Dal 16enne che si ritrova sulle spalle una cartella esattoriale da 5mila euro per via di un’eredità alla vecchietta di 95 anni che per vent’anni ha evaso il fisco nella sua tabaccheria veneziana e deve ora allo Stato 500mila euro. C’è poi il mentitore seriale, il contribuente che non ha mai ricevuto l’avviso di pagamento, chi ha traslocato e si è perso il bollettino. E ancora la vittima del commercialista e chi protesta per il fermo su un’auto destinata al trasporto di un disabile. Sono solo alcune delle storie che in questi mesi l’amministratore delegato di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, ha potuto ascoltare in prima persona. Direttamente allo sportello nelle filiali della società controllata dall’Agenzia delle Entrate e dall’Inps.
In più occasioni, Ruffini si è infatti presentato nelle sedi locali di Equitalia fingendosi un utente qualsiasi e ha toccato con mano le difficoltà che incontra il cittadino nel rapporto con l’esattore. In qualche caso il camouflage ha permesso di venire a capo di alcune criticità consentendo rimedi alle distorsioni della macchina esattoriale come la sospensione del fermo amministrativo sulla vettura destinata al trasporto di familiari disabili. Un piccolo segno di umanità nella più importante e delicata operazione di recupero di crediti pubblici in un Paese stretto fra i vincoli di Bruxelles e i salvataggi bancari.
E’ su questa rottamazione infatti che il governo Gentiloni fa affidamento per intascare 7,2 miliardi (5 nel 2017 e il resto nel 2018) come riferisce la relazione tecnica alla legge di Bilancio per il 2017. Difficile sapere se il target verrà centrato, ma è certo che al 31 marzo la rottamazione contava già 780mila richieste per un totale di circa 4 milioni di cartelle. Delle pratiche presentate ne sono state già esaminate 502mila per un controvalore di 8,3 miliardi che includono però anche gli interessi da scontare. Per avere dati più completi bisognerà attendere il 21 aprile, termine ultimo per l’adesione alla definizione agevolata prevista nel decreto legge 193 del 2016 che consente lo sconto degli interessi di mora legati al debito con il fisco.
Tuttavia l’efficacia reale della rottamazione si potrà “misurare” solo dopo il pagamento dell’ultima delle cinque rate previste per estinguere il debito con il fisco e cioè a settembre 2018. Anche se il 53% delle richieste riguarda debiti residui inferiori a mille euro, non è detto che tutti coloro che hanno depositato l’istanza riescano poi concretamente a pagare il dovuto nelle scadenze previste e quindi a non perdere il treno della rottamaziome. Solo nel 2017 sono previste tre rate molto ravvicinate per il pagamento del 70% delle cartelle rottamate. Dopo la prima scadenza di luglio, chi ha aderito alla definizione agevolata dovrà nuovamente aprire il portafoglio a settembre e novembre. Un termine, quest’ultimo, che non lascia al contribuente neanche l’agio di respirare con i soldi della tredicesima. Poi per chiudere la partita bisognerà pagare le ultime due quote nel 2018 (ad aprile e settembre). Ma nel malaugurato caso in cui il contribuente dovesse trovarsi sprovvisto di contanti, le alternative saranno ben poche: un prestito in banca oppure l’addio allo sconto ottenuto con la definizione agevolata. Non certo una bella prospettiva.
Dal suo punto di vista, Equitalia ha fatto di tutto per compiere la sua missione entro giugno quando scomparirà per sempre trasformandosi in Agenzia delle entrate -Riscossione. Per la rottamazione, attività svolta in parallelo con la tradizionale riscossione (8,7 miliardi nel 2016), ha mobilitato 2.500 dipendenti su un totale di 200 filiali. A questi sono state poi aggiunte anche altre 500 risorse per il back office, attività finalizzata a semplificare quella a diretto contatto con i cittadini per i casi più complessi. “I tempi allo sportello sono scesi in maniera sensibile”, spiegano fonti Equitalia. Tuttavia non si può negare che siano rimaste forti differenze fra i piccoli centri e le grandi città dove le file interminabili hanno dato vita a inverosimili episodi di bagarinaggio dei tagliandi di accesso allo sportello. O magari a promozioni per i “clienti” Equitalia come è accaduto in una cartoleria a Genova che ha pensato bene di avvantaggiarsi del notevole flusso di gente negli ultimi giorni della rottamazione. I picchi massimi di affluenza? Nel Lazio, a Roma, ma anche in Lombardia, seguita dalla Campania con Napoli in prima linea.
Fra le mille proteste dell’utenza, per quanto possibile, Equitalia ha cercato soluzioni operative: Ruffini ha voluto creare lo sportello ad hoc per gli ultra65enni, quello per i professionisti e le piccole e medie imprese. E poi ha anche stretto accordi con gli ordini professionali per la trasmissione delle pratiche online e ha abbassato da 100 a 50 euro l’importo minimo delle rateizzazioni ordinarie. Grazie poi agli investimenti in tecnologia, Equitalia ha migliorato il suo sito. Oggi con le credenziali dell’Agenzia delle entrate, dell’Inps o con l’identità digitale (Spid) si può accedere ad un’area riservata in cui è possibile avere un calcolo ufficioso della rottamazione, si può pagare online e si può accedere al proprio estratto di debito. Anche via sms o app direttamente sul telefonino.
Basterà tutto questo a rendere il fisco davvero amico? Difficile. Ma almeno permetterà di conoscere sempre la propria posizione nei confronti dell’erario che potrà contare anche sulla “superanagrafe”, il Grande fratello fisco che, dati bancari alla mano, permetterà di scovare i furbi nullatenenti che movimentano ingenti somme sui loro conti correnti. Inoltre di sicuro dopo questa rottamazione, il fisco, complice l’innovazione tecnologica, non assomiglierà più a quello che abbiamo conosciuto finora e che ha, suo malgrado, permesso casi come quello della tabaccaia 95enne veneziana. Non resta che chiedersi se però questa rivoluzione servirà poi anche a migliorare i servizi offerti dallo Stato. L’impressione è che per ora l’operazione rottamazione serva solo a fare cassa per far quadrare i conti dello Stato e degli enti locali. Basti pensare che nel 2015 ben 70 milioni di euro riscossi da Equitalia sono stati riversati nelle casse di Roma Capitale per i servizi come le mense scolastiche. Ma non per questo si può dire che il piatto per gli studenti sia diventato più ricco.
Economia
Fisco, rottamazione cartelle al traguardo tra proteste e bagarini per saltare file. Ma l’efficacia si vedrà solo nel 2018
Il numero uno di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, si è anche presentato nelle sedi locali fingendosi un utente qualsiasi e ha risolto i problemi di alcuni cittadini. Per capire se l'operazione decisa a fine 2016 dal governo Renzi garantirà gli incassi previsti, però, bisognerà aspettare il pagamento dell’ultima delle cinque rate. Il tutto in attesa che diventi operativo il "Grande fratello della riscossione"
Dal 16enne che si ritrova sulle spalle una cartella esattoriale da 5mila euro per via di un’eredità alla vecchietta di 95 anni che per vent’anni ha evaso il fisco nella sua tabaccheria veneziana e deve ora allo Stato 500mila euro. C’è poi il mentitore seriale, il contribuente che non ha mai ricevuto l’avviso di pagamento, chi ha traslocato e si è perso il bollettino. E ancora la vittima del commercialista e chi protesta per il fermo su un’auto destinata al trasporto di un disabile. Sono solo alcune delle storie che in questi mesi l’amministratore delegato di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, ha potuto ascoltare in prima persona. Direttamente allo sportello nelle filiali della società controllata dall’Agenzia delle Entrate e dall’Inps.
In più occasioni, Ruffini si è infatti presentato nelle sedi locali di Equitalia fingendosi un utente qualsiasi e ha toccato con mano le difficoltà che incontra il cittadino nel rapporto con l’esattore. In qualche caso il camouflage ha permesso di venire a capo di alcune criticità consentendo rimedi alle distorsioni della macchina esattoriale come la sospensione del fermo amministrativo sulla vettura destinata al trasporto di familiari disabili. Un piccolo segno di umanità nella più importante e delicata operazione di recupero di crediti pubblici in un Paese stretto fra i vincoli di Bruxelles e i salvataggi bancari.
E’ su questa rottamazione infatti che il governo Gentiloni fa affidamento per intascare 7,2 miliardi (5 nel 2017 e il resto nel 2018) come riferisce la relazione tecnica alla legge di Bilancio per il 2017. Difficile sapere se il target verrà centrato, ma è certo che al 31 marzo la rottamazione contava già 780mila richieste per un totale di circa 4 milioni di cartelle. Delle pratiche presentate ne sono state già esaminate 502mila per un controvalore di 8,3 miliardi che includono però anche gli interessi da scontare. Per avere dati più completi bisognerà attendere il 21 aprile, termine ultimo per l’adesione alla definizione agevolata prevista nel decreto legge 193 del 2016 che consente lo sconto degli interessi di mora legati al debito con il fisco.
Tuttavia l’efficacia reale della rottamazione si potrà “misurare” solo dopo il pagamento dell’ultima delle cinque rate previste per estinguere il debito con il fisco e cioè a settembre 2018. Anche se il 53% delle richieste riguarda debiti residui inferiori a mille euro, non è detto che tutti coloro che hanno depositato l’istanza riescano poi concretamente a pagare il dovuto nelle scadenze previste e quindi a non perdere il treno della rottamaziome. Solo nel 2017 sono previste tre rate molto ravvicinate per il pagamento del 70% delle cartelle rottamate. Dopo la prima scadenza di luglio, chi ha aderito alla definizione agevolata dovrà nuovamente aprire il portafoglio a settembre e novembre. Un termine, quest’ultimo, che non lascia al contribuente neanche l’agio di respirare con i soldi della tredicesima. Poi per chiudere la partita bisognerà pagare le ultime due quote nel 2018 (ad aprile e settembre). Ma nel malaugurato caso in cui il contribuente dovesse trovarsi sprovvisto di contanti, le alternative saranno ben poche: un prestito in banca oppure l’addio allo sconto ottenuto con la definizione agevolata. Non certo una bella prospettiva.
Dal suo punto di vista, Equitalia ha fatto di tutto per compiere la sua missione entro giugno quando scomparirà per sempre trasformandosi in Agenzia delle entrate -Riscossione. Per la rottamazione, attività svolta in parallelo con la tradizionale riscossione (8,7 miliardi nel 2016), ha mobilitato 2.500 dipendenti su un totale di 200 filiali. A questi sono state poi aggiunte anche altre 500 risorse per il back office, attività finalizzata a semplificare quella a diretto contatto con i cittadini per i casi più complessi. “I tempi allo sportello sono scesi in maniera sensibile”, spiegano fonti Equitalia. Tuttavia non si può negare che siano rimaste forti differenze fra i piccoli centri e le grandi città dove le file interminabili hanno dato vita a inverosimili episodi di bagarinaggio dei tagliandi di accesso allo sportello. O magari a promozioni per i “clienti” Equitalia come è accaduto in una cartoleria a Genova che ha pensato bene di avvantaggiarsi del notevole flusso di gente negli ultimi giorni della rottamazione. I picchi massimi di affluenza? Nel Lazio, a Roma, ma anche in Lombardia, seguita dalla Campania con Napoli in prima linea.
Fra le mille proteste dell’utenza, per quanto possibile, Equitalia ha cercato soluzioni operative: Ruffini ha voluto creare lo sportello ad hoc per gli ultra65enni, quello per i professionisti e le piccole e medie imprese. E poi ha anche stretto accordi con gli ordini professionali per la trasmissione delle pratiche online e ha abbassato da 100 a 50 euro l’importo minimo delle rateizzazioni ordinarie. Grazie poi agli investimenti in tecnologia, Equitalia ha migliorato il suo sito. Oggi con le credenziali dell’Agenzia delle entrate, dell’Inps o con l’identità digitale (Spid) si può accedere ad un’area riservata in cui è possibile avere un calcolo ufficioso della rottamazione, si può pagare online e si può accedere al proprio estratto di debito. Anche via sms o app direttamente sul telefonino.
Basterà tutto questo a rendere il fisco davvero amico? Difficile. Ma almeno permetterà di conoscere sempre la propria posizione nei confronti dell’erario che potrà contare anche sulla “superanagrafe”, il Grande fratello fisco che, dati bancari alla mano, permetterà di scovare i furbi nullatenenti che movimentano ingenti somme sui loro conti correnti. Inoltre di sicuro dopo questa rottamazione, il fisco, complice l’innovazione tecnologica, non assomiglierà più a quello che abbiamo conosciuto finora e che ha, suo malgrado, permesso casi come quello della tabaccaia 95enne veneziana. Non resta che chiedersi se però questa rivoluzione servirà poi anche a migliorare i servizi offerti dallo Stato. L’impressione è che per ora l’operazione rottamazione serva solo a fare cassa per far quadrare i conti dello Stato e degli enti locali. Basti pensare che nel 2015 ben 70 milioni di euro riscossi da Equitalia sono stati riversati nelle casse di Roma Capitale per i servizi come le mense scolastiche. Ma non per questo si può dire che il piatto per gli studenti sia diventato più ricco.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".