In un contestato e contorto parere reso noto nel 1996, la Corte internazionale di giustizia sostenne che il ricorso alle armi nucleari può essere giustificato qualora sia posta in discussione l’esistenza dello Stato che vi fa ricorso. Si trattò senza dubbio di un colossale strafalcione della giurisprudenza internazionale. Per quanto mi riguarda, credo che l’uso delle armi nucleari vada infatti escluso per principio in qualsiasi circostanza per gli effetti catastrofici e indiscriminati che esso produce.
I giudici che diedero vita a un tale ripudio di elementari principi giuridici, fra essi l’italiano Ferrari Bravo, lo fecero probabilmente perché mossi dall’intento di salvaguardare la dottrina militare di stampo occidentale del ricorso all’arma nucleare come opzione possibile, sia pure quale extrema ratio. Ma si trattava di posizione evidentemente fallace dal punto di vista giuridico.
È quindi illecito in ogni caso ricorrere alle armi nucleari. Sarebbe un disastro e occorre fare di tutto affinché non si arrivi a tanto. Va detto pertanto chiaramente che la vera radice e motivo della situazione di tensione che l’umanità sta vivendo attualmente ha un nome e cognome precisi: Donald Trump. Pur di rilanciare il ruolo declinante degli Stati Uniti nel mondo, l’imprevedibile che siede alla Casa Bianca sembra infatti disposto a rischiare l’avvenire stesso dell’umanità. Ecco dunque il benservito ai creduloni di ogni risma e colore che si erano illusi che l’elezione del multimiliardario preludesse a chissà quale nuova fase di pace e distensione.
Tutto il contrario. Con l’elezione di Trump, i settori più squalificati e intellettualmente poveri (certo non per colpa loro) del popolo statunitense il vero “vaffa” l’hanno dato al resto dell’umanità. Trump, consapevole che lo strumento militare rimane quello più importante per ribadire il primato del suo Paese in stato di evidente tramonto, sta scatenando il più tremendo cavaliere dell’Apocalisse: la guerra in ogni settore strategico del pianeta.
Dopo aver minacciato l’invasione del Venezuela per rimuovere il presidente eletto Nicolas Maduro (contro il quale continuano manifestazioni di protesta ma a favore del quale se ne registrano altre, ndr), dopo aver costruito la cosiddetta “fake flag” del bombardamento a base di gas della popolazione civile siriana da parte dell’esercito di Assad, e dopo aver sganciato la superbomba sull’Afghanistan, mero sfoggio di potenza omicida, Trump ha deciso di prendere in mano il dossier nordcoreano, con intimidazioni, minacce e forse anche l’invio di una flotta da guerra.
Fra gli aspiranti al titolo di dottor Stranamore italiano, subito dopo Gentiloni e Alfano, troviamo espressa su Il Corriere della Sera, l’opinione del giornalista Antonio Polito, secondo il quale con le sue gesta eroiche Trump ha dimostrato di saper prendere la guida del “mondo libero contro la barbarie”. Parlando di barbarie, va ricordato che gli unici ad aver mai fatto uso bellico di armi nucleari sono stati proprio gli Stati Uniti con il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki: una scelta, a mio parere, militarmente non necessaria, ma politicamente indispensabile per far capire a tutto il mondo, in primis all’Urss di Stalin, chi fosse in possesso del bastone del comando a livello mondiale.
Oggi, portando il mondo sull’orlo della guerra nucleare, Trump riprende la stessa logica di potenza. Ma rispetto a oltre 70 anni fa gli Stati Uniti sono oramai una potenza in declino, una bestia ferita e sempre più pericolosa. Del resto, la decadenza avvenuta nel frattempo è evidente se solo si pongono a confronto la nobile figura di un Roosevelt e quella sinistra e inquietante di Trump. Quanto alla Corea del Nord, va detto che nessuna norma internazionale vigente vieta l’effettuazione di esperimenti con armi nucleari e l’aggiornamento del proprio arsenale, anche se è indispensabile che tutte le armi nucleari vengano eliminate al più presto. Anche da questo punto di vista, l’azione militare statunitense difetta quindi di ogni base giuridica e rappresenta l’ennesima grave violazione del diritto internazionale.
È pertanto necessario e urgente che il problema del disarmo nucleare, che dev’essere generalizzato e totale, sia affrontato attraverso il negoziato, come pure che venga ripreso il processo di riunificazione pacifica della Corea che resta l’unico Paese al mondo diviso per ragioni incomprensibili, laddove è uniforme per lingua, storia e tradizioni popolari.
Sarebbe poi necessario che l’Europa si dissociasse dalla pericolosa politica di Trump, ma la caratura politica dei governanti europei non lascia sperare nulla al riguardo.
E l’Italia, dove Donald cercherà di utilizzare le sue basi per installare nuovi ordigni nucleari puntati verso la Russia, deve uscire subito dalla Nato. Altro che la “riforma” non meglio specificata propugnata dai Pentastellati riconciliati con la Trilaterale. Non si scherza con la sicurezza dei cittadini affidandola a un uomo affamato di potere il quale, data la sua spregiudicatezza, non ha certo problemi a portare l’umanità e il pianeta sull’orlo del baratro nucleare pur di soddisfare i propri obiettivi di potere.
Fabio Marcelli
Giurista internazionale
Mondo - 20 Aprile 2017
Usa, liberiamoci dal cavaliere dell’Apocalisse Trump
In un contestato e contorto parere reso noto nel 1996, la Corte internazionale di giustizia sostenne che il ricorso alle armi nucleari può essere giustificato qualora sia posta in discussione l’esistenza dello Stato che vi fa ricorso. Si trattò senza dubbio di un colossale strafalcione della giurisprudenza internazionale. Per quanto mi riguarda, credo che l’uso delle armi nucleari vada infatti escluso per principio in qualsiasi circostanza per gli effetti catastrofici e indiscriminati che esso produce.
I giudici che diedero vita a un tale ripudio di elementari principi giuridici, fra essi l’italiano Ferrari Bravo, lo fecero probabilmente perché mossi dall’intento di salvaguardare la dottrina militare di stampo occidentale del ricorso all’arma nucleare come opzione possibile, sia pure quale extrema ratio. Ma si trattava di posizione evidentemente fallace dal punto di vista giuridico.
È quindi illecito in ogni caso ricorrere alle armi nucleari. Sarebbe un disastro e occorre fare di tutto affinché non si arrivi a tanto. Va detto pertanto chiaramente che la vera radice e motivo della situazione di tensione che l’umanità sta vivendo attualmente ha un nome e cognome precisi: Donald Trump. Pur di rilanciare il ruolo declinante degli Stati Uniti nel mondo, l’imprevedibile che siede alla Casa Bianca sembra infatti disposto a rischiare l’avvenire stesso dell’umanità. Ecco dunque il benservito ai creduloni di ogni risma e colore che si erano illusi che l’elezione del multimiliardario preludesse a chissà quale nuova fase di pace e distensione.
Tutto il contrario. Con l’elezione di Trump, i settori più squalificati e intellettualmente poveri (certo non per colpa loro) del popolo statunitense il vero “vaffa” l’hanno dato al resto dell’umanità. Trump, consapevole che lo strumento militare rimane quello più importante per ribadire il primato del suo Paese in stato di evidente tramonto, sta scatenando il più tremendo cavaliere dell’Apocalisse: la guerra in ogni settore strategico del pianeta.
Dopo aver minacciato l’invasione del Venezuela per rimuovere il presidente eletto Nicolas Maduro (contro il quale continuano manifestazioni di protesta ma a favore del quale se ne registrano altre, ndr), dopo aver costruito la cosiddetta “fake flag” del bombardamento a base di gas della popolazione civile siriana da parte dell’esercito di Assad, e dopo aver sganciato la superbomba sull’Afghanistan, mero sfoggio di potenza omicida, Trump ha deciso di prendere in mano il dossier nordcoreano, con intimidazioni, minacce e forse anche l’invio di una flotta da guerra.
Fra gli aspiranti al titolo di dottor Stranamore italiano, subito dopo Gentiloni e Alfano, troviamo espressa su Il Corriere della Sera, l’opinione del giornalista Antonio Polito, secondo il quale con le sue gesta eroiche Trump ha dimostrato di saper prendere la guida del “mondo libero contro la barbarie”. Parlando di barbarie, va ricordato che gli unici ad aver mai fatto uso bellico di armi nucleari sono stati proprio gli Stati Uniti con il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki: una scelta, a mio parere, militarmente non necessaria, ma politicamente indispensabile per far capire a tutto il mondo, in primis all’Urss di Stalin, chi fosse in possesso del bastone del comando a livello mondiale.
Oggi, portando il mondo sull’orlo della guerra nucleare, Trump riprende la stessa logica di potenza. Ma rispetto a oltre 70 anni fa gli Stati Uniti sono oramai una potenza in declino, una bestia ferita e sempre più pericolosa. Del resto, la decadenza avvenuta nel frattempo è evidente se solo si pongono a confronto la nobile figura di un Roosevelt e quella sinistra e inquietante di Trump. Quanto alla Corea del Nord, va detto che nessuna norma internazionale vigente vieta l’effettuazione di esperimenti con armi nucleari e l’aggiornamento del proprio arsenale, anche se è indispensabile che tutte le armi nucleari vengano eliminate al più presto. Anche da questo punto di vista, l’azione militare statunitense difetta quindi di ogni base giuridica e rappresenta l’ennesima grave violazione del diritto internazionale.
È pertanto necessario e urgente che il problema del disarmo nucleare, che dev’essere generalizzato e totale, sia affrontato attraverso il negoziato, come pure che venga ripreso il processo di riunificazione pacifica della Corea che resta l’unico Paese al mondo diviso per ragioni incomprensibili, laddove è uniforme per lingua, storia e tradizioni popolari.
Sarebbe poi necessario che l’Europa si dissociasse dalla pericolosa politica di Trump, ma la caratura politica dei governanti europei non lascia sperare nulla al riguardo.
E l’Italia, dove Donald cercherà di utilizzare le sue basi per installare nuovi ordigni nucleari puntati verso la Russia, deve uscire subito dalla Nato. Altro che la “riforma” non meglio specificata propugnata dai Pentastellati riconciliati con la Trilaterale. Non si scherza con la sicurezza dei cittadini affidandola a un uomo affamato di potere il quale, data la sua spregiudicatezza, non ha certo problemi a portare l’umanità e il pianeta sull’orlo del baratro nucleare pur di soddisfare i propri obiettivi di potere.
TRUMP POWER
di Furio Colombo 12€ AcquistaArticolo Precedente
Venezuela, morti altri due manifestanti e un sergente durante le proteste contro il governo di Maduro
Articolo Successivo
Germania, Petry sconfitta in Afd dalla fronda neonazista: “Ma al congresso ci sarà svolta moderata per puntare al 10%”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
Europa, non solo Trump: in Ucraina suicidio annunciato. Oggi il nuovo incontro a Parigi. “Così gli Usa fermano l’espansione della Nato”
Mondo
Da Coca Cola a Nestlè, dalla Germania all’Italia: le grandi aziende occidentali sono rimaste in Russia. E con le loro tasse coprono un terzo delle spese militari
Cronaca
Terzo giorno di attacchi hacker russi a siti italiani: giù Mediobanca, Nexi e Fiocchi munizioni
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Al Question time in programma oggi alla Camera alle 15, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, risponderà ad un'interrogazione presentata da Italia viva, primo firmatario il capogruppo Davide Faraone, sulle risorse finanziarie destinate al funzionamento del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, del Gruppo operativo mobile e del Nucleo investigativo centrale, con la richiesta di chiarimenti in ordine ad attività di intercettazione svolte da strutture finanziate dal ministero della Giustizia.
In particolare, prendendo spunto dalla recente vicenda legata all'utilizzo software fornito dalla società Paragon solutions, nel documento di sindacato ispettivo si chiede "quali siano le spese che il ministero della Giustizia sostiene per il funzionamento del Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria), quanto per le strutture del Gom (Gruppo operativo mobile), per le strutture del Nic (Nucleo investigativo centrale), per le intercettazioni e se vi siano contratti stipulati senza gara o tutti con gara pubblica, nonché quante persone siano state intercettate da strutture finanziate dal ministero della Giustizia nel 2024, se ci siano persone intercettate da Polizia penitenziaria ma non indagate e se le dimissioni del capo del Dap Russo siano state accompagnate da una lettera personale al Ministro interrogato con rilievi critici sulla situazione del Dap e se intenda condividerla coi parlamentari o la ritenga personale e dunque secretata".
Kiev, 19 mar. (Adnkronos) - "Sono attualmente in corso operazioni di soccorso a Odessa in seguito a un altro attacco russo alle infrastrutture energetiche della città. 160mila persone sono al momento senza luce e riscaldamento". Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aggiungendo che "ancora una volta, le strutture energetiche civili sono state colpite: da quasi tre anni, l'esercito russo utilizza senza sosta missili e droni d'attacco contro di esse".
"Proprio ieri - prosegue il post - dopo il famigerato incontro a Riad, è diventato chiaro che i rappresentanti russi stavano di nuovo mentendo, sostenendo di non prendere di mira il settore energetico ucraino. Eppure, quasi contemporaneamente, hanno lanciato un altro attacco, con droni che hanno colpito trasformatori elettrici. E questo durante l'inverno: di notte c'erano meno 6 gradi Celsius".
"Almeno 160.000 residenti di Odessa sono ora senza riscaldamento ed elettricità. Tredici scuole, un asilo e diversi ospedali sono rimasti senza elettricità o riscaldamento. Le squadre di riparazione stanno lavorando instancabilmente e tutti i servizi comunali sono impegnati. Sono grato a ogni soccorritore e a tutti coloro che aiutano le persone. Non dobbiamo mai dimenticare che la Russia è governata da bugiardi patologici: non ci si può fidare di loro e bisogna fare pressione. Per amore della pace".
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Si svolge oggi, alle 15, il Question time trasmesso dalla Rai in diretta televisiva dall'Aula di Montecitorio, a cura di Rai Parlamento. Il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, risponde a una interrogazione sulle iniziative volte a salvaguardare la produzione nazionale di ortofrutta, attraverso un corretto equilibrio tra esigenze produttive e sicurezza alimentare.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, risponde a interrogazioni sulle iniziative normative per limitare il ricorso alla custodia cautelare, anche nell'ottica della riduzione del sovraffollamento all'interno delle carceri; sulle iniziative in relazione alla situazione all'interno delle carceri, con particolare riferimento al sovraffollamento e al fenomeno dei suicidi; sulle tecnologie in uso alla polizia penitenziaria; sulle risorse finanziarie destinate al funzionamento del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, del Gruppo operativo mobile e del Nucleo investigativo centrale e chiarimenti in ordine ad attività di intercettazione svolte da strutture finanziate dal ministero della Giustizia.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, risponde a interrogazioni sulle iniziative volte ad arginare i fenomeni di sfruttamento lavorativo nell'ambito delle filiere del made in Italy; sullo sviluppo dell'industria aerospaziale italiana; sulle iniziative volte a salvaguardare la continuità produttiva degli stabilimenti liguri della Piaggio aerospace e i relativi livelli occupazionali, con riferimento alla procedura di cessione all'azienda turca Baykar; sulle iniziative a sostegno della produzione industriale nazionale a tutela dei livelli occupazionali, nonché per stimolare la crescita economica e rafforzare la competitività; sull'adozione del Libro bianco sulla nuova strategia italiana di politica industriale.
Palermo, 19 feb. (Adnkronos) - I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, unitamente a personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Gruppo Operativo Regionale Antifrode - Gora), hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Gip presso il Tribunale di Termini Imerese (su richiesta della Procura termitana), con cui è stato disposto il sequestro preventivo di 10 complessi aziendali, nonché di beni e di disponibilità finanziarie per oltre 15 milioni di euro nei confronti di 13 soggetti (anche per equivalente). Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria di Palermo in co-delega con il citato Ufficio dell’A.D.M., hanno consentito di ricostruire l’operatività di un’associazione per delinquere attiva nelle province di Palermo, Agrigento e Catania e dedita alla commissione di illeciti tributari, con particolare riferimento alla commercializzazione di prodotti energetici sottoposti ad aliquota agevolata (c.d. “gasolio agricolo”).
Secondo la ricostruzione compiuta, la frode avrebbe permesso di sottrarre al pagamento delle imposte oltre 11 milioni di litri di prodotto petrolifero e sarebbe stata perpetrata attraverso l’utilizzo strumentale di operatori economici del settore e la predisposizione di documentazione mendace. Più nel dettaglio, diversi depositi commerciali riconducibili ai vertici del sodalizio criminale avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti e predisposto DAS fittizi al fine di documentare cartolarmente la vendita di carburante a “società di comodo” o aziende del tutto ignare di quanto avveniva, mentre lo stesso, in realtà, veniva ceduto “in nero” a soggetti terzi non aventi titolo a riceverlo. Il che consentiva a questi ultimi di praticare prezzi fortemente concorrenziali a discapito degli altri operatori del settore.
Il descritto sistema di frode - come accertato all’esito di indagini tecniche, servizi di riscontro su strada e mirate attività ispettive - avrebbe garantito un significativo abbattimento dell’I.V.A. e delle Accise dovute, oltre che delle imposte dirette, generando un’evasione d’imposta, e un conseguente danno alle casse dello Stato, pari a 15.231.376,80 euro. Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici, irregolarità nella loro circolazione e illeciti di natura tributaria.
Abu Dhabi, 19 feb. (Adnkronos) - Il segretario di Stato americano Marco Rubio è arrivato negli Emirati Arabi Uniti, ultima tappa del suo primo tour in Medio Oriente, dopo i colloqui di ieri con i funzionari russi a Riad. Rubio incontrerà ad Abu Dhabi il presidente degli Emirati Mohammed bin Zayed Al Nahyan e il ministro degli Esteri Abdullah bin Zayed Al Nahyan.
La visita di Rubio negli Emirati Arabi Uniti precede il vertice di venerdì in Arabia Saudita dei sei Stati del Consiglio di cooperazione del Golfo, nonché di Egitto e Giordania, per rispondere al piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per la Gaza del dopoguerra.
L'amministrazione Trump, che respinge qualsiasi ruolo futuro di Hamas nel devastato territorio palestinese, ha invitato i paesi arabi, fermamente contrari a qualsiasi spostamento dei palestinesi da Gaza, a proporre alternative al piano del presidente degli Stati Uniti.
Kiev, 19 feb. (Adnkronos) - Il massiccio attacco notturno con droni russi contro la città e l'oblast meridionale di Odessa ha ferito almeno quattro persone, tra cui un bambino. Lo ha riferito il governatore Oleh Kiper, secondo cui nell'attacco sono rimasti danneggiati una clinica pediatrica, un asilo, grattacieli e alcune automobili.
Tel Aviv, 19 feb. (Adnkronos) - I caccia israeliani hanno colpito depositi di armi appartenenti all'ex regime siriano di Bashar Assad a Sasa, nella Siria meridionale. Lo ha reso noto l'esercito israeliano in una nota.