La conferma di Marc Marquez o la fame di Maverick Viñales? Jorge Lorenzo in sella alla Ducati o la nuova rincorsa di Valentino Rossi al decimo titolo, sfuggito due anni fa? La MotoGp ricomincia dal circuito di Losail, proponendo diversi cambi di ‘casacca’ ma con protagonisti i soliti, vecchi contendenti. Tranne lui, quello che finora si è dimostrato il più veloce e pimpante: Maverick Viñales, talento in rampa di lancio passato alla Yamaha. Gli altri inseguono il giovane spagnolo, tutti alla ricerca di un equilibrio con gli pneumatici Michelin che non piacciono a molti piloti di prima fascia.
Si preannuncia quindi un’altra stagione ricca di colpi di scena, di duelli serrati, come l’ultima. Nella quale alla fine fu premiata la continuità di Marc Marquez, in grado di vincere in cinque gran premi e salire sul podio dodici volte su 18 appuntamenti stagionali. Sarà fondamentale la capacità di interpretare le gomme. La MotoGp presenta infatti meno novità di regolamento rispetto alla Formula 1, ma comunque importanti: stop alla mescola intermedia degli pneumatici e alle alette, che ha spinto le case costruttrici e le squadre a concentrarsi molto sulla carena. E in tanti nel primo giorno di libere a Losail ne hanno testate due.
Viñales, al di là del talento, deve approfittare del fatto che la Yamaha è storicamente una delle moto più maneggevoli. Un vantaggio più nei confronti di Lorenzo che di Marquez: la Honda è allergica agli esperimenti e ha cambiato il giusto, mentre la nuova Desmosedici è stata profondamente modificata per provare a chiudere il gap della carena, ‘neo’ di Borgo Panigale, così da sfruttare il motore più potente del circus. Giochi ingegneristici, quindi, oltre al talento dei piloti. Anche se lo scorso anno Marquez dimostrò di poter volare – correndo meno rischi e ragionando di più – nonostante una moto inferiore alle altre. Se la sua maturazione dovesse essere confermata, Honda veloce o meno, il pilota di Cervera sarà ancora in pole position.
E poi c’è lui, Valentino Rossi. Il più atteso dai tifosi italiani, il jolly capace di scompaginare i piani dei super-favoriti. A 38 anni suonati, il Dottore insegue il decimo titolo della sua carriera, sfuggito due stagioni fa negli ultimi appuntamenti con l’infinito strascico di polemiche. Nel 2016 il pilota di Tavullia ha sprecato un paio di occasioni per inserirsi con prepotenza nella lotta per il titolo. Ora riparte da una moto con la quale, dice, “il feeling non è male, ma devo trovare mezzo secondo sulla distanza”. Non avrà tra i piedi Lorenzo, ma Viñales fa sul serio. Molte le difficoltà, invece, per Andrea Iannone, in Suzuki dopo il divorzio con la Ducati, che ha preferito Dovizioso come compagno di Lorenzo. L’abruzzese ha pagato una stagione con tanti picchi (la vittoria in Austria e tre secondi posti) con diversi scivoloni ingenui, spesso dettati dalla foga, e l’infortunio alla schiena. Riparte da Losail, dove un anno fa sfiorò la vittoria. Domenica sarà più dura, ma un’altra MotoGp senza padroni è alle porte. Le sorprese non mancheranno.