Dura circa trenta minuti l’incontro chiesto e subito ottenuto dal Partito Democratico al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, a Palazzo Chigi, dopo il ‘caso Torrisi’: l’elezione del senatore ‘alfaniano’ a Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato. Casella nevralgica per l’iter della legge elettorale. Dem furiosi “perché c’è chi non ha rispettato il patto nella maggioranza – dichiara all’uscita da Palazzo Chigi, Lorenzo Guerini, mentre Orfini si rifiuta di rispondere alle domande – ciò che è avvenuto è un fatto grave, il tema è come si sta in una maggioranza – spiega l’ex vicesegretario Guerini – penso in particolar modo a chi è uscito dal PD e ha voluto contribuire ad un disegno che non va nella direzione voluta dalla maggioranza: Mdp dovrebbe spiegare cosa ha votato, i componenti del PD hanno votato il Presidente che si era concordato (il Senatore dem Pagliari, ndr), ed inoltre – continua Guerini – la Presidenza era detenuta dal Partito Democratico e l’accordo nella maggioranza era che non ci sarebbero state modifiche da questo punto di vista. Sulla Legge elettorale il PD deve e vuole avere un ruolo”, sottolinea Guerini che poi alla domanda se da questo episodio possa dare vita ad una crisi di governo, risponde: “Non è la volontà del Pd. Non sarà il casus belli che porterà il Paese alle elezioni anticipate a settembre”.

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