“La villa (…) presenta gravi condizioni statico conservative. Sono state rilevate evidenti ed estese lesioni nella muratura esterna dei prospetti; i balconi presentano le basi in condizioni precarie e a rischio di crollo“. La relazione con la quale nel 2004 il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico – Polizia municipale di Palermo aveva documentato il grave stato di abbandono di Villa Lampedusa avrebbe dovuto essere un monito. “Particolarmente grave è la situazione degli interni”, avvertiva, “dove pregiati affreschi dei saloni, opera del Fumagalli, sono visibilmente danneggiati; i soffitti, notevolmente lesionati e attaccati dall’umidità, richiedono urgentissimi interventi. Anche i caseggiati rurali e la muratura perimetrale di recinzione in stile (…) presentano lesioni e parti crollate. Il piano sottostante a quello nobile è, quasi tutto puntellato, per evitare il crollo dei solai con il pavimento d’epoca. Al piano superiore (…) sono stati realizzati elementi e solai in cemento armato, di recente fabbricazione. Sul fianco destro del complesso è stata abusivamente costruita una tettoia (…) per ampliare la superficie utile ad un caseggiato rurale, al fine di destinarlo ad attività di ristoro …”. Gli avvertimenti però non sono bastati. Nonostante già nel 2001 la Procura avesse ordinato i primi accertamenti e l’anno successivo ci sia stato il primo sequestro. Eppure non si tratta di un complesso “qualsiasi”. Lo certifica il vincolo architettonico apposto nel giugno 1979.
Invece per la villa di campagna, realizzata all’inizio del XVIII secolo e appartenuta infine ai Tomasi di Lampedusa, la storia difficile non ha avuto termine. Per la residenza dell’autore de “Il Gattopardo” non si è arrestato il singolare connubio tra abbandono, di una parte, e riutilizzo, con molte ombre, di un’altra. Ad ottobre 2005 la villa descritta nel romanzo è finita sotto sequestro per le “estreme” condizioni di rovina in cui versava il complesso monumentale nella Piana dei Colli. Sequestro del complesso e due avvisi di garanzia emessi nei confronti dei proprietari, i fratelli Giuseppe e Francesco Dragotto, imprenditori proprietari della Sicily by Car, società di autonoleggio. In quegli stessi giorni Francesco Dragotto spiegava che “La villa è stata abbandonata per 20 anni, noi l’abbiamo acquistata nel 2002 per restaurarla … Subito dopo il nostro acquisto, abbiamo richiesto alla Sovrintendenza ai Beni culturali l’autorizzazione per il restauro. Il via libera è arrivato quest’anno e a novembre inizieranno i lavori. Il progetto prevede l’uso abitativo, ma anche un museo del Gattopardo. Nel casale vogliamo costruire un centro congressi. Il parcheggio è provvisorio: sarà ripristinato il parco storico, con il giardino all’italiana e quello delle piante officinali, per una spesa di circa mezzo milione di euro”.
In effetti nel dicembre 2004 la Soprintendenza ha approvato il progetto “per il recupero e il restauro della villa”. Nonostante il sequestro i lavori partiti e terminati. Nelle pertinenze é stato realizzato il “Villa Lampedusa. Hotel & Residence”. Un Resort “… vicino al centro città, e a pochi minuti dalla spiaggia di Mondello e dai più importanti impianti sportivi cittadini”, si legge nel sito della struttura ricettiva. Quanto al promesso Museo del Gattopardo, non esiste. Al contrario del centro congressi, che è stato ricavato nelle Scuderie, le quali “rappresentano una location perfetta per organizzare le nozze o un evento speciale, ma anche lauree, feste di compleanno e cene di gala, grazie alla splendida cornice della dimora settecentesca, e del meraviglioso parco circostante”. Già, il Parco circostante, anch’esso un “contesto” nel quale organizzare eventi di ogni tipo, compresi “Set cinematografici”. Peccato che risultino disattese le prescrizioni della Soprintendenza. Nessun intervento al corpo principale, piantumazione parziale delle essenze previste nel parco ed utilizzo come parcheggio di un area eccessivamente estesa.
Così agli inizi di aprile la denuncia dell’abbandono e del degrado della Villa da parte di Italia Nostra. Poco prima un esposto di alcune associazioni locali, tra cui “Palermo Indignata” e “Comitato per il Centro Storico di Palermo”, per denunciare “lo stato di grave abbandono e il rischio di crollo, nonché pericolo per l’incolumità pubblica” della Villa. A finire sotto accusa la mancanza di qualsiasi “intervento di restauro filologico conservativo riguardante la Villa monumentale”. In aggiunta “lo spazio antistante lo scalone monumentale della Villa viene utilizzato come parcheggio auto, nonché per l’accesso alla nuova struttura ricettiva-ricreativa”. Tutto ciò con un’aggravante, “i recenti lavori in corso all’interno dell’intercapedine del muro esterno di confine posteriore”. Lavori che sarebbero stati realizzati utilizzando materiali incompatibili con “un corretto restauro di strutture storico monumentali”. Ma, secondo le associazioni ci sarebbero anche altre criticità. A partire dalla ristrutturazione “in tempi recenti” di buona parte delle pertinenze rurali, oltre ad un generale utilizzo improprio di diverse parti del complesso.
A Villa Lampedusa si verifica così questo assurdo. Un Resort, nelle pertinenze di un complesso settecentesco, lasciato nel più completo abbandono. Sui nuovi interventi edilizi la Soprintendenza dovrà fare chiarezza. Prima o poi. In ogni caso una brutta fine per la residenza dei Lampedusa. Forse qualcuno ha mal interpretato il pensiero del vecchio principe, “perché tutto resti com’era è necessario che qualcosa cambi”.
Cronaca
Palermo, la villa di Tomasi di Lampedusa tra abbandono e resort di lusso
“La villa (…) presenta gravi condizioni statico conservative. Sono state rilevate evidenti ed estese lesioni nella muratura esterna dei prospetti; i balconi presentano le basi in condizioni precarie e a rischio di crollo“. La relazione con la quale nel 2004 il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico – Polizia municipale di Palermo aveva documentato il grave stato di abbandono di Villa Lampedusa avrebbe dovuto essere un monito. “Particolarmente grave è la situazione degli interni”, avvertiva, “dove pregiati affreschi dei saloni, opera del Fumagalli, sono visibilmente danneggiati; i soffitti, notevolmente lesionati e attaccati dall’umidità, richiedono urgentissimi interventi. Anche i caseggiati rurali e la muratura perimetrale di recinzione in stile (…) presentano lesioni e parti crollate. Il piano sottostante a quello nobile è, quasi tutto puntellato, per evitare il crollo dei solai con il pavimento d’epoca. Al piano superiore (…) sono stati realizzati elementi e solai in cemento armato, di recente fabbricazione. Sul fianco destro del complesso è stata abusivamente costruita una tettoia (…) per ampliare la superficie utile ad un caseggiato rurale, al fine di destinarlo ad attività di ristoro …”. Gli avvertimenti però non sono bastati. Nonostante già nel 2001 la Procura avesse ordinato i primi accertamenti e l’anno successivo ci sia stato il primo sequestro. Eppure non si tratta di un complesso “qualsiasi”. Lo certifica il vincolo architettonico apposto nel giugno 1979.
Invece per la villa di campagna, realizzata all’inizio del XVIII secolo e appartenuta infine ai Tomasi di Lampedusa, la storia difficile non ha avuto termine. Per la residenza dell’autore de “Il Gattopardo” non si è arrestato il singolare connubio tra abbandono, di una parte, e riutilizzo, con molte ombre, di un’altra. Ad ottobre 2005 la villa descritta nel romanzo è finita sotto sequestro per le “estreme” condizioni di rovina in cui versava il complesso monumentale nella Piana dei Colli. Sequestro del complesso e due avvisi di garanzia emessi nei confronti dei proprietari, i fratelli Giuseppe e Francesco Dragotto, imprenditori proprietari della Sicily by Car, società di autonoleggio. In quegli stessi giorni Francesco Dragotto spiegava che “La villa è stata abbandonata per 20 anni, noi l’abbiamo acquistata nel 2002 per restaurarla … Subito dopo il nostro acquisto, abbiamo richiesto alla Sovrintendenza ai Beni culturali l’autorizzazione per il restauro. Il via libera è arrivato quest’anno e a novembre inizieranno i lavori. Il progetto prevede l’uso abitativo, ma anche un museo del Gattopardo. Nel casale vogliamo costruire un centro congressi. Il parcheggio è provvisorio: sarà ripristinato il parco storico, con il giardino all’italiana e quello delle piante officinali, per una spesa di circa mezzo milione di euro”.
In effetti nel dicembre 2004 la Soprintendenza ha approvato il progetto “per il recupero e il restauro della villa”. Nonostante il sequestro i lavori partiti e terminati. Nelle pertinenze é stato realizzato il “Villa Lampedusa. Hotel & Residence”. Un Resort “… vicino al centro città, e a pochi minuti dalla spiaggia di Mondello e dai più importanti impianti sportivi cittadini”, si legge nel sito della struttura ricettiva. Quanto al promesso Museo del Gattopardo, non esiste. Al contrario del centro congressi, che è stato ricavato nelle Scuderie, le quali “rappresentano una location perfetta per organizzare le nozze o un evento speciale, ma anche lauree, feste di compleanno e cene di gala, grazie alla splendida cornice della dimora settecentesca, e del meraviglioso parco circostante”. Già, il Parco circostante, anch’esso un “contesto” nel quale organizzare eventi di ogni tipo, compresi “Set cinematografici”. Peccato che risultino disattese le prescrizioni della Soprintendenza. Nessun intervento al corpo principale, piantumazione parziale delle essenze previste nel parco ed utilizzo come parcheggio di un area eccessivamente estesa.
Così agli inizi di aprile la denuncia dell’abbandono e del degrado della Villa da parte di Italia Nostra. Poco prima un esposto di alcune associazioni locali, tra cui “Palermo Indignata” e “Comitato per il Centro Storico di Palermo”, per denunciare “lo stato di grave abbandono e il rischio di crollo, nonché pericolo per l’incolumità pubblica” della Villa. A finire sotto accusa la mancanza di qualsiasi “intervento di restauro filologico conservativo riguardante la Villa monumentale”. In aggiunta “lo spazio antistante lo scalone monumentale della Villa viene utilizzato come parcheggio auto, nonché per l’accesso alla nuova struttura ricettiva-ricreativa”. Tutto ciò con un’aggravante, “i recenti lavori in corso all’interno dell’intercapedine del muro esterno di confine posteriore”. Lavori che sarebbero stati realizzati utilizzando materiali incompatibili con “un corretto restauro di strutture storico monumentali”. Ma, secondo le associazioni ci sarebbero anche altre criticità. A partire dalla ristrutturazione “in tempi recenti” di buona parte delle pertinenze rurali, oltre ad un generale utilizzo improprio di diverse parti del complesso.
A Villa Lampedusa si verifica così questo assurdo. Un Resort, nelle pertinenze di un complesso settecentesco, lasciato nel più completo abbandono. Sui nuovi interventi edilizi la Soprintendenza dovrà fare chiarezza. Prima o poi. In ogni caso una brutta fine per la residenza dei Lampedusa. Forse qualcuno ha mal interpretato il pensiero del vecchio principe, “perché tutto resti com’era è necessario che qualcosa cambi”.
Articolo Precedente
Irpinia, storia dell’acquedotto post-terremoto. In 37 anni (20 di cantieri) scavati solo sei chilometri su 10
Articolo Successivo
Roma Ciampino, rifiuta di togliersi il velo ai controlli: “Discriminata”. Aeroporto: “Rispettate procedure di sicurezza”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Politica
La Camera respinge la sfiducia a Santanchè: “Sulle dimissioni rifletterò”. Conte: “Siete responsabili di un disastro morale”. Schlein: “Meloni ancora in fuga”
Economia & Lobby
A Milano indagine per evasione fiscale su Twitter-X. Mancati pagamenti Iva per 12,5 milioni
Cronaca
Francesco, condizioni critiche ma stazionarie: “Nuova tac di controllo”. Ha visto il cardinale Parolin. Buenos Aires in ansia per il ‘suo’ Papa
Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Ofri Bibas, sorella dell'ostaggio liberato Yarden Bibas, ha criticato duramente il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nonché i notiziari, gli utenti dei social media e i diplomatici pubblici, per aver descritto in dettaglio, contro la volontà della famiglia, gli omicidi avvenuti durante la prigionia della moglie di Yarden, Shiri, e dei suoi figli piccoli Ariel e Kfir. Pubblicare tali informazioni nonostante le ripetute richieste della famiglia è stato "un abuso fine a se stesso nei confronti di una famiglia che ha attraversato 16 mesi di inferno e che deve ancora affrontare il peggio", ha sritto Ofri Bibas su Facebook.
Netanyahu ha descritto l'omicidio dei ragazzi in modo molto dettagliato in un discorso tenuto davanti all'America Israel Public Action Committee e, mentre teneva in mano una foto delle vittime, durante una cerimonia militare tenutasi ieri, in seguito alla quale, la famiglia Bibas ha inviato una lettera di diffida a Netanyahu e ad altri uffici governativi, chiedendo loro di smettere di pubblicare dettagli non approvati sugli omicidi, riporta il sito di notizie Ynet.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Questa decisione lacera l'indipendenza di una stampa libera negli Stati Uniti". Lo ha detto il presidente della White House Correspondents' Association Eugene Daniels, criticando l'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per aver affermato che d'ora in poi sarà lei stessa a decidere quali giornalisti potranno seguire gli eventi della Casa Bianca. "In un paese libero, i leader non devono scegliere le testate" da accreditare, ha aggiunto.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato durante il briefing di oggi che l'amministrazione determinerà quali organi di stampa faranno parte del pool stampa della Casa Bianca. Attualmente la White House Correspondents Association aiuta a coordinare la copertura del pool.
La Leavitt ha affermato che alle "testate tradizionali" sarà comunque consentito di unirsi al pool, ma ha osservato che l'amministrazione consentirà l'adesione anche ad altri siti. "Sono orgogliosa di annunciare che restituiremo il potere alle persone che leggono i vostri giornali, che guardano i vostri programmi televisivi e che ascoltano le vostre stazioni radio", ha aggiunto.
(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.