“Il terreno scelto per ospitare gli ulivi espiantati ha un pozzo inquinato con livelli che non rispettano le norme in materia, come certificato dall’Arpa”, è la denuncia di Gianluca Maggiore del Comitato No Tap che è pessimista sulla sorte degli alberi: “Seccheranno per cause naturali, anche perché non è il periodo giusto per espiantarli”. L’azienda respinge le accuse: “L’acqua del pozzo è inquinata, ma noi non la useremo. Irrigheremo gli ulivi usando delle autobotti – spiega Michele Elia, Country manager Tap Italia -. Stiamo curando gli alberi in maniera maniacale per assicurarne la sopravvivenza”. Per la costruzione del nuovo gasdotto in Puglia, nella località di San Basilio frazione di Melendugno, dovranno essere espiantati in tutto 211 ulivi.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione