Nel vostro piccolo, provate a dare del maiale a qualcuno: non potrete certo aspettarvi sorrisi di ringraziamento. Eppure, a livello macroscopico, c’è qualcuno che ha dato del maiale a milioni e milioni di cittadini europei senza subire alcuna conseguenza.

Quel qualcuno è l’Unione Europea. Dal 13 dicembre 2007, con la firma del Trattato di Lisbona, i paesi con le economie più fragili vengono raggruppati nel famigerato acronimo Piigs. Sono infatti Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna. Pare che sia stato l’Economist a pubblicare il nomignolo per primo, ma che fosse già da tempo malignamente in uso tra gli euroburocrati di Bruxelles.

Un documentario italiano oggi racconta la storia e i retroscena di una scelta e di una Unione che non ha più nulla dello spirito che portò alla sua nascita nel 1960.

I tre giovani autori di Piigs, ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’austerity (al cinema dal 27 aprile) hanno imparato la lezione della grande tradizione di inchiesta anglosassone e un po’ scimmiottano anche Michael Moore, ma il risultato è a tratti persino superiore ai prodotti del pingue regista americano. Molte voci autorevoli come Noam Chomsky (filosofo e linguista di fama mondiale), Paul De Grauwe (London School of Economics), Stephanie Kelton (consulente economico di Bernie Sanders) o Yanis Varoufakis (ex ministro delle Finanze greco) spiegano pacatamente perché l’attuale Unione sia un treno ad alta velocità verso la rovina completa dell’Europa o, meglio, della sua classe media e lavoratrice: l’austerity è la ricetta venefica che affosserà sempre di più l’economia.

Chomsky è probabilmente quello che fa più impressione, non solo per il timbro profondo che ricorda quello subsonico di Henry Kissinger, ma soprattutto perché dice cose di disarmante semplicità: “Avrebbero potuto chiamare questo gruppo di paesi più deboli Spiig o Gipsi ma qualcuno ha scientemente deciso di chiamarli Piigs perché fosse evidente il disprezzo che l’Europa del Nord nutre per i paesi mediterranei”. Più chiaro di così…

Attraverso una indagine lunga ben cinque anni, Piigs distrugge alcuni dei più incrollabili dogmi economici che influenzano le politiche dell’Unione europea e dunque anche la nostra vita. I comuni non possono spendere danaro per migliorare la vita dei propri cittadini? Le regioni sono costrette a chiudere gli ospedali? In Italia nel 2016 si è raggiunto il record storico di povertà assoluta (4 milioni e seicentomila persone)? Tutta colpa della regola del 3%, cioè di quel limite insuperabile imposto dall’Unione a tutti i paesi membri nel rapporto tra deficit e Pil. Ma chi sa come nacque questa regola europea diventata legge costituzionale in Italia?

Lo spiega nel documentario un divertito Guy Abeille, già funzionario economico del gabinetto del presidente francese Mitterand: “Un giorno il Presidente ci chiese un sistema semplice e veloce, non tecnico, per imporre un tetto alle spese statali. Ci riunimmo e in un’ora pensammo al rapporto deficit/pil che in quell’anno in Francia era del 2,6%, così demmo un tetto per noi non traumatico, del 3%. Lo proponemmo a Mitterand e lui lo accettò entusiasta. Nel 1991, Jean Claude Trichet, governatore supplente del Fondo Monetario Internazionale, lo ripropose come limite fisso europeo e la Comunità lo accettò. Nessuna teoria a suffragarlo. Nessun calcolo a giustificarlo”.

Il Re è nudo. Una volta svelato questo, è facile anche per Erri de Luca, Paolo Barnard e Federico Rampini sparare a zero contro quella che Piigs fa apparire come una vera e propria idiozia finanziaria collettiva. Macroeconomia e microtragedia. Piigs, infatti, non scava solo nella storia dei conti delle nazioni, ma anche nel presente drammatico di chi ha a che fare concretamente con le clausole di salvaguardia che limitano la spesa pubblica dei Comuni italiani.

Ecco allora la storia della cooperativa sociale ‘Il Pungiglione’ di Monterotondo e la sua quotidiana lotta per assistere 150 ragazzi disabili. La svolge dal 1991, lo stesso anno della nascita del famigerato 3% e oggi, a causa sua, un centinaio di dipendenti ed il loro prezioso lavoro sono a rischio.

Sabato si è celebrato il sessantesimo anno dei Trattati di Roma, sperando in un Paese più unito, più solidale, membro di un’Europa molto diversa da quella che i padri della Comunità avevano previsto e che i banchieri ci hanno costruito intorno senza che noi ce ne accorgessimo.

Piigs, ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’Austerity, 76’, di Adriano Cutraro, Federico Greco e Mirko Melchiorre, uscirà nelle sale italiane ad aprile.

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