Oltre 3.000 agenti in campo, il triplo delle forze dell’ordine previste per eventi di questo tipo. E poi tiratori scelti sui palazzi (ma la “mappa” è top secret) e ben 39 varchi d’accesso al centro storico “allargato”, con particolare attenzione a Campidoglio e Quirinale. In campo anche unità cinofile, artificieri e finanzieri. Nonostante Roma sia abituata ad ospitare autorità di livello mondiale, in Questura ammettono che era “dai tempi dei funerali di Giovanni Paolo II che non c’era una mobilitazione tale, è di certo uno degli apparti di sicurezza più imponenti degli ultimi 10 anni”.
Roma si blinda in vista di uno degli appuntamenti sul quale vige il serio rischio di disordini, con ben 5 maxi-cortei differenti e altri sit-in sparsi per la città. La celebrazione dei 60 anni dei Trattati di Roma – che sancirono la nascita della Comunità Economica Europea – vedrà arrivare nella Capitale d’Italia oltre 60 fra capi di Stato, ministri degli esteri e autorità politiche dal continente e da tutto il mondo, in un momento storico in cui l’Ue è al centro delle contestazioni delle masse. La possibile azione dei black-block si mischia al timore concreto di attentati terroristici, visti anche i fatti di Parigi Orly. I romani ricordano bene gli scontri del 15 ottobre 2011, ma anche le manifestazioni del 19 ottobre 2013 e del 31 ottobre 2013 terminate con la città messa a ferro e fuoco.
ZONA BLU E ZONA VERDE – In questi giorni pattuglie dislocate lungo i principali punti d’accesso alla Capitale realizzano controlli a tappeto per identificare possibili malintenzionati. Non ci sarà la consueta “zona rossa”, ma questa volta il centro storico è stato diviso in due aree: la “zona blu” e la “zona verde”. La prima sarà una sorta di “eurozona”, dove graviteranno i leader politici includerà l’area di piazza Venezia, Ara Coeli, piazza San Marco e Fori Imperiali. Sarà presidiata dalle prime ore del 24 marzo e alla mezzanotte dello stesso giorno scatteranno le chiusure al traffico e ai pedoni per effettuare le bonifiche. Ventuno i varchi d’accesso previsti. L’altra, la “zona verde”, sarà una sorta di area cuscinetto. Includerà via IV Novembre, via Nazionale, costeggerà piazza della Repubblica e riscenderà fino a via del Corso lungo via del Tritone. Sarà operativa dal mattino di venerdì 24 e ci saranno 18 varchi di accesso, con presidi di polizia per effettuare i controlli. In quest’area, che non sarà interessata da chiusure al traffico, non verranno consentite manifestazioni.
GRANDE FRATELLO E NO-FLY ZONE – Le aree di sicurezza blu e verde saranno attive sin dal 23 marzo. Al loro interno è stato inoltre messo a punto un sofisticato sistema di acquisizione delle immagini che potranno permettere di identificare in tempi velocissimi i partecipanti alle manifestazioni, utilizzando il sistema di videosorveglianza cittadina, implementato da postazioni, palesi e nascoste, lungo i percorsi. Le 100 telecamere dedicate della polizia scientifica, garantiranno le “preventive”, necessarie per catturare le caratteristiche delle persone, da utilizzare nella fase, eventuale, dell’attività di identificazione di autori di violenze. Inoltre, le interdizioni al transito veicolare e pedonale saranno attive, per l’area del Campidoglio dalle 00.30 del 25 marzo e per l’area del Quirinale dalle 07.00 dello stesso giorno. Le chiusure al transito di auto e pedoni scatteranno a mezzanotte e mezza di sabato per l’area del Campidoglio mentre per l’area del Quirinale dalle 7 dello stesso giorno. Come in occasione del Giubileo, è previsto anche il divieto di sorvolo sul centro della città.
COLOSSEO CHIUSO E TRASPORTI LIMITATI – Le chiusure al transito di auto e pedoni scatteranno a mezzanotte e mezza di sabato per l’area del Campidoglio mentre per l’area del Quirinale dalle 7 dello stesso giorno. Chiusi per motivi di sicurezza anche alcuni monumenti e aree archeologiche come Colosseo, Foro Romano – Palatino e Domus Aurea. Mentre è al vaglio la possibilità di stabilire la chiusura anche delle scuole del centro storico che ricadono nella zona blu e nella zona verde. Per quanto riguarda il trasporto pubblico della città di Roma, l’assessore capitolino Linda Meleo ha affermato che “stiamo lavorando con la Questura perché oltre alla mobilità c’è una questione di sicurezza, per mantenere la Capitale quanto più sicura possibile ed evitare qualsiasi rischio”, mentre a livello della mobilità “ci saranno delle deviazioni, quindi sarà riorganizzato il flusso del traffico”. Possibili chiusure per le stazioni della metropolitana o limitazioni nelle linee: “Invitiamo comunque le persone interessate a consultare il nostro sito atac.roma.it”. La maggior parte dei negozi resterà chiuso, sia per paura di danneggiamenti, sia perché ci saranno pochissimi possibili clienti in giro. Il Comune di Roma sta vagliando la possibilità di ordinare anche la chiusura delle scuole e degli asili del centro storico.
LA PRIORITA’ DEI DIVIETI – Il nuovo questore di Roma, Guido Marino, ha vietato per tutte le manifestazioni di quel giorno caschi, copricapi e altro vestiario, tipo passamontagna, “idoneo al travisamento o utile ad impedire l’identificazione”. Inoltre “non sarà consentito l’utilizzo di petardi o altro materiale esplodente”; “gli zaini e le borse saranno tutti controllati dagli agenti di polizia, anche in una logica di antiterrorismo”, con la sicurezza che “ogni oggetto atto ad offendere sarà sequestrato”. Tali divieti saranno fatti rispettare, fin dall’ingresso nella città di Roma, già nei giorni precedenti il vertice: “Nel corso dei controlli – spiega la questura – saranno attentamente valutate le posizioni dei singoli per verificare la sussistenza di eventuali presupposti di pericolosità ai fini dell’applicazione del foglio di via obbligatorio”.
LA PAURA ARRIVA DAGLI “EUROSTOP” – I cortei previsti saranno 5. Il più a rischio è anche quello che si prevede più numeroso, organizzato dai movimenti della piattaforma Euro-stop. Qui confluiranno le sigle antagoniste più ostili, che potranno godere del supporto dei centri sociali e che potrebbero essere infiltrati dagli anarchici provenienti dal resto d’Europa, con particolare attenzione a quelli provenienti da Francia, Germania e Grecia. Tra l’altro, gli Euro-stop sono composti da sigle che si sono staccate dal cosiddetto Social Forum – il gruppo eurocritico di concezione spinelliana – dopo i gravi scontri avvenuti il 15 ottobre 2011.
Anche il mondo sindacale si è diviso: i Cobas preferiscono sfilare con il corteo Nostra Europa (a cui partecipa il Social Forum), mentre l’Usb parteciperà con gli oltranzisti. I circa 8.000 manifestanti attesi sfileranno a partire dalle 14.00 da porta San Paolo e arriveranno alla Bocca della Verità attraversando via Marmorata, via Luca Robbia e Lungotevere Aventino: il timore reale è che, arrivati al Circo Massimo, i manifestanti possano provare a sfondare la zona blu, andando incontro alle cariche degli agenti.
Il corteo Euro-stop, comunque, partirà dopo che la piazza sarà liberata dai partecipanti del corteo del Movimento federalista europeo che inizierà alle 11 e arriverà all’Arco di Costantino unendosi a metà tragitto alla manifestazione Nostra Europa, a cui sono previsti 5mila partecipanti, che partirà alla stessa ora da piazza Vittorio. In piazza anche la destra: alle 10 all’Auditorium Angelicum in strada ci sarà Fratelli d’Italia, mentre alle 15 scenderanno in piazza circa 5mila persone per il corteo Azione Nazionale da piazza Esquilino a via dei Fori Imperiali (anche questo monitorato con apprensione). Alla stessa ora, inoltre, infine la manifestazione del Partito comunista a piazzale Tiburtino.
DIGITAL-WAR E “SPIE” NELLE ASSEMBLEE – Le azioni di intelligence sono già cominciate a inizio settimana. Da lunedì decine di agenti sono a guardia dei caselli autostradali e delle principali vie d’accesso alla Capitale. E’ invece già partita una sorta di digital-war della Polizia Postale che da giorni sta intercettando forum, gruppi social e siti internet attraverso i quali gli antagonisti comunicano e organizzano la “resistenza”. Fra questi il sito autistici.org, che a dispetto del nome si pone l’obiettivo di “offrire ad attivisti, gruppi e collettivi piattaforme per una comunicazione più libera e strumenti digitali per l’autodifesa della privacy”: attraverso uno dei blog, gli anarchici greci di “Cellule di Fuoco” hanno rivendicato l’intimidazione avvenuta nei giorni scorsi attraverso un pacco esplosivo inviato al ministro delle Finanze tedesco. Sul territorio invece, ci sarà un’operazione di intelligence che prevede ispettori in borghese mischiati nelle assemblee organizzate negli atenei (su tutte La Sapienza), nei centri sociali e nei principali luoghi di ritrovo. Il Viminale, nel frattempo, ha anche rafforzato le disposizioni anti-terrorismo, vista la complessità dell’evento ospitato in città.
LA PROVA GENERALE – Intanto, è terminata senza grossi problemi la “prova generale” del pomeriggio, ovvero la visita al Ghetto Ebraico del rabbino capo d’Israele, Yirzhak Yoseh, evento previsto da tempo. Il rabbino sefardita, che si trova nella Capitale in occasione di una tre giorni di incontri che vede la partecipazione di oltre 200 rabbini, sta visitando il museo ebraico e il Tempio Maggiore. Previsti una serie di colloqui privati e un incontro con la comunità ebraica di Roma. Chiusure e interdizioni per la durata dei singoli eventi sono state predisposte per la sicurezza dell’area, le bonifiche sono partite da questa mattina mentre numerosi uomini delle forze dell’ordine sia in borghese e che in divisa hanno presidiato la zona secondo quanto disposto dal piano varato dalla Questura.