M5s primo partito in crescita al 28,5 per cento e davanti al Pd (26,4%) di quasi due punti. Le intenzioni di voto elaborate dall’istituto Ixè per il programma Agorà (Rai3) confermano il trend del Movimento 5 stelle, mentre i dem restano stabili rispetto alla scorsa settimana. In crescita anche gli scissionisti di Mdp (4,4 per cento) e Forza Italia (13,1%). Stabili Ncd (2,3%) e Lega Nord (12,6%); in calo Sinistra italiana (2,4%) e Fratelli d’Italia (4,5%). L’affluenza, se le elezioni fossero convocate per oggi, sarebbe del 57,7 per cento, in crescita rispetto alla scorsa settimana (56%). L’istituto Ixè per Agorà Rai ha anche chiesto agli intervistati un parere su Donald Trump che si avvicina a tagliare il traguardo dei 100 giorni alla Casa Bianca: il 71% degli italiani giudica negativamente la sua esperienza (finora) alla guida degli Stati Uniti. Giudizio positivo, invece, dal 24% degli intervistati. Non sa il 5%.
Il 24 per cento delle persone consultate ha detto di avere fiducia nel governo, contro il 28% che al contrario dice di averne nessuna. Tra i leader politici in vetta c’è il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni (27% e in crescita di un punto percentuale rispetto alla settimana scorsa). Seguono l’ex premier Matteo Renzi (stabile al 24%), Giorgia Meloni di Fdi e il leader del Carroccio Matteo Salvini al 19 per cento. Luigi Di Maio, il probabile candidato M5s alle prossime elezioni, ottiene il 17 per cento (cala di un punto), mentre il leader Beppe Grillo è al 16% come Silvio Berlusconi. Per quanto riguarda il capitolo primarie del Pd, in programma per il 30 aprile prossimo, Matteo Renzi si conferma in testa per gli intervistati da Ixè al 52 per cento. Dietro il Guardasigilli Andrea Orlando (21%) e Michele Emiliano (10%, in calo di un punto).
Sul fronte 5 stelle da segnalare che secondo gli intervistati, a un anno dalla morte di Gianroberto Casaleggio, i grillini sono considerati “come prima” dal 71 per cento, ovvero né più forti né più deboli. Una percezione confermata se ad essere consultati sono solo gli elettori M5s, dove l’80 per cento ha affermato che il Movimento non ha avuto impatti particolari dopo questo avvenimento nei consensi degli italiani. Capitolo a parte l’apprezzamento per la giunta di Virginia Raggi a Roma. La fiducia sul totale del campione scende di un punto (23%) e segna un più 7 per cento (arriva al 66%) rispetto alla scorsa settimana, se invece si intervistano i sostenitori dei 5 stelle. Particolarmente apprezzata dai grillini è stata la modifica allo statuto comunale per introdurre nuovi strumenti di partecipazione diretta: il 76 per cento la ritiene una scelta di trasparenza. Mentre per il 59 per cento del campione generico è “una mossa demagogica”.