La partita è chiusa, almeno per i giornalisti. Sky, il comitato di redazione e il sindacato Fnsi hanno firmato l’accordo che mette fine alla trattativa sul piano di riorganizzazione del canale all-news di Rupert Murdoch: Sky Tg24 si trasferisce a Milano, come nei piani che l’azienda aveva presentato lo scorso 17 gennaio, ma non ci saranno giornalisti in esubero. I 16 in odore di licenziamento verranno infatti ricollocati all’interno di Sky Italia. Per i componenti della redazione romana costretti a spostarsi in Lombardia sono previsti invece numerosi benefit che ilfattoquotidiano.it aveva anticipato lo scorso 22 marzo svelando la bozza di accordo.

“Condizioni di miglior favore sono previste anche per i giornalisti che, su base volontaria, dovessero scegliere la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro – scrive in una nota la Fnsi, il sindacato unico dei giornalisti – L’azienda si è inoltre impegnata a valutare con attenzione le situazioni personali e familiari di particolare criticità”. Sky Italia parla di un “risultato positivo e condiviso” che “definisce la data per lo spostamento delle trasmissioni di SkyTg24 da Milano all’1 novembre e accoglie le proposte per il sostegno delle persone coinvolte”. L’accordo, già votato a larga maggioranza dall’assemblea dei giornalisti e firmato oggi, prevede anche un “un supporto economico per un periodo che copre quasi tre anni, oltre a servizi dedicati e misure organizzative volte ad agevolare la transizione conciliando l’attività lavorativa con le esigenze familiari”.

Chiuso il round con i giornalisti, resta aperto quello con le altre categorie colpite dalla chiusura della sede romana del tg. Solo tra i tecnici si contano 54 esuberi e 162 trasferimenti, secondo le tabelle a disposizione dei sindacati. I sindacati avevano chiesto un tavolo di confronto in sede istituzionale. Al momento, l’azienda informa invece di aver “iniziato i colloqui individuali” e che intende “offrire analoghe condizioni individuali rispetto a quelle concordate con i giornalisti”. Chi prima arriva meglio alloggia, insomma, nelle categorie dove c’è il grosso dei licenziamenti. Con il governo Gentiloni che ha chiarito da che parte sta incontrando i vertici di Sky Italia e Sky Europe a fine marzo, ma non ha risposto alla lettera inviata dai dipendenti lo scorso 3 aprile nella quale si chiedeva al premier di “rivedere la sua posizione e quella del suo governo” in merito alla questione “e prendersene opportunamente carico con urgenza”.

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