Fermato dai carabinieri la sera del 23 marzo, rilasciato il 24 mattina. E dopo qualche ora protagonista del pestaggio che ha causato la morte di Emanuele Morganti. Mario Castagnacci, uno dei due presunti assassini del 20enne di Alatri, era stato arrestato dalle forze dell’ordine la sera prima dell’omicidio perché con tre suoi amici era stato trovato in possesso di droga. Non si parla di piccole quantità: 300 dosi di cocaina, 150 di crack e 600 di hashish. Tanta droga. Ad eseguire l’operazione erano stati i carabinieri della Stazione San Pietro durante un’operazione in un appartamento a Roma. Il 24 marzo, ovvero il giorno dopo, i 4 sono comparsi davanti al gip, che ha convalidato gli arresti ma rimettendoli in libertà senza richiedere l’osservanza di nessun tipo di obbligo. Il motivo? Il giudice ha riconosciuto la tesi difensiva del “consumo di gruppo” e, di fatto, ha sancito la scarcerazione dei quattro. Tutto secondo la legge? Saranno le indagini a stabilirlo. Fatto sta che Castagnacci è libero. Ritorna ad Alatri, la sera esce con gli amici e con il fratellastro Paolo Palmisani (fermato anche lui). E, nella notte il 24 e il 25 marzo, Emanuele Morganti viene ucciso. Il 27enne Castagnacci è considerato dagli investigatori l’autore (anche) del colpo mortale. Non solo. Per gli inquirenti, all’origine della ferocia insensata messa in atto dai due fratellastri (fermato anche lui) c’è stata l’assunzione di un mix di droghe e alcol. Castagnacci, poi, ha anche alcuni precedenti specifici: nel 2011 era stato arrestato perché in possesso di 5 chili di hashish ed attualmente ha un procedimento in corso, sempre per traffico di stupefacenti.
A difenderlo, però, non ci sarà più l’avvocato Tony Ceccarelli: il legale infatti ha rinunciato all’incarico. Con queste parole: “E’ stata una decisione autonoma, presa senza alcuna pressione. Lo dico – ha specificato – perché in questi giorni sono stati molti i colleghi, anche di indagati più marginali, che sono stati minacciati e malmenati”. Intanto Castagnacci e Paolo Palmisani sono stati posti in regime di isolamento nel carcere romano di Regina Coeli. La decisione è stata presa per il rischio di ritorsioni e minacce nei confronti dei due ragazzi da parte di altri detenuti. Dopo la fiaccolata di ieri sera a Tecchiena di Alatri (la frazione conta poco meno di 4mila residenti, più della metà era strada), stasera è in programma ad Alatri una manifestazione simile. “La fiaccolata, organizzata dal Comune, è contro la violenza e l’indifferenza” ha spiegato il sindaco Giuseppe Morini, secondo cui hanno aderito anche i sindaci della zona e le autorità religiose. “Ci aspettiamo un migliaio di persone” ha detto il primo cittadino. Il corteo partirà alle 19 dalla piazza del centro storico in cui c’è stata l’aggressione mortale al ragazzo.
Cronaca Nera
Emanuele Morganti, uno dei fermati era stato arrestato per droga e rilasciato il giorno prima del delitto
La notte del 23 marzo Mario Castagnacci (insieme ad altre tre persone) è stato trovato in possesso di 300 dosi di cocaina, 150 di crack e 600 di hashish. E' stato fermato e rilasciato il giorno dopo perché il gip ha riconosciuto la tesi difensiva del "consumo di gruppo". Il suo avvocato Tony Ceccarelli ha rinunciato al mandato: "Troppi colleghi minacciati o malmenati". I due fratellastri presunti omicidi messi in isolamento
Fermato dai carabinieri la sera del 23 marzo, rilasciato il 24 mattina. E dopo qualche ora protagonista del pestaggio che ha causato la morte di Emanuele Morganti. Mario Castagnacci, uno dei due presunti assassini del 20enne di Alatri, era stato arrestato dalle forze dell’ordine la sera prima dell’omicidio perché con tre suoi amici era stato trovato in possesso di droga. Non si parla di piccole quantità: 300 dosi di cocaina, 150 di crack e 600 di hashish. Tanta droga. Ad eseguire l’operazione erano stati i carabinieri della Stazione San Pietro durante un’operazione in un appartamento a Roma. Il 24 marzo, ovvero il giorno dopo, i 4 sono comparsi davanti al gip, che ha convalidato gli arresti ma rimettendoli in libertà senza richiedere l’osservanza di nessun tipo di obbligo. Il motivo? Il giudice ha riconosciuto la tesi difensiva del “consumo di gruppo” e, di fatto, ha sancito la scarcerazione dei quattro. Tutto secondo la legge? Saranno le indagini a stabilirlo. Fatto sta che Castagnacci è libero. Ritorna ad Alatri, la sera esce con gli amici e con il fratellastro Paolo Palmisani (fermato anche lui). E, nella notte il 24 e il 25 marzo, Emanuele Morganti viene ucciso. Il 27enne Castagnacci è considerato dagli investigatori l’autore (anche) del colpo mortale. Non solo. Per gli inquirenti, all’origine della ferocia insensata messa in atto dai due fratellastri (fermato anche lui) c’è stata l’assunzione di un mix di droghe e alcol. Castagnacci, poi, ha anche alcuni precedenti specifici: nel 2011 era stato arrestato perché in possesso di 5 chili di hashish ed attualmente ha un procedimento in corso, sempre per traffico di stupefacenti.
A difenderlo, però, non ci sarà più l’avvocato Tony Ceccarelli: il legale infatti ha rinunciato all’incarico. Con queste parole: “E’ stata una decisione autonoma, presa senza alcuna pressione. Lo dico – ha specificato – perché in questi giorni sono stati molti i colleghi, anche di indagati più marginali, che sono stati minacciati e malmenati”. Intanto Castagnacci e Paolo Palmisani sono stati posti in regime di isolamento nel carcere romano di Regina Coeli. La decisione è stata presa per il rischio di ritorsioni e minacce nei confronti dei due ragazzi da parte di altri detenuti. Dopo la fiaccolata di ieri sera a Tecchiena di Alatri (la frazione conta poco meno di 4mila residenti, più della metà era strada), stasera è in programma ad Alatri una manifestazione simile. “La fiaccolata, organizzata dal Comune, è contro la violenza e l’indifferenza” ha spiegato il sindaco Giuseppe Morini, secondo cui hanno aderito anche i sindaci della zona e le autorità religiose. “Ci aspettiamo un migliaio di persone” ha detto il primo cittadino. Il corteo partirà alle 19 dalla piazza del centro storico in cui c’è stata l’aggressione mortale al ragazzo.
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Gaza, 26 feb. (Adnkronos) - Hamas ha annunciato che l'ospedale europeo di Khan Yunis si sta preparando ad accogliere i 602 detenuti palestinesi che dovevano essere rilasciati da Israele sabato e la cui liberazione era stata rinviata. Si prevede che arriveranno nella Striscia di Gaza tra le 22 e la mezzanotte di oggi.
Roma, 26 feb (Adnkronos) - Pd e M5s hanno chiesto, nella Conferenza dei capigruppo della Camera, che la premier Giorgia Meloni riferisca in aula prima del 6 marzo, data del Consiglio Ue straordinario sull'Ucraina. "Vedremo, ma l'agenda della Meloni è molto impegnata", ha spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani al termine della capigruppo.
"Speriamo che venga, non ci hanno dato molti margini ma riteniamo che per una cosa così importante doveva essere automatico. Ci è stato detto che ci sono degli impegni", ha spiegato il capogruppo del M5s Riccardo Ricciardi.
"La nostra è stata una richiesta molto pressante e ci auguriamo che il ministro Ciriani che ci ha detto che la avrebbe incontrata a breve ci possa dare una risposta. Questo Consiglio straordinario del 6 marzo richiede un confronto parlamentare inevitabile. Non è sufficiente aspettare le comunicazioni del 18 e 19 marzo. Ci auguriamo che la stessa presidente del Consiglio comprenda quanto sia necessario un confronto parlamentare sui temi della politica internazionale e dell'Ucraina nel caso specifico", ha spiegato la capogruppo del Pd Chiara Braga.
Roma, 26 feb (Adnkronos) - Si terrà il 5 marzo alla Camera la commemorazione di Nicola Calipari a 20 anni dalla sua scomparsa.
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - "La vergogna dei centri per migranti in Albania si arricchisce giorno dopo giorno di altre perle. Non solo violano le leggi e le convenzioni internazionali; non solo sono uno sperpero ingente di risorse dei contribuenti; non solo restano sostanzialmente chiusi o tramutati in canili; oggi scopriamo, grazie ad una denuncia del sindacato Silp-Cgil, che i poliziotti italiani impegnati nella vigilanza non ricevono neanche il giusto compenso per la loro attività. Ritardi sui pagamenti degli straordinari, ma anche sulle altre voci della busta paga". Così il deputato democratico, Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del Partito Democratico.
"Per il trattamento di missione all'estero, ad esempio, hanno ricevuto solo un acconto dall’agosto 2024 e nulla più. Si tratta di un trattamento inaccettabile per un personale che si è trovato senza colpa anche al centro di polemiche mediatiche proprio per la condizione di sostanziale inutilità della presenza in Albania. Il governo intervenga subito per mettere fine a questa doppia beffa e, soprattutto, faccia marcia indietro su un’operazione inutile, costosa e disumana”.
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - Il seguito dell'esame della mozione sfiducia al ministro della Giustizia Carlo Nordio alla Camera si svolgerà martedì 4 marzo se conclusi i precedenti Odg, altrimenti giovedì 13 marzo. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - "Due anni fa, nelle acque di Cutro, si consumava una delle più tragiche stragi di migranti nel Mediterraneo. Un’imbarcazione salpata dalla Turchia con oltre 180 persone a bordo, si è trasformata in una bara per almeno 94 di loro, tra cui donne e bambini. Una tragedia annunciata, che avrebbe potuto e dovuto essere evitata. Su questa strage pesa una responsabilità politica chiara". Così Angelo Bonelli parlamentare di Avs in una nota.
"Il governo di Giorgia Meloni, che dopo la tragedia si recò a Cutro per promettere che avrebbe inseguito gli scafisti 'lungo tutto il globo terracqueo', non ha mai fatto luce sulle scelte e sulle omissioni che hanno portato a quel naufragio. Perché l’allarme lanciato da Frontex non è stato accolto con la tempestività necessaria? Perché si è lasciata quella barca in balia delle onde, senza un intervento di soccorso adeguato? A due anni di distanza, il governo continua con la sua politica repressiva e propagandistica sull'immigrazione, senza affrontare le cause profonde delle migrazioni né garantire i salvataggi in mare. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, con il suo linguaggio disumano – definendo le vittime un 'carico residuale' – ha incarnato la cinica indifferenza con cui questo esecutivo ha trattato la vicenda".
"Ma l’ipocrisia del governo Meloni non si ferma qui. Dopo aver promesso di dare la caccia agli scafisti, ha permesso che Mohammed Almasri – accusato dalla Corte penale internazionale di crimini contro l'umanità e crimini di guerra, ritenuto responsabile di omicidi, violenze sessuali e torture nella prigione di Mitiga a Tripoli, dove migliaia di migranti vengono rinchiusi e torturati – fosse scortato in Libia con un aereo di Stato. Un gesto che rivela, ancora una volta, la complicità del governo italiano con le milizie libiche responsabili di abusi indicibili nei confronti di uomini, donne e bambini che cercano di fuggire dall’inferno. La premier Meloni deve rispondere alla famiglie delle 94 vittime: perché non sono partiti mezzi adeguati che avrebbero potuto mettere in sicurezza l'imbarcazione sulla quale viaggiavano i migranti? Perché non è partita la Guardia costiera?. Oggi come allora chiediamo verità e giustizia per le vittime di Cutro e per i 30 mila migranti morti nel Mediterraneo in 10 anni: 1.452 (tra morti e dispersi) solo nel 2024", conclude Bonelli.
Roma, 26 feb (Adnkronos) - In vista della giornata della donna dell'8 marzo, la seduta del Question time della Camera di mercoledì 5 marzo sarà dedicata alla condizione socio economica femminile. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio.