E’ stata raggiunta una mediazione tra i No Tap e la multinazionale che sta realizzando l’approdo del gasdotto a Melendugno. La società ha annunciato la sospensione dei lavori per oggi e i tre camion che erano bloccati a 30 metri dal sito di stoccaggio degli ulivi di Masseria del Capitano, stanno tornando indietro come chiesto dai manifestanti. I mezzi, con il loro carico di ulivi espiantati, stanno ritornando verso il sito di San Basilio dove è avvenuta l’eradicazione, scortati dai cittadini.
In mattinata era scattata la protesta: in prima fila mamme con i bambini. E i carabinieri hanno ricevuto l’ordine di togliersi il casco. All’alba di oggi, infatti, erano ripresi i lavori per la costruzione del gasdotto. E non con poca sorpresa. Si era diffusa, infatti, la notizia, mai confermata dalla Prefettura di Lecce, di un riavvio a partire da lunedì 3 aprile. E invece, ancor prima delle 5, i mezzi della società svizzera, scortati da un imponente cordone di forze di polizia, sono giunti a San Basilio, la contrada in cui da due settimane le proteste vanno avanti.
Non avendo alcuna possibilità di riuscita lì della contestazione, gli attivisti No Tap si sono spostati intorno alle 9.30 sulla circonvallazione di Melendugno, per spezzare a monte il viavai dei camion. E ci sono riusciti prendendo in contropiede gli agenti dopo una breve fuga nei campi.
Nel frattempo, tante persone da tutto il Salento giungono sul posto. Anziani, donne, giovani, sindaci. Si rifiuta l’etichetta di facinorosi, dopo le due bombe carta fatte esplodere nella tarda serata di ieri all’ingresso di Lecce e ritenute dagli investigatori da ricollegare alla pista di possibili infiltrazioni nel movimento. “Ci faremo anche manganellare, ma da qui non passeranno”, diceva una signora di mezza età. Il problema non è lo spostamento degli ulivi, che è solo la punta dell’iceberg di una questione molto più complessa.
La contestazione è contro l’opera tutta, calata dall’alto senza il consenso del territorio, che per sé pensava e porta avanti un altro progetto di sviluppo, quello di un turismo ecosostenibile e finora pluripremiato.
Venerdì sera, poi, due bombe carta sono esplose a Lecce, in piazza Carmelo Bene, vicino all’Hotel Tiziano nel quale alloggiano in questi giorni i poliziotti impegnati nelle operazioni di ordine pubblico al cantiere di San Foca. Non ci sono stati danni, né feriti. Nell’albergo soggiorna anche la squadra del Lecce Calcio che milita nel campionato di Lega Pro oggetto di contestazioni nei giorni scorsi. Sul posto sono intervenute le Volanti e la Squadra Mobile della Questura. Non è ancora chiaro quale fosse l’obiettivo degli autori del gesto.