La riforma del catasto affidata a un comunicatore e la comunicazione del Demanio assegnata a una comandante dei vigili urbani. E la domanda è: le agenzie fiscali sono diventate una fucina dove al fuoco delle tasse si forgiano dirigenti così eclettici che sanno fare un po’ di tutto? Oppure sta succedendo che quando c’è da promuovere qualcuno il merito viene sempre più spesso messo da parte, gli incarichi concessi con criteri insondabili e quindi alla fine negli uffici che contano approda gente fuori posto? All’Agenzia del Territorio (accorpata da alcuni anni alle Entrate) spicca il nome di Mario Occhi nel gruppo ristretto di superesperti che hanno preparato quella riforma del catasto che il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan vorrebbe mettere nel Def, Documento di programmazione economica e finanziaria. Un signore che in vita sua di case, terreni e relativa tassazione si era occupato solo di rimbalzo, facendo di mestiere un’altra cosa: il comunicatore, relazioni pubbliche e uffici stampa.
La metamorfosi di Occhi dall’informazione alla riforma del catasto è il risultato di un piccolo gioco di potere. Occhi è l’ombra di Gabriella Alemanno, la sorella dell’ex sindaco di Roma Gianni, per anni direttrice dell’Agenzia del Territorio di cui il Catasto è parte essenziale. Occhi era il suo prolungamento verso l’esterno con l’incarico di capo ufficio stampa. Per la verità a qualcuno questo compito a suo tempo non era parso proprio in sintonia con gli studi di Occhi che si era laureato all’università Claude Bernard di Lione in Scienza delle attività motorie, insomma educazione fisica. Ma questo era stato considerato secondario e Occhi, diventato giornalista pubblicista, era stato nominato pure direttore responsabile della rivista dell’Agenzia, mentre la Alemanno si era riservata il ruolo di direttore editoriale.
Lavorando in tandem, Occhi e Alemanno finirono più volte accoppiati sui giornali e non sempre per vicende edificanti. Come quando sei anni fa Il Fatto Quotidiano scoprì che all’Agenzia del Territorio si erano specializzati nella munifica attività del dono regalando a destra e a manca oggetti di valore, comprese uova di struzzo finemente decorate in gioielleria. Il duo Alemanno-Occhi ha continuato a girare fino a quando l’Agenzia del Territorio non è stata ridimensionata e infilata sotto il cappello dell’Agenzia delle Entrate. La Alemanno è stata retrocessa a vice della nuova capa, Rossella Orlandi, e infine sospinta in un cono d’ombra dopo che è stata messa sotto inchiesta perché sospettata di aver favorito una sua conoscente in una faccenda di pignoramenti.
Preso in contropiede, Occhi rischiava addirittura di restare a spasso, perché l’ufficio stampa dell’Agenzia del Territorio veniva soppresso e inglobato in un unico ufficio stampa per l’Agenzia delle Entrate, affidato ad altri professionisti. Provvidenziale per Occhi è arrivata allora la nomina ad assistente e consulente per la riforma del Catasto e poi assistente del direttore dell’Osservatorio del mercato immobiliare e dei servizi estimativi. Spiega Occhi a ilfattoquotidiano.it: “Il gruppo di lavoro di cui facevo parte ha preparato gli aspetti tecnici della riforma del Catasto dando indicazioni al legislatore”.
All’Agenzia del Demanio, invece, a guidare la comunicazione e a tenere i rapporti con i giornali fino a qualche tempo fa c’era una giornalista con una rodata esperienza, Paola Cambria. Che a un certo punto ha deciso di andarsene. Considerata la rilevanza dell’incarico e la delicatezza delle faccende trattate dal Demanio, tutti si aspettavano che sarebbe stata sostituita da qualche collega, comunque da qualcuno con al suo attivo una certa dimestichezza con i giornali e l’informazione. E invece no: la ex responsabile della comunicazione è stata sostituita da Renza Malchiodi, una signora che non è né giornalista professionista né pubblicista e che sembra la fotocopia in sedicesimo di Antonella Manzione, la vigilessa di Matteo Renzi, diventata capo della Polizia municipale a Firenze quando Renzi era sindaco e trapiantata a Roma a palazzo Chigi, nominata addirittura sottosegretaria alla presidenza del Consiglio e alla fine dirottata al Consiglio di Stato.
La vita professionale della Malchiodi è appesa a quella del direttore generale del Demanio, Roberto Reggi, quanto all’Agenzia del Territorio quella di Occhi è legata alla Alemanno. Reggi è stato a lungo sindaco Pd di Piacenza e durante la sua sindacatura ha cominciato a brillare l’astro della Malchiodi che da semplice agente è diventata comandante del corpo dei vigili urbani e dirigente del Gabinetto del sindaco. Quando Renzi è diventato capo del governo, Reggi che è renziano senza esitazioni è stato nominato sottosegretario all’Istruzione e da Piacenza tra gli altri si è portato dietro la comandante dei vigili affidandole il compito immane di riportare all’onor del mondo le scuole italiane cadenti e pericolose. Entrambi non hanno fatto in tempo a orientarsi che si sono dovuti spostare al Demanio. Dove alla Malchiodi il direttore Reggi ha di nuovo affidato compiti lusinghieri: responsabile della trasformazione organizzativa e gestione del cambiamento e poi responsabile della comunicazione, prima solo quella con giornali e tv, da qualche settimana anche quella interna agli uffici. E ora che stanno cercando un nuovo addetto stampa la stessa Malchiodi partecipa pure alla commissione per la selezione. Lo stipendio, però, glielo paga il comune di Piacenza che ogni mese viene rimborsato dal Demanio con una specie di giroconto e grazie ad una speciale convenzione ad hoc.
Lobby
Nomine, riforma del catasto affidata a un comunicatore. E all’ufficio stampa del Demanio c’è una vigilessa
Tra gli esperti che lavorano alla nuova classificazione degli immobili c'è Mario Occhi, uomo di pubbliche relazioni che ha lavorato con Gianni Alemanno e poi con la sorella Gabriella, ex capo dell'Agenzia del Territorio e ora vice delle Entrate. L'Agenzia del Demanio ha invece chiamato a occuparsi dei rapporti con la stampa Renza Malchiodi, la cui carriera è legata a doppio filo a quella del direttore generale Roberto Reggi
La riforma del catasto affidata a un comunicatore e la comunicazione del Demanio assegnata a una comandante dei vigili urbani. E la domanda è: le agenzie fiscali sono diventate una fucina dove al fuoco delle tasse si forgiano dirigenti così eclettici che sanno fare un po’ di tutto? Oppure sta succedendo che quando c’è da promuovere qualcuno il merito viene sempre più spesso messo da parte, gli incarichi concessi con criteri insondabili e quindi alla fine negli uffici che contano approda gente fuori posto? All’Agenzia del Territorio (accorpata da alcuni anni alle Entrate) spicca il nome di Mario Occhi nel gruppo ristretto di superesperti che hanno preparato quella riforma del catasto che il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan vorrebbe mettere nel Def, Documento di programmazione economica e finanziaria. Un signore che in vita sua di case, terreni e relativa tassazione si era occupato solo di rimbalzo, facendo di mestiere un’altra cosa: il comunicatore, relazioni pubbliche e uffici stampa.
La metamorfosi di Occhi dall’informazione alla riforma del catasto è il risultato di un piccolo gioco di potere. Occhi è l’ombra di Gabriella Alemanno, la sorella dell’ex sindaco di Roma Gianni, per anni direttrice dell’Agenzia del Territorio di cui il Catasto è parte essenziale. Occhi era il suo prolungamento verso l’esterno con l’incarico di capo ufficio stampa. Per la verità a qualcuno questo compito a suo tempo non era parso proprio in sintonia con gli studi di Occhi che si era laureato all’università Claude Bernard di Lione in Scienza delle attività motorie, insomma educazione fisica. Ma questo era stato considerato secondario e Occhi, diventato giornalista pubblicista, era stato nominato pure direttore responsabile della rivista dell’Agenzia, mentre la Alemanno si era riservata il ruolo di direttore editoriale.
Lavorando in tandem, Occhi e Alemanno finirono più volte accoppiati sui giornali e non sempre per vicende edificanti. Come quando sei anni fa Il Fatto Quotidiano scoprì che all’Agenzia del Territorio si erano specializzati nella munifica attività del dono regalando a destra e a manca oggetti di valore, comprese uova di struzzo finemente decorate in gioielleria. Il duo Alemanno-Occhi ha continuato a girare fino a quando l’Agenzia del Territorio non è stata ridimensionata e infilata sotto il cappello dell’Agenzia delle Entrate. La Alemanno è stata retrocessa a vice della nuova capa, Rossella Orlandi, e infine sospinta in un cono d’ombra dopo che è stata messa sotto inchiesta perché sospettata di aver favorito una sua conoscente in una faccenda di pignoramenti.
Preso in contropiede, Occhi rischiava addirittura di restare a spasso, perché l’ufficio stampa dell’Agenzia del Territorio veniva soppresso e inglobato in un unico ufficio stampa per l’Agenzia delle Entrate, affidato ad altri professionisti. Provvidenziale per Occhi è arrivata allora la nomina ad assistente e consulente per la riforma del Catasto e poi assistente del direttore dell’Osservatorio del mercato immobiliare e dei servizi estimativi. Spiega Occhi a ilfattoquotidiano.it: “Il gruppo di lavoro di cui facevo parte ha preparato gli aspetti tecnici della riforma del Catasto dando indicazioni al legislatore”.
All’Agenzia del Demanio, invece, a guidare la comunicazione e a tenere i rapporti con i giornali fino a qualche tempo fa c’era una giornalista con una rodata esperienza, Paola Cambria. Che a un certo punto ha deciso di andarsene. Considerata la rilevanza dell’incarico e la delicatezza delle faccende trattate dal Demanio, tutti si aspettavano che sarebbe stata sostituita da qualche collega, comunque da qualcuno con al suo attivo una certa dimestichezza con i giornali e l’informazione. E invece no: la ex responsabile della comunicazione è stata sostituita da Renza Malchiodi, una signora che non è né giornalista professionista né pubblicista e che sembra la fotocopia in sedicesimo di Antonella Manzione, la vigilessa di Matteo Renzi, diventata capo della Polizia municipale a Firenze quando Renzi era sindaco e trapiantata a Roma a palazzo Chigi, nominata addirittura sottosegretaria alla presidenza del Consiglio e alla fine dirottata al Consiglio di Stato.
La vita professionale della Malchiodi è appesa a quella del direttore generale del Demanio, Roberto Reggi, quanto all’Agenzia del Territorio quella di Occhi è legata alla Alemanno. Reggi è stato a lungo sindaco Pd di Piacenza e durante la sua sindacatura ha cominciato a brillare l’astro della Malchiodi che da semplice agente è diventata comandante del corpo dei vigili urbani e dirigente del Gabinetto del sindaco. Quando Renzi è diventato capo del governo, Reggi che è renziano senza esitazioni è stato nominato sottosegretario all’Istruzione e da Piacenza tra gli altri si è portato dietro la comandante dei vigili affidandole il compito immane di riportare all’onor del mondo le scuole italiane cadenti e pericolose. Entrambi non hanno fatto in tempo a orientarsi che si sono dovuti spostare al Demanio. Dove alla Malchiodi il direttore Reggi ha di nuovo affidato compiti lusinghieri: responsabile della trasformazione organizzativa e gestione del cambiamento e poi responsabile della comunicazione, prima solo quella con giornali e tv, da qualche settimana anche quella interna agli uffici. E ora che stanno cercando un nuovo addetto stampa la stessa Malchiodi partecipa pure alla commissione per la selezione. Lo stipendio, però, glielo paga il comune di Piacenza che ogni mese viene rimborsato dal Demanio con una specie di giroconto e grazie ad una speciale convenzione ad hoc.
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Politica
Tajani: “L’Italia non userà fondi di coesione per comprare armi”. Si spacca il Pd: chi sta con Schlein
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "In un mutato e minaccioso quadro internazionale, il piano Ue per la difesa è per i Socialisti e Democratici europei un primo importante passo per assicurare il necessario sostegno all’Ucraina e la sicurezza dei nostri cittadini. A Bruxelles siamo al lavoro perché dal Parlamento venga una spinta forte nella direzione della condivisione e del coordinamento degli investimenti, verso una vera difesa comune europea". Lo scrive sui social l'eurodeputato Pd, Giorgio Gori.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "La linea del Partito Socialista Europeo è chiara, netta ed inequivocabile: il ReArm Europe è un atto iniziale importante per la creazione di una difesa comune europea". Lo scrive la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno del Pd, sui social.
"Non c’è nessuna rincorsa bellicista, nessuna distruzione del welfare e di quanto con fatica abbiamo costruito dopo la pandemia ma solo la necessità di rendere più sicuro il nostro continente e le nostre democrazie. Cosi come fu per il NextGenerationEu siamo davanti ad una svolta storica per l’Unione Europea che punterà su indipendenza strategica, acquisti comuni e innovazione".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “Per la difesa europea servono investimenti comuni in sicurezza, una sola politica estera, economia forte e società coesa, serve un vero salto di qualità verso gli Stati Uniti d’Europa. Di fronte alle minacce che si profilano bisogna sostenere le nostre capacità di difesa nel modo più credibile, senza frammentare le spese tra gli Stati e neanche dando ancora soldi all’America come vorrebbe Trump. Il punto di vista portato dalla segretaria Schlein al vertice del Pse è stato ascoltato ed è positivo l’accordo dei socialisti europei sui fondi di coesione. Il Pd indica una strada di fermezza, consapevolezza e responsabilità sociale, senza farsi distrarre da alcun richiamo”. Lo dichiara Debora Serracchiani, componente della segreteria nazionale del Partito democratico.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Decidere maggiori investimenti per rendere più sicuro e protetto il nostro continente è una scelta non più rinviabile. La difesa europea è un pilastro fondamentale della nostra autonomia strategica. Non possiamo avere tentennamenti su questo obiettivo. La discussione non è sul se, ma sul come arrivarci". Così Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione Esteri e Difesa a Palazzo Madama.
"In questi giorni i nostri a Bruxelles stanno facendo un lavoro prezioso per evitare che si utilizzino i fondi di coesione per finanziare spese militari e per incentivare, attraverso gli strumenti europei vecchi e nuovi, le collaborazioni industriali e gli acquisti comuni fra Paesi Europei, l’interoperabilità dei sistemi e i programmi sugli abilitanti strategici (spazio, cyber, difesa aerea, trasporto strategico). In questo quadro, va salutato positivamente che dopo il Next Generation si consolidi l’idea di emettere debito comune per finanziare un bene pubblico europeo come la difesa".
"Anche perché sarà per noi meno complicato continuare la nostra battaglia per estenderlo agli altri pilastri dell’autonomia strategica, a partire dalle politiche per accompagnare la transizione ecologica e digitale. Un passo importante quindi, come sottolineato dal nostro gruppo a Bruxelles, a cui certamente ne dovranno seguire altri se si vuole davvero rafforzare la nostra difesa comune”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "L’Unione Europea si trova a un bivio: o si presenta unita o rischia la marginalità politica. La guerra in Ucraina, e l’attuale voltafaccia americano, hanno reso evidente l’urgenza di una politica di difesa comune che non può essere frenata dagli interessi delle singole nazioni". Così l'eurodeputato Pd, Pierfrancesco Maran. "Una Difesa progressivamente comune perché, agendo come 27 eserciti nazionali, rischiamo l’impotenza".
"Oggi è necessario un passaggio di fase che aumenti gli investimenti volti a garantire una deterrenza da nuova aggressioni russe dopo il disimpegno americano ma anche a rendere più omogenea la difesa europea, con forniture simili, riducendo le duplicazioni di spese tra paesi e le inefficienze. L’Unione Europea deve dotarsi di una propria architettura di sicurezza, capace di garantire responsività e affermarsi come attore decisivo nello scenario internazionale".
"L’iniziativa della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, al di là del nome infelice 'RearmEU', è un primo passo in questa direzione. Va tuttavia integrata e sviluppata identificando con chiarezza quali sono le linee di spesa utilizzate, in che modo questo aiuto può supportare immediatamente l’Ucraina, come si intende sostenere una crescente produzione industriale europea nell’ottica di arrivare ad una vera interoperabilità e difesa comune".
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Penso che sia l’ennesimo episodio di antisemitismo che vuole legare la guerra in Medio oriente all’insulto alla memoria della Shoah. È terribile". Lo dice all'Adnkronos il segretario di Sinistra per Israele Emanuele Fiano a proposito del ritrovamento nel cantiere del museo della Shoah a Roma di escrementi, una testa di maiale e scritte che ricordano i morti a Gaza oltre ad alcuni volantini pro Palestina sono. Sull'episodio indaga la Digos.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "La sinistra". Lo scrive su Twitter il senatore del Pd Filippo Sensi rilanciando un post di Pedro Sanchez in cui, a margine del Consiglio europeo straordinario, il premier spagnolo tra l'altro dice: "Oggi dobbiamo mandare un messaggio chiaro ai cittadini: l’Europa è molto più potente di quanto pensiamo. Nessuno minaccerà la nostra pace, la nostra sicurezza o la nostra prosperità".