Sono state temporaneamente bloccate da un giudice le sei condanne a morte in undici giorni disposte dallo stato dell’Arkansas: l’azienda farmaceutica che produce il farmaco usato per le esecuzioni ha lamentato che il prodotto non era stato venduto a quello scopo. Intanto, nelle stesse ore, la Corte suprema Usa ha bloccato l’esecuzione della pena nel caso di uno dei due uomini per cui era prevista lunedì.
Secondo quanto riferisce l’Arkansas Times, il giudice Wendell Griffen ha emesso un ordine restrittivo provvisorio che vieta di usare il bromuro di vecuronio, uno dei tre farmaci usati per le iniezioni letali e ottenuto – a detta del produttore del farmaco – dal dipartimento carcerario con l’inganno. La McKesson Corporation, distributore della Pfizer, ha dichiarato che lo Stato ha mentito sull’utilizzo del prodotto facendo intendere che sarebbe stato usato per scopi medici legittimi e non per le esecuzioni.
“L’acquisto – si legge in una lettera scritta da un avvocato della compagnia e ottenuta dal New York Times – è partito da un account legato alla licenza di un dottore, che faceva implicitamente pensare che i farmaci fossero destinati a scopi medici”. L’ordine restrittivo arriva poche ore dopo che la Corte suprema Usa ha bloccato l’esecuzione della pena di uno dei due condannati con problemi mentali prevista per lunedì.