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Pasqua, dagli agnelli scuoiati di Cruciani alla replica feroce di Scanzi, fino a Berlusconi-Boldrini. Animalisti: “I messaggi vanno dati tutto l’anno”

Da Berlusconi alla Boldrini passando per Renzi, che a differenza dei primi due afferma di voler mangiare l'agnello "come da tradizione familiare", sono in tanti ad aver detto la propria sulla questione "carne in tavola a Pasqua". Bene per tutti coloro che si sono impegnati a salvare agnellini - ha detto Simone Montuschi di Essere Animali - ma i politici ci seguano anche quando, come fatto recentemente, abbiamo girato dei video sulle barbare uccisioni dei visoni o quelle dei maiali utilizzati per il prosciutto. E nella bagarre si inserisce anche il macabro selfie del conduttore della Zanzara, al quale ha risposto il giornalista del Fatto

di Davide Turrini

“Dopo aver salvato gli agnelli per Pasqua, Berlusconi, Boldrini e il mondo della politica estendano tutto l’anno, e per tutti gli animali, le iniziative animaliste”, questa la sfida lanciata dall’associazione Essere Animali, gli autori del video virale sulla macellazione degli agnelli andato in onda con profondo scalpore al Tg1 delle 20 di alcuni giorni fa. Video che ha poi provocato la comparsa di una lunga sequela di animalisti della domenica, nonché di un’ulteriore provocazione del conduttore radiofonico Giuseppe Cruciani che, durante l’ultima puntata della Zanzara, è andato in onda facendosi fotografare con tre teste di agnello scuoiate, provocando la feroce e sarcastica reazione del vegetariano Andrea Scanzi che su Dagospia ha scritto: “Anche quest’anno, l’ineffabile dj allergico agli shampoo passa il tempo a far vedere quanto è figo (?) ironizzando sugli agnelli uccisi e sui capretti ammazzati. Che eroe, che uomo, che mito”.

“Recepiamo in maniera assolutamente positiva il salvataggio di cinque agnellini da parte dell’ex presidente del consiglio, come l’adozione di altri due agnelli da parte della presidente della Camera, quindi dal Parlamento italiano”, spiega al fattoquotidiano.it Simone Montuschi di Essere Animali. “È un messaggio simbolico forte. Come capiamo anche di essere di fronte a una mossa politica in vista delle elezioni, un messaggio verso gli elettori, quindi in parte concepito anche in modo strumentale, ma che lancia un grosso segnale che alimenta dibattito. Anche il selfie disgustoso di Cruciani in un certo senso ha una sua funzione. Chiaramente non che vada bene tutto purché se ne parli, ma sappiamo bene del ruolo da provocatore che ha Cruciani sulle tematiche animaliste, è quasi scontato che faccia una cosa del genere”.

Alle foto e al video proveniente da Arcore con Silvio Berlusconi e Michela Brambilla che accudiscono cinque agnellini con tanto di biberon salvandoli dalla “normale” macellazione pasquale, si è aggiunta l’iniziativa di Laura Boldrini, anche lei immortalata tra gli stucchi di Montecitorio nell’accarezzare le piccole Gaia e Gioia mentre pronuncia la frase “credo che il rispetto delle tradizioni non ci obbliga a uccidere altri esseri viventi”, in netto contrasto con le parole di un altro ex presidente del consiglio, Matteo Renzi che ha voluto dire comunque la sua dalle colonne del Corriere: “A Pasqua mangerò l’agnello, è una tradizione famigliare. Se uno è vegetariano o vegano merita rispetto, ma non bisognerebbe strumentalizzare una scelta personale”. Alla politica ha fatto seguito la voce degli opinion leader sintetizzato nello scontro Cruciani/Scanzi. Il conduttore de La Zanzara rimane per due giorni con due teste sanguinolente di agnelli uccisi sulla scrivania dello studio e il giornalista del Fatto Quotidiano che gli risponde online. “È poi curiosa, nonché tenera, questa sua posa da “killer” mediatico degli animali/animalisti, ruolo in cui riesce a essere persino meno efficace dei primi Daverio o Langone (o Stocazzo) che passano: guardandolo e ascoltandolo, verrebbe da pensare che se l’erculeo Cruciani si trovasse davanti un agnellino, al massimo, si sparerebbe sulle palle. Ove almeno esistenti”.

“Tutta questa attenzione attorno al nostro lavoro deriva dalle immagini. La realtà è sempre diversa da come uno se la immagina”, spiega Montuschi, sottolineando la “tranquillità esasperante” con cui i macellatori di piccole aziende tra Marche ed Emilia Romagna si siano fatti inquadrare senza problemi nel loro video finito sul TG1. “Si ha l’idea di una macellazione che avviene nel rispetto delle norme con una dolce eutanasia, ma sono solo le difese psicologiche che ci costruiamo tutti noi per non pensare che questo non accade. Con il video abbiamo voluto far vedere cos’è l’uccisione di un animale, di un cucciolo. Il dibattito è in corso, e si accende per ovvi motivi durante la Pasqua, ed è anche per questo che in mezzo a tutte queste voci pro e contro ci stupisce una grande assenza nel dibattito, quella di un’autorità religiosa”. “Bene per tutti coloro che si sono impegnati a salvare agnellini – conclude- ma i politici ci seguano anche quando, come fatto recentemente, abbiamo girato dei video sulle barbare uccisioni dei visoni o quelle dei maiali utilizzati per il prosciutto. Possono impegnarsi concretamente appoggiando, ad esempio, le proposte di legge presenti in Parlamento. Tutto l’anno e per tutti gli animali che vanno salvati”.

Pasqua, dagli agnelli scuoiati di Cruciani alla replica feroce di Scanzi, fino a Berlusconi-Boldrini. Animalisti: “I messaggi vanno dati tutto l’anno”
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