Sabato sera, poco dopo le 21:30, Davide Fabbri ha cercato di impedire al rapinatore di portare via l’incasso della serata del bar del padre, a Riccardina di Budrio, nel Bolognese. Ma il ladro ha estratto la pistola e gli ha sparato, uccidendolo e ferendo anche uno dei clienti del locale. Poi è fuggito in bicicletta. Ora è ricercato dalle forze dell’ordine. L’omicidio ha puntualmente riacceso la polemica politica sulla questione sicurezza. Roberto Calderoli, vice presidente del Senato e responsabile Organizzazione e territorio della Lega Nord, ha evocato altri casi simili avvenuti di recente per sostenere che “le leggi attuali non bastano” e “occorre eliminare l’eccesso di difesa“.
Il rapinatore, stando alle testimonianze raccolte finora, aveva il volto coperto, indossava una tuta mimetica da caccia ed era armato di fucile e pistola a pallini. È entrato chiedendo soldi. Fabbri, 52 anni, ha provato a difendersi ed è riuscito a sfilare il fucile al killer. A quel punto è partito un colpo, verso il pavimento, e uno dei pallini dell’arma da caccia ha ferito di striscio uno dei clienti. Poi il bandito ha estratto allora una pistola e ha sparato al petto di Fabbri un solo colpo, uccidendolo all’istante, per poi fuggire. La scena si è svolta mentre nel locale c’era la moglie della vittima: il malvivente ha puntato la pistola anche contro di lei prima di uscire dal locale. Prima di darsi alla fuga in bicicletta, però, è rientrato nel bar per recuperare il fucile. Non è tuttavia escluso che nei paraggi potesse esserci un complice in attesa su un’auto. La moglie di Fabbri e i due clienti che erano nel bar Gallo hanno ricostruito con il pm di turno Marco Forte e i carabinieri la dinamica del delitto, durante il quale lo stesso assassino potrebbe essere rimasto ferito: alcune tracce di sangue repertate dal Ris potrebbero essere sue.
Il sindaco di Budrio, Giulio Pierini, su Facebook ha definito il fatto “di efferatezza e gravità inaudite per Budrio e per qualsiasi altro territorio” e ha espresso solidarietà alla famiglia della vittima. “Vogliamo vivere senza paura e liberi da ogni tipo di violenza – ha aggiunto – e mi batterò perché questo venga garantito alle nostre attività commerciali, economiche e a tutti i cittadini. Budrio vuole essere una comunità sicura per tutti quelli che la abitano: il mio impegno in questa direzione è massimo”. Il primo cittadino ha anche annunciato l’annullamento di una manifestazione con amministratori e sindaci della Città metropolitana di Bologna, inizialmente prevista per domenica. In compenso nelle vie del paese si terrà in serata, dalle 20:30, una “fiaccolata contro la violenza”.
“Un mese fa un uomo, nel bresciano, ridotto in fin di vita da un gruppo di rapinatori che gli hanno fracassato la testa durante una rapina nella sua villa”, ha ricordato Calderoli. “Due settimane fa avrebbe potuto accadere la stessa cosa a Casaletto Lodigiano se il ristoratore non fosse riuscito a reagire e a sparare un colpo, adesso un barista ucciso nel bolognese. Una serie di rapine violenze in stile ‘Arancia meccanica’ che dimostrano come le leggi attuali in Italia non bastino per dissuadere la criminalità dall’aggredire alla proprietà altrui non esitando anche a uccidere: servono leggi che facciano da deterrente, che scoraggino chi intende delinquere, servono pene esemplari per chi aggredisce la proprietà altrui e ovviamente occorre eliminare l’eccesso di difesa“.
Il segretario della Lega Matteo Salvini ha aggiunto, via Twitter: “Una preghiera per Davide, che non si è potuto difendere. La difesa è sempre legittima. #25aprileverona”. Poi, parlando a Domenica Live, ha detto: “Se muore un rapinatore non mi dispiace. Se fai l’operaio e non il rapinatore non muori, se la sera stai a casa con i tuoi figli e non vai a rapinare i bar non muori”. La presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, su Facebook gli ha fatto eco scrivendo che “alle anime belle della sinistra che si scandalizzano quando i cittadini si difendono da soli, la storia di Davide racconta il destino tragico al quale spesso va incontro chi non riesce a difendersi. Nel nome di Davide e di tutte le altre vittime di questi reati, Fratelli d’Italia continuerà a battersi in ogni sede per chiedere più sicurezza e una legge che sancisca un principio sacrosanto: la difesa è sempre legittima”.