Una Ferrari così sorprende, emoziona e fa sognare. Dopo i test di Barcellona un’illusione era più che giustificata ma, era anche obbligatorio rimanere cauti visto il potenziale Mercedes espresso negli ultimi anni.
Ora, dopo una vittoria nel Gran Premio inaugurale della stagione 2017, l’illusione può acquisire contorni più reali e concreti, anche per il modo in cui è arrivata. Vettel e la sua SF70H sono apparsi solidi, competitivi, senza incertezze e, grazie anche a una strategia perfetta (oggi va detto), anche vincenti.
Bisogna però rimanere con i piedi per terra, lo avevamo detto più volte anche in questo blog, il circuito di Melbourne non è certamente un circuito attendibile, anche nel 2016 la Ferrari sembrava poter infastidire la Mercedes anche se in qualifica era molto lontana. Quest’anno, in Qualifica, la Rossa è vicina e in gara ha addirittura vinto e impressionato.
Bisogna quindi aver pazienza e aspettare ancora prima di formulare un parere su quali siano i reali valori in pista, magari già la prossima trasferta potrà darci conferme o smentite essendo il circuito cinese già un tracciato vero e con alcune caratteristiche più selettive.
Credere poi che questa vittoria sia la conseguenza della fantomatica abolizione di chissà quale sistema sospensivo di Mercedes e Red Bull è quanto mai riduttivo e superficiale. Sia perché non c’è nessuna prova di cosa sia stato tolto (se è stato tolto qualcosa), ma sono solo voci poco chiare, sia perché la pista di Melbourne poi, non esalta certamente il funzionamento sospensivo.
Su questo argomento le parole di Charlie Whiting, delegato tecnico della Fia, ha sollevato più di qualche perplessità: “Se una sospensione si abbassa a una certa velocità e ritorna nella sua posizione originale ad una velocità differente – ha detto – c’è qualcosa che non va”. Cosa ci sarebbe di anomalo in questo? La cosa che si denota in tutto ciò è proprio la mancanza di chiarezza su questa vicenda, dalla richiesta senza senso di Resta, alle risposte altrettanto scontate e prive di senso della Fia. Buon mondiale a tutti… direi…
Se vogliamo dare poi una lettura tecnica di quanto visto, non dimenticherei di ricordare, come fatto durante la scorsa puntata radiofonica di PitTalk, che la Ferrari su un circuito cittadino come Melbourne aveva delle chance maggiori. Il passo corto, infatti, si addice ai circuiti dai rapidi cambi di direzione e quindi ai tracciati cittadini. Proprio per questo la Mercedes potrebbe aver sofferto, un poco, la maggior inerzia nei cambi di direzione della sua W08, ma questo potrebbe essere solo uno dei tanti elementi che ha messo in difficoltà la squadra tedesca che già a Barcellona soffriva.
A questo punto, bisogna ammettere che i test spagnoli erano più indicativi di quanto si pensasse. Quello che emerge in quei pur pochi giorni è poi riscontrabile in pista almeno nelle prime gare. Attendiamo però, è presto per festeggiare e tirare le somme, il mondiale parte bene e se sarà presente un certo sviluppo costante durante la stagione, la SF70H e la Ferrari potranno dire la loro.
Antonio Granato
Analista tecnico di Formula 1 e speaker radiofonico
F1 & MotoGp - 26 Marzo 2017
Formula 1, gp di Melbourne: Ferrari sorprendente. Ma è presto per festeggiare
Una Ferrari così sorprende, emoziona e fa sognare. Dopo i test di Barcellona un’illusione era più che giustificata ma, era anche obbligatorio rimanere cauti visto il potenziale Mercedes espresso negli ultimi anni.
Ora, dopo una vittoria nel Gran Premio inaugurale della stagione 2017, l’illusione può acquisire contorni più reali e concreti, anche per il modo in cui è arrivata. Vettel e la sua SF70H sono apparsi solidi, competitivi, senza incertezze e, grazie anche a una strategia perfetta (oggi va detto), anche vincenti.
Bisogna però rimanere con i piedi per terra, lo avevamo detto più volte anche in questo blog, il circuito di Melbourne non è certamente un circuito attendibile, anche nel 2016 la Ferrari sembrava poter infastidire la Mercedes anche se in qualifica era molto lontana. Quest’anno, in Qualifica, la Rossa è vicina e in gara ha addirittura vinto e impressionato.
Bisogna quindi aver pazienza e aspettare ancora prima di formulare un parere su quali siano i reali valori in pista, magari già la prossima trasferta potrà darci conferme o smentite essendo il circuito cinese già un tracciato vero e con alcune caratteristiche più selettive.
Credere poi che questa vittoria sia la conseguenza della fantomatica abolizione di chissà quale sistema sospensivo di Mercedes e Red Bull è quanto mai riduttivo e superficiale. Sia perché non c’è nessuna prova di cosa sia stato tolto (se è stato tolto qualcosa), ma sono solo voci poco chiare, sia perché la pista di Melbourne poi, non esalta certamente il funzionamento sospensivo.
Su questo argomento le parole di Charlie Whiting, delegato tecnico della Fia, ha sollevato più di qualche perplessità: “Se una sospensione si abbassa a una certa velocità e ritorna nella sua posizione originale ad una velocità differente – ha detto – c’è qualcosa che non va”. Cosa ci sarebbe di anomalo in questo? La cosa che si denota in tutto ciò è proprio la mancanza di chiarezza su questa vicenda, dalla richiesta senza senso di Resta, alle risposte altrettanto scontate e prive di senso della Fia. Buon mondiale a tutti… direi…
Se vogliamo dare poi una lettura tecnica di quanto visto, non dimenticherei di ricordare, come fatto durante la scorsa puntata radiofonica di PitTalk, che la Ferrari su un circuito cittadino come Melbourne aveva delle chance maggiori. Il passo corto, infatti, si addice ai circuiti dai rapidi cambi di direzione e quindi ai tracciati cittadini. Proprio per questo la Mercedes potrebbe aver sofferto, un poco, la maggior inerzia nei cambi di direzione della sua W08, ma questo potrebbe essere solo uno dei tanti elementi che ha messo in difficoltà la squadra tedesca che già a Barcellona soffriva.
A questo punto, bisogna ammettere che i test spagnoli erano più indicativi di quanto si pensasse. Quello che emerge in quei pur pochi giorni è poi riscontrabile in pista almeno nelle prime gare. Attendiamo però, è presto per festeggiare e tirare le somme, il mondiale parte bene e se sarà presente un certo sviluppo costante durante la stagione, la SF70H e la Ferrari potranno dire la loro.
Articolo Precedente
Formula 1, la Ferrari trionfa e la politica esulta. Gentiloni: “È l’Italia che torna a vincere”
Articolo Successivo
F1, anche Mansell per l’ultimo saluto a John Surtees
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Ultimi articoli di FQ Sport
F1 & MotoGp
MotoGp, ancora Marquez y Marquez nella gara sprint in Argentina. I due fratelli davanti a Bagnaia
F1 & MotoGp
MotoGp, in Argentina nuova pole di Marc Marquez: lo spagnolo davanti al fratello Alex e Zarco. Quarto Bagnaia
Sport
Pubblicati i nomi delle ditte in gara, annullato il bando per gli impianti di risalita per Milano-Cortina 2026
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.