fa, sono arrivate una settantina di candidature da tutta Italia. “Ci aspettavamo una prevalenza di richieste dal mondo della prostituzione, come accade all’estero. E invece erano operatori, educatori, volontari, perfino il genitore di un ragazzo disabile”. E “persone che non c’entrano nulla come Anna, una ragazza laureata in filosofia che fa la fotografa”. I candidati sono stati sottoposti a una batteria di test psicologici per indagare le aree empatiche – “con la delicatezza di evitare persone che sono attratte dalla persona disabile, perché qui il punto certamente non è l’eccitazione dell’operatore ma l’educazione alla corporeità del disabile, arrivando anche, perché no, alla stimolazione”, dice il sessuologo. Da tre anni “queste persone sono pronte. Potremmo cominciare il corso anche domani, e passare all’operatività”, conclude Max Ulivieri. “Solo che, senza una legge, io verrei accusato di induzione e favoreggiamento alla prostituzione. Un rischio che credo deciderò di prendermi a breve nonostante l’assenza della politica”.
Diritti
Sessualità e disabili: “Legge sull’assistenza o disobbedienza civile. Oggi? Masturbazione e prostituzione. In politica è tabù”
“Se non si decidono ad approvare una legge per l’assistenza sessuale ai disabili, io vado avanti lo stesso. E se verranno a bussare alla mia porta ad accusarmi di favoreggiamento alla prostituzione ne parleremo”. Così Max Ulivieri, affetto da distrofia muscolare e dal 2013 cura il progetto Love Giver, nato per rispondere al “diritto alla salute e al benessere psicofisico e sessuale” delle persone disabili.
Disobbedienza civile sia. “Se non si decidono ad approvare una legge per l’assistenza sessuale ai disabili, io vado avanti lo stesso. E se verranno a bussare alla mia porta ad accusarmi di favoreggiamento alla prostituzione ne parleremo”. Max Ulivieri non ha dubbi. È affetto da una neuropatia genetica che colpisce il sistema nervoso, e dal 2013 cura il progetto Love Giver, nato per rispondere al “diritto alla salute e al benessere psicofisico e sessuale” delle persone disabili. Un tabù oscuro che, nonostante tre progetti di legge in Parlamento, la politica non infrange.
“Ci chiamano ‘ragazzi’ per tutta la vita. Come se fossimo eterni giovani, eternamente asessuati”, chiosa Ileana Argentin, deputata del Partito Democratico, affetta da amiotrofia spinale e da sempre impegnata su temi etici e disabilità. “L’ignoranza è la madre del tabù”, aggiunge Fabrizio Quattrini, psicoterapeuta e presidente dell’Istituto di Sessuologia Scientifica di Roma. “Ma la sessualità riguarda tutti: è un tema del genere umano”. Dal 2013 Quattrini è a fianco di Max Ulivieri nel progetto Love Giver. “In questi anni abbiamo organizzato 67 convegni in tutta Italia”, spiega Ulivieri. “Corsi di formazione per educatori e operatori di strutture dove ci sono persone con disabilità e che affrontano la tematica della sessualità con i disabili e le loro famiglie. Ma manca la spinta e alle associazioni manca il coraggio di intestarsi questa battaglia”.
“Il tema della sessualità resta rinchiuso all’interno delle mura di casa”, racconta Argentin. “Ci sono mamme di 85 anni costrette a masturbare figli cinquantenni disabili. E padri assenti”. O che, nella migliore delle ipotesi, “portano i figli da prostitute”, aggiunge Quattrini. Solo poco tempo fa circolava a Roma, ad esempio, la leggenda di colei che veniva definita la “mignotta dei disabili”: ogni anno a giugno si spostava in Liguria, nel periodo di villeggiatura più frequentato da anziani e disabili. “Da un lato confusione di ruoli”, spiega il sessuologo, “dall’altro il rischio spesso ignorato di incappare nella legge Merlin ed essere accusati di favoreggiamento alla prostituzione”.
“L’inclusione dei disabili a livello scolastico è, almeno in teoria, realtà”, spiega Lorenzo Simonetti, avvocato di Roma che, insieme al collega Claudio Miglio, si occupa di disabilità ma anche di legalizzazione delle droghe leggere. “Ora il problema è l’inclusione sessuale. Che è un diritto costituzionale”. “L’anno scorso ho visto morire di distrofia muscolare un ragazzo di 36 anni”, racconta Max Ulivieri. “Se avesse potuto, avrebbe raccontato tutta la sua solitudine. Il desiderio e la mancanza. Appoggiava la mia proposta: avrei potuto dargli delle emozioni prima che se ne andasse. E invece stiamo ancora aspettando non so cosa”.
“Per due volte ho presentato un progetto di legge per istituire la figura dell’educatore alla sessualità”, chiosa Ileana Argentin. “Non arriva nemmeno in commissione: eliminare una scalinata porta voti, rispondere ai bisogni di una mamma di 85 anni no”. Quella di Argentin non è l’unica proposta in parlamento. Nel 2014 era comparso un testo analogo in Senato a firma di Sergio Lo Giudice, anche lui in quota Pd e attivista Lgbt. Dall’altra parte dell’arco costituzionale, la deputata di Forza Italia Elvira Savino ha depositato a metà novembre scorso un testo alla Camera. “Che passi grazie a Forza Italia o al Pd non importa: l’importante è che si raggiunga un risultato”, chiosa Max Ulivieri. “Tanto tutti i testi sono uguali, copia del mio libro e del primo progetto di legge cui ho lavorato con Lo Giudice”.
La legge serve “per dare una dignità giuslavorativa all’operatore all’affettività con riferimento alla dignità sessuale che deve ricevere la persona con disabilità”, dice Simonetti. “Forse anche in questo caso si arriverà prima davanti a un giudice che in parlamento”.
“Noi siamo testardi”, dice sorridendo Fabrizio Quattrini. “Abbiamo già selezionato 30 persone che sarebbero pronte a fare il corso da assistente sessuale”. Al lancio del progetto, tre anni fa, sono arrivate una settantina di candidature da tutta Italia. “Ci aspettavamo una prevalenza di richieste dal mondo della prostituzione, come accade all’estero. E invece erano operatori, educatori, volontari, perfino il genitore di un ragazzo disabile”. E “persone che non c’entrano nulla come Anna, una ragazza laureata in filosofia che fa la fotografa”. I candidati sono stati sottoposti a una batteria di test psicologici per indagare le aree empatiche – “con la delicatezza di evitare persone che sono attratte dalla persona disabile, perché qui il punto certamente non è l’eccitazione dell’operatore ma l’educazione alla corporeità del disabile, arrivando anche, perché no, alla stimolazione”, dice il sessuologo. Da tre anni “queste persone sono pronte. Potremmo cominciare il corso anche domani, e passare all’operatività”, conclude Max Ulivieri. “Solo che, senza una legge, io verrei accusato di induzione e favoreggiamento alla prostituzione. Un rischio che credo deciderò di prendermi a breve nonostante l’assenza della politica”.
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Mondo
‘In Ucraina è guerra per procura’: a dirlo è il segretario di Stato Usa Marco Rubio. E il Cremlino plaude
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.