Tutto è cominciato con la limitazione delle dimensioni dei dispositivi elettronici ammessi all’imbarco sui voli di linea. Dopo l’esclusione di laptop e tablet dal bagaglio che è possibile portare al seguito in aereo, arriva un ulteriore filtro per chi vuole entrare negli Stati Uniti.
Dall’altra parte dell’oceano sono allo studio una serie di norme che potrebbero integrare il quadro che disciplina i controlli da effettuare per ammettere viaggiatori nel territorio americano, includendo anche quelli che finora hanno fruito delle agevolazioni riservate ai cittadini dei cosiddetti “Paesi amici”. La notizia è stata pubblicata sul Wall Street Journal, ed è emersa nel corso di un’intervista ad alcuni funzionari governativi coinvolti nel procedimento di revisione della regolamentazione di ingresso negli Usa.
Secondo il quotidiano finanziario, le nuove norme prevedono una serie di accertamenti innescati dalla disponibilità di informazioni personali che ciascun soggetto dovrebbe comunicare alle autorità Usa. Che sono incaricate di eseguire una sorta di “radiografia” telematica.
Chi chiede il visto d’ingresso deve consentire l’accesso a tutti i contatti che sono stati registrati nella propria rubrica telefonica e in quella della posta elettronica. Ma non basta. Devono essere “consegnate” anche le parole chiave che assicurano l’accesso ai propri profili sui social network e alle caselle mail normalmente utilizzate.
Per entrare sul suolo a stelle e strisce occorre anche fornire il consenso all’acquisizione delle informazioni finanziarie attraverso la consultazione delle movimentazioni bancarie di conto corrente e ad altre eventuali operazioni. Non manca nemmeno l’obbligo di rispondere alle domande che sul formulario sono predisposte per individuare ideologie e convinzioni religiose. Quesiti di questa natura non sono certo nuovi perché in passato non sono mancate le schede da compilarsi prima di scendere dall’aeromobile e che sollecitavano a confidare se si era o meno “terroristi”.
L’entrata in vigore della nuova disciplina è destinata a modificare le abitudini e ad innescare l’ennesimo arrembaggio alla privacy. Gli agenti dell’Immigration Service potranno farsi consegnare cellulari, palmari e computer, curiosare tra i contatti e la cronologia della navigazione in Internet, scandagliare l’iscrizione a partiti politici o l’appartenenza a movimenti e associazioni, ricostruire la mappa di parentele, amicizie e relazioni di lavoro. L’obiettivo (legittimo) è quello di identificare (in maniera un po’ troppo invasiva) i soggetti potenzialmente pericolosi che – sapendo di questo screening o vivisezione digitale – si guarderanno bene dal presentarsi con diavolerie informatiche che possano farli incastrare.
L’intrusione nella vita privata è stata considerata eccessiva non solo dalle organizzazioni a tutela dei diritti civili, ma persino da April Doss, ex “associate general counsel” (ossia avvocato addetto all’ufficio legale) della National Security Agency. Doss ha dichiarato infatti che “l’esecuzione di una simile raccolta di dati potrebbe recare detrimento alle attività di intelligence, perché si corre il rischio di raccogliere tanta immondizia che non ha nulla a che vedere con niente”.
Vedremo se le tante Authority in materia di privacy faranno sentire la loro voce…
@Umberto_Rapetto
Umberto Rapetto
Giornalista, scrittore e docente universitario
Media & Regime - 5 Aprile 2017
Electonic ban, vuoi entrare negli Stati Uniti? Documenti e password, per favore
Tutto è cominciato con la limitazione delle dimensioni dei dispositivi elettronici ammessi all’imbarco sui voli di linea. Dopo l’esclusione di laptop e tablet dal bagaglio che è possibile portare al seguito in aereo, arriva un ulteriore filtro per chi vuole entrare negli Stati Uniti.
Dall’altra parte dell’oceano sono allo studio una serie di norme che potrebbero integrare il quadro che disciplina i controlli da effettuare per ammettere viaggiatori nel territorio americano, includendo anche quelli che finora hanno fruito delle agevolazioni riservate ai cittadini dei cosiddetti “Paesi amici”. La notizia è stata pubblicata sul Wall Street Journal, ed è emersa nel corso di un’intervista ad alcuni funzionari governativi coinvolti nel procedimento di revisione della regolamentazione di ingresso negli Usa.
Secondo il quotidiano finanziario, le nuove norme prevedono una serie di accertamenti innescati dalla disponibilità di informazioni personali che ciascun soggetto dovrebbe comunicare alle autorità Usa. Che sono incaricate di eseguire una sorta di “radiografia” telematica.
Chi chiede il visto d’ingresso deve consentire l’accesso a tutti i contatti che sono stati registrati nella propria rubrica telefonica e in quella della posta elettronica. Ma non basta. Devono essere “consegnate” anche le parole chiave che assicurano l’accesso ai propri profili sui social network e alle caselle mail normalmente utilizzate.
Per entrare sul suolo a stelle e strisce occorre anche fornire il consenso all’acquisizione delle informazioni finanziarie attraverso la consultazione delle movimentazioni bancarie di conto corrente e ad altre eventuali operazioni. Non manca nemmeno l’obbligo di rispondere alle domande che sul formulario sono predisposte per individuare ideologie e convinzioni religiose. Quesiti di questa natura non sono certo nuovi perché in passato non sono mancate le schede da compilarsi prima di scendere dall’aeromobile e che sollecitavano a confidare se si era o meno “terroristi”.
L’entrata in vigore della nuova disciplina è destinata a modificare le abitudini e ad innescare l’ennesimo arrembaggio alla privacy. Gli agenti dell’Immigration Service potranno farsi consegnare cellulari, palmari e computer, curiosare tra i contatti e la cronologia della navigazione in Internet, scandagliare l’iscrizione a partiti politici o l’appartenenza a movimenti e associazioni, ricostruire la mappa di parentele, amicizie e relazioni di lavoro. L’obiettivo (legittimo) è quello di identificare (in maniera un po’ troppo invasiva) i soggetti potenzialmente pericolosi che – sapendo di questo screening o vivisezione digitale – si guarderanno bene dal presentarsi con diavolerie informatiche che possano farli incastrare.
L’intrusione nella vita privata è stata considerata eccessiva non solo dalle organizzazioni a tutela dei diritti civili, ma persino da April Doss, ex “associate general counsel” (ossia avvocato addetto all’ufficio legale) della National Security Agency. Doss ha dichiarato infatti che “l’esecuzione di una simile raccolta di dati potrebbe recare detrimento alle attività di intelligence, perché si corre il rischio di raccogliere tanta immondizia che non ha nulla a che vedere con niente”.
Vedremo se le tante Authority in materia di privacy faranno sentire la loro voce…
@Umberto_Rapetto
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.