Report anti-vaccini? No, ma una nuova battaglia è aperta. Questa volta la ragione è la puntata sui vaccini anti-papilloma e in particolare sulla vigilanza dei farmaci. Solo che il messaggio che nella polemica il messaggio finale che passa è di una “campagna anti-vaccini”. Il punto è capire cosa ha raccontato Report e su cosa protestano non solo una parte di esperti, dal presidente dell’Istituto superiore di sanità alla Società dei virologi. Il curatore e conduttore del programma d’inchiesta di Rai3, Sigfrido Ranucci, infatti replica che “Report non ha mai messo in dubbio l’utilità dei vaccini né ha fatto alcuna campagna contro: chi lo asserisce non ha visto la trasmissione. Ho detto subito, all’inizio della puntata, che i vaccini sono utilissimi, rappresentano la scoperta più importante per la prevenzione negli ultimi 300 anni. Io stesso mi vaccino e ho fatto vaccinare mia figlia“.

Ma il problema principale – e ulteriore – è che lo scontro nel merito diventa subito campagna politica, avviata dal Pd che con Report ha già altri conti in sospeso, quelli della puntata su Eni e l’Unità. “L’antitesi del servizio pubblico” dice Alessia Morani. “Ci mancava solo Report” aggiunge il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Il senatore Francesco Verducci annuncia un’interrogazione parlamentare, Francesca Puglisi ne approfitta per tirare in mezzo il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, mentre Andrea Marcucci parla di “falsità contro i vaccini”. Non sono tutti maestri di giornalismo e in qualche caso nemmeno privi di conflitti d’interessi (la famiglia Marcucci da decenni è a capo di industrie farmaceutiche). In realtà sono tutti renziani, laddove Matteo Renzi ha più volte agitato il tema dei vaccini nella campagna congressuale, una prima volta contro Michele Emiliano e più di recente contro gli ex del Pd. E infatti proprio l’ex segretario del partito, ricandidato alla segreteria, condivide un post su facebook di Roberto Burioni, specialista del San Raffaele, diventato negli ultimi mesi portabandiera contro gli anti-vaccinisti. Polemica che spingerà la Rai a precisare che viale Mazzini “è da sempre a supporto delle campagne vaccinali“. L’azienda ricorda che “in tutte le trasmissioni informative e in quelle di infotainment” è stato sempre “sostenuto l’unico punto di vista possibile: i vaccini sono un fondamento della medicina moderna che non può essere messo in discussione”. Proprio per questo, “a prescindere dalle polemiche” su Report, si lavora a una nuova campagna “sull’importanza dei vaccini”, “pronta entro giugno“.

Tuttavia il programma non si è concentrato sull’utilità dei vaccini, come spiega Ranucci, ma “di come funziona la farmaco-vigilanza: entro 36 ore le eventuali reazioni avverse ai vaccini vanno segnalate, ma questo non sempre accade e lo dimostrano le testimonianze che abbiamo raccolto. E abbiamo dato conto del reclamo presentato da alcuni scienziati danesi, relativo al vaccino contro il papilloma virus, che è stato accolto dal Mediatore europeo, un organo pubblico che ha il compito di vigilare anche sui metodi con cui entrano sul mercato i vaccini. Ho anche detto chiaramente che l’unico modo per zittire chi è contrario ai vaccini è proprio una maggiore trasparenza e la lotta alla corruzione”. All’inizio e durante il servizio peraltro Ranucci ha più volte precisato che i vaccini servono e sono utili alla salute. Per giunta l’inchiesta, come dice il conduttore, parte da un reclamo di alcuni esperti danesi sottoscritto – tra gli altri – da Silvio Garattini, il più importante farmacologo italiano. “Noi non abbiamo affrontato la questione dal punto di vista scientifico, ma dal punto di vista amministrativo” ha ribadito una volta di più Ranucci durante la consueta diretta facebook degli autori del programma all’indomani della messa in onda.

Tra i medici chi alza la voce sono il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il presidente dell’Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi e Burioni. Secondo il ministro “diffondere paura propugnando tesi prive di fondamento e anti scientifiche è un atto di grave disinformazione” e il vaccino anti-papilloma “sicuro e di grande efficacia, a differenza di quanto è stato fatto affermare sulla tv pubblica, senza alcun contraddittorio”. Report, aggiunge Lorenzin, “ha dato spazio a teorie prive di base scientifica, instillando timore nei confronti di una pratica sicura, efficace e in grado di salvare migliaia di donne da un cancro aggressivo e spesso mortale. I più grandi virologi mondiali affermano che le evidenze scientifiche dimostrano in maniera inoppugnabile come l’anti Hpv sia dotato di un ottimo profilo di sicurezza e di una straordinaria efficacia”. Tutto ciò accade, conclude il ministro, mentre medici, scienziati e istituzioni nazionali ed internazionali si battono contro i “falsi miti degli anti vax, che sfruttano paura ed ignoranza per convincere i genitori a rinunciare ai vaccini“.

“E’ bello finire settimana iniziata con antiscientificità a Montecitorio con sospetti faziosi a Report. Viva servizio pubblico italiano” twitta Ricciardi. “Libertà non è poter dire ‘c’è una bomba allo stadio’. Report ha diffuso allarme su Hpv senza basi scientifiche. Servizio pubblico”. Ed ancora: “Le ipotesi allarmistiche riportate NON HANNO base scientifica. Traduzione: sono bojate. Diffondere la paura raccontando bugie è un atto grave e intollerabile”. Come spiega Ranucci, Report aveva cercato sia l’Iss sia Burioni per intervistare esperti in materia e lo stesso aveva fatto con il ministero della Salute e l’Aifa. In nessun caso però era stata accettata la richiesta di intervista e infatti in video è andato solo il rappresentante dell’Ema, l’ageniza europea del farmaco.

Contro Report arriva anche la Società Italiana di Virologia che in una nota scrive che il programma Rai “ha rappresentato un grave atto di disinformazione”. “La correlazione – aggiunge la Siv – tra gli effetti collaterali del vaccino, che nel servizio televisivo venivano attribuiti all’adiuvante chimico e ad altri potenziali contaminanti metallici, è smentita da ricerche approfondite e da studi effettuati su centinaia di migliaia di pazienti”. Le evidenze scientifiche, rileva il presidente Giorgio Palù, “mostrano in maniera inoppugnabile come il vaccino anti-Hpv sia dotato di un ottimo profilo di sicurezza e di una straordinaria efficacia nel ridurre in maniera drammatica l’incidenza dell’infezione da Hpv e delle lesioni precancerose nei vaccinati. Queste condizioni sono entrambe necessarie per lo sviluppo del cancro del collo dell’utero e di altre neoplasie quali quelle dei distretti testa-collo, vulvovaginale e anale, come dimostrato da una serie di ricerche culminate con l’assegnazione del premio Nobel per la Medicina nel 2008″. L’accusa a Report è di aver messo “sullo stesso piano la verità scientifica e ipotesi aleatorie: ciò non può che generare paure immotivate, spingendo gli ascoltatori verso scelte pericolose per la propria salute e per tutta la comunità”.

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