Appropriazione indebita di fondi e la ristrutturazione di un appartamento pagata con i soldi del sindacato. Per questo sono stati condannati in primo grado i due ex segretari nazionali di Unisin-Falcri Claudio Gulinello e Maria Angela Comotti, accusati di aver provocato un danno patrimoniale di più di 83mila euro alle casse della Falcri Intesa Sanpaolo (associazione sindacale dei dipendenti dell’istituto) attraverso una serie di operazioni illecite. Oltre alle spese legali, dovranno restituire alla Federazione 75.477,56 euro, più altri 7.689,81 a carico della sola Comotti, oggi iscritta alla First Cisl, condannata anche per appropriazione indebita. Gli illeciti contestati sono tre e risalgono agli anni che vanno dal 2008 al 2013, quando Comotti e Gulinello erano rispettivamente segretario responsabile e vice segretario della Falcri.
Il primo illecito riguarda l’affitto in nero e la ristrutturazione, pagati entrambi con i soldi della Falcri, di un appartamento di proprietà dello stesso Gulinello, in via Plinio a Milano. I soldi della Federazione sono stati utilizzati per pagare il canone annuale d’affitto da 7.200 euro al padrone di casa e per finanziare i lavori di restauro dell’appartamento (50mila euro). Il tutto all’insaputa del Direttivo nazionale del sindacato, che non ha mai autorizzato la spesa e non ne è mai venuto a conoscenza prima del 2013. Per questo ai due ex segretari viene contestato non solo il danno patrimoniale, ma anche di non aver informato il Direttivo nazionale, l’unico ad avere poteri autorizzativi sulle spese, violando così le regole dello Statuto del sindacato.
Il secondo illecito riguarda l’appropriazione indebita di fondi della Falcri per 24.849 euro attraverso l’apertura di un conto corrente ad hoc. Per il terzo illecito invece è stata condannata la sola Comotti: i giudici del Tribunale di Milano l’hanno ritenuta colpevole di essersi appropriata di altri 27.989,81 euro del sindacato. I soldi sono stati fatti transitare su un conto corrente appositamente aperto dalla Comotti nel 2012 e intestato alla Falcri, reso accessibile solo a lei attraverso l’utilizzo di un’asserita falsa procura di firma disgiunta. Di questa cifra illecitamente sottratta, la segretaria ha poi restituito solo 20.300 euro.
La sentenza è stata emessa al termine di un processo durato tre anni, dopo che nel 2014 Falcri Intesa Sanpaolo aveva citato in giudizio i due segretari nazionali.
Numeri & News
Banche, due ex dirigenti del sindacato condannati per appropriazione indebita. “Sottratti alla federazione 83mila euro”
Claudio Gulinello e Maria Angela Comotti, ex segretari nazionali di Unisin-Falcri, dovranno restituire i soldi. Tra le accuse anche quella di aver ristrutturato un appartamento con soldi del sindacato. La sentenza è stata emessa al termine di un processo durato tre anni, dopo che nel 2014 Falcri Intesa Sanpaolo li aveva citati in giudizio
Appropriazione indebita di fondi e la ristrutturazione di un appartamento pagata con i soldi del sindacato. Per questo sono stati condannati in primo grado i due ex segretari nazionali di Unisin-Falcri Claudio Gulinello e Maria Angela Comotti, accusati di aver provocato un danno patrimoniale di più di 83mila euro alle casse della Falcri Intesa Sanpaolo (associazione sindacale dei dipendenti dell’istituto) attraverso una serie di operazioni illecite. Oltre alle spese legali, dovranno restituire alla Federazione 75.477,56 euro, più altri 7.689,81 a carico della sola Comotti, oggi iscritta alla First Cisl, condannata anche per appropriazione indebita. Gli illeciti contestati sono tre e risalgono agli anni che vanno dal 2008 al 2013, quando Comotti e Gulinello erano rispettivamente segretario responsabile e vice segretario della Falcri.
Il primo illecito riguarda l’affitto in nero e la ristrutturazione, pagati entrambi con i soldi della Falcri, di un appartamento di proprietà dello stesso Gulinello, in via Plinio a Milano. I soldi della Federazione sono stati utilizzati per pagare il canone annuale d’affitto da 7.200 euro al padrone di casa e per finanziare i lavori di restauro dell’appartamento (50mila euro). Il tutto all’insaputa del Direttivo nazionale del sindacato, che non ha mai autorizzato la spesa e non ne è mai venuto a conoscenza prima del 2013. Per questo ai due ex segretari viene contestato non solo il danno patrimoniale, ma anche di non aver informato il Direttivo nazionale, l’unico ad avere poteri autorizzativi sulle spese, violando così le regole dello Statuto del sindacato.
Il secondo illecito riguarda l’appropriazione indebita di fondi della Falcri per 24.849 euro attraverso l’apertura di un conto corrente ad hoc. Per il terzo illecito invece è stata condannata la sola Comotti: i giudici del Tribunale di Milano l’hanno ritenuta colpevole di essersi appropriata di altri 27.989,81 euro del sindacato. I soldi sono stati fatti transitare su un conto corrente appositamente aperto dalla Comotti nel 2012 e intestato alla Falcri, reso accessibile solo a lei attraverso l’utilizzo di un’asserita falsa procura di firma disgiunta. Di questa cifra illecitamente sottratta, la segretaria ha poi restituito solo 20.300 euro.
La sentenza è stata emessa al termine di un processo durato tre anni, dopo che nel 2014 Falcri Intesa Sanpaolo aveva citato in giudizio i due segretari nazionali.
MORTE DEI PASCHI
di Elio Lannutti e Franco Fracassi 12€ AcquistaArticolo Precedente
Crac Volare, quattro condanne per bancarotta. Cinque gli imputati assolti
Articolo Successivo
Milano, impennata dei costi degli affitti per il Salone del Mobile: Brera, mille euro a settimana per 50 metri quadrati
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Putin: “Non vogliamo ciò che non è nostro, ma non rinunceremo a ciò che è nostro”. Lituania fuori dal trattato su bombe a grappolo: “Temiamo la Russia”
Mondo
‘In Ucraina è guerra per procura’: a dirlo è il segretario di Stato Usa Marco Rubio. E il Cremlino plaude
Politica
Tajani: “L’Italia non userà fondi di coesione per comprare armi”. Si spacca il Pd: chi sta con Schlein
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "In un mutato e minaccioso quadro internazionale, il piano Ue per la difesa è per i Socialisti e Democratici europei un primo importante passo per assicurare il necessario sostegno all’Ucraina e la sicurezza dei nostri cittadini. A Bruxelles siamo al lavoro perché dal Parlamento venga una spinta forte nella direzione della condivisione e del coordinamento degli investimenti, verso una vera difesa comune europea". Lo scrive sui social l'eurodeputato Pd, Giorgio Gori.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "La linea del Partito Socialista Europeo è chiara, netta ed inequivocabile: il ReArm Europe è un atto iniziale importante per la creazione di una difesa comune europea". Lo scrive la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno del Pd, sui social.
"Non c’è nessuna rincorsa bellicista, nessuna distruzione del welfare e di quanto con fatica abbiamo costruito dopo la pandemia ma solo la necessità di rendere più sicuro il nostro continente e le nostre democrazie. Cosi come fu per il NextGenerationEu siamo davanti ad una svolta storica per l’Unione Europea che punterà su indipendenza strategica, acquisti comuni e innovazione".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “Per la difesa europea servono investimenti comuni in sicurezza, una sola politica estera, economia forte e società coesa, serve un vero salto di qualità verso gli Stati Uniti d’Europa. Di fronte alle minacce che si profilano bisogna sostenere le nostre capacità di difesa nel modo più credibile, senza frammentare le spese tra gli Stati e neanche dando ancora soldi all’America come vorrebbe Trump. Il punto di vista portato dalla segretaria Schlein al vertice del Pse è stato ascoltato ed è positivo l’accordo dei socialisti europei sui fondi di coesione. Il Pd indica una strada di fermezza, consapevolezza e responsabilità sociale, senza farsi distrarre da alcun richiamo”. Lo dichiara Debora Serracchiani, componente della segreteria nazionale del Partito democratico.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Decidere maggiori investimenti per rendere più sicuro e protetto il nostro continente è una scelta non più rinviabile. La difesa europea è un pilastro fondamentale della nostra autonomia strategica. Non possiamo avere tentennamenti su questo obiettivo. La discussione non è sul se, ma sul come arrivarci". Così Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione Esteri e Difesa a Palazzo Madama.
"In questi giorni i nostri a Bruxelles stanno facendo un lavoro prezioso per evitare che si utilizzino i fondi di coesione per finanziare spese militari e per incentivare, attraverso gli strumenti europei vecchi e nuovi, le collaborazioni industriali e gli acquisti comuni fra Paesi Europei, l’interoperabilità dei sistemi e i programmi sugli abilitanti strategici (spazio, cyber, difesa aerea, trasporto strategico). In questo quadro, va salutato positivamente che dopo il Next Generation si consolidi l’idea di emettere debito comune per finanziare un bene pubblico europeo come la difesa".
"Anche perché sarà per noi meno complicato continuare la nostra battaglia per estenderlo agli altri pilastri dell’autonomia strategica, a partire dalle politiche per accompagnare la transizione ecologica e digitale. Un passo importante quindi, come sottolineato dal nostro gruppo a Bruxelles, a cui certamente ne dovranno seguire altri se si vuole davvero rafforzare la nostra difesa comune”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "L’Unione Europea si trova a un bivio: o si presenta unita o rischia la marginalità politica. La guerra in Ucraina, e l’attuale voltafaccia americano, hanno reso evidente l’urgenza di una politica di difesa comune che non può essere frenata dagli interessi delle singole nazioni". Così l'eurodeputato Pd, Pierfrancesco Maran. "Una Difesa progressivamente comune perché, agendo come 27 eserciti nazionali, rischiamo l’impotenza".
"Oggi è necessario un passaggio di fase che aumenti gli investimenti volti a garantire una deterrenza da nuova aggressioni russe dopo il disimpegno americano ma anche a rendere più omogenea la difesa europea, con forniture simili, riducendo le duplicazioni di spese tra paesi e le inefficienze. L’Unione Europea deve dotarsi di una propria architettura di sicurezza, capace di garantire responsività e affermarsi come attore decisivo nello scenario internazionale".
"L’iniziativa della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, al di là del nome infelice 'RearmEU', è un primo passo in questa direzione. Va tuttavia integrata e sviluppata identificando con chiarezza quali sono le linee di spesa utilizzate, in che modo questo aiuto può supportare immediatamente l’Ucraina, come si intende sostenere una crescente produzione industriale europea nell’ottica di arrivare ad una vera interoperabilità e difesa comune".
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Penso che sia l’ennesimo episodio di antisemitismo che vuole legare la guerra in Medio oriente all’insulto alla memoria della Shoah. È terribile". Lo dice all'Adnkronos il segretario di Sinistra per Israele Emanuele Fiano a proposito del ritrovamento nel cantiere del museo della Shoah a Roma di escrementi, una testa di maiale e scritte che ricordano i morti a Gaza oltre ad alcuni volantini pro Palestina sono. Sull'episodio indaga la Digos.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "La sinistra". Lo scrive su Twitter il senatore del Pd Filippo Sensi rilanciando un post di Pedro Sanchez in cui, a margine del Consiglio europeo straordinario, il premier spagnolo tra l'altro dice: "Oggi dobbiamo mandare un messaggio chiaro ai cittadini: l’Europa è molto più potente di quanto pensiamo. Nessuno minaccerà la nostra pace, la nostra sicurezza o la nostra prosperità".