Maxi indagine fiscale sui club di calcio inglese. Arresti, sequestri di registri, documenti finanziari, computer e telefonini sono stati effettuati mercoledì mattina da 180 agenti, in azione in Gran Bretagna e in Francia. Come riferiscono i media inglesi, tra cui il Guardian, sono state perquisite le sedi di Newcastle, Chelsea e West Ham. A soli due giorni di distanza dalla promozione della squadra in Premier League, è stato arrestato il direttore del Newcastle, Lee Charnley. Secondo alcuni tabloid, nel mirino dell’Her Majesty’s Revenue and Customs, il dipartimento governativo non ministeriale del Regno Unito responsabile per la riscossione delle imposte, sono finite in particolare alcune compravendite di calciatori tra i club inglesi e alcune squadre francesi, come il Marsiglia.
“Sono stati arrestati diversi uomini che lavorano all’interno dell’industria del calcio professionistico per una sospetta frode sulle imposte sul reddito e sulle assicurazioni nazionali”, ha dichiarato l’autorità fiscale del Regno Unito, come scrive il Guardian. Il quotidiano londinese riporta dell’arresto di Charnley, promosso da segretario a direttore manageriale nell’aprile 2014 all’età di 36 anni e diventato uno degli uomini chiave del presidente Mike Ashley nel progetto di ricostruzione del Newcastle. Ma anche della perquisizione nel campo di allenamento dei bianconeri nel sobborgo di Benton, proprio mentre i giocatori erano pronti a cominciare la seduta mattutina.
I media inglesi parlano anche di 50 agenti che hanno fatto irruzione nella sede londinese del West Ham, sequestrando una cinquantina di documenti. Una circostanza confermata da una nota del club: “Stiamo collaborando pienamente per aiutare le indagini”. I funzionari del HM Revenue and Customs hanno fatto visita anche al Chelsea, ma in questo caso, specifica il Guardian, nessuno documento è stato sequestrato e non sarebbero emerse accuse contro la società. “In relazione a un’indagine più ampia, ci hanno chiesto alcune informazioni che il club fornirà”, ha dichiarato un portavoce.
HM Revenue and Customs ha affermato di aver coinvolto nella maxi-operazione anche le autorità fiscali in Francia, “dove sono stati effettuati altri arresti e ispezioni”. Il dipartimento, a indagine ancora in corso, non ha voluto fornire ulteriori dettagli. Per i tabloid inglesi però, al centro degli accertamenti ci sarebbero in particolare i trasferimenti di alcuni calciatori da squadre transalpine a club d’Oltremanica e viceversa. Il Daily Mail fa i nomi di Dimitri Payet, ceduto dal Marsiglia al West Ham nel 2015 per 10 milioni di sterline e tornato pochi mesi fa al club francese, ma anche di Alou Diarra, passato dal Marsiglia al West Ham nell’estate 2012. Protagonisti di un’andata e ritorno sulla rotta Marsiglia-Newcastle sono stati invece Florian Thauvin, acquistato dagli inglesi nel 2015 per 15 milioni di sterline e subito rigirato in prestito per due stagioni ai francesi, e Remy Cabella: 8 milioni per l’acquisto e poi stesso meccanismo del prestito, prima della cessione definitiva lo scorso agosto. Secondo i tabloid inglese, l’inchiesta è destinata ad allargarsi e coinvolgerebbe in totale 12 club.
Nello stesso giorno in cui emergono i sospetti di frode fiscale, si conclude la vicenda calcioscommesse che ha coinvolto il centrocampista del Burnley, Joey Barton. L’ex stella di Manchester City e Newcastle è stato squalificato per 18 mesi dalla Football Association per aver scommesso su ben 1260 gare tra il 26 marzo 2006 e il 13 maggio 2016. Al 34enne inglese la FA ha comminato anche 30mila sterline di multa. “Sono molto deluso per la durezza della sanzione”, ha affermato Barton sul suo sito ufficiale, annunciando il suo addio al calcio: “La decisione mi costringe ad un ritiro anticipato. Ammetto di aver violato le regole, ma sento che la pena è più pesante di altre assegnate a giocatori meno controversi”. Nel corso della sua carriera, Barton è diventato famoso più per il suo comportamento fuori dal campo che per le capacità tecniche: colpevole di aver spento una sigaretta sulla mani di un compagno di squadra e di aver provocato il distaccamento della retina a un altro, è stato anche 77 giorni in carcere per una rissa nel centro di Liverpool.
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Calcio inglese, maxi indagine per frode fiscale: “Arresti e perquisizioni nelle sedi di Newcastle, Chelsea e West Ham”
In azione 180 agenti tra Gran Bretagna e Francia. L'autorità fiscale inglese: "Sospetta frode sulle imposte sul reddito e sulle assicurazioni nazionali". Tra i fermati il direttore del Newcastle, Lee Charnley. Secondo i tabloid, nel mirino le compravendite di calciatori con alcune squadre francesi, come il Marsiglia
Maxi indagine fiscale sui club di calcio inglese. Arresti, sequestri di registri, documenti finanziari, computer e telefonini sono stati effettuati mercoledì mattina da 180 agenti, in azione in Gran Bretagna e in Francia. Come riferiscono i media inglesi, tra cui il Guardian, sono state perquisite le sedi di Newcastle, Chelsea e West Ham. A soli due giorni di distanza dalla promozione della squadra in Premier League, è stato arrestato il direttore del Newcastle, Lee Charnley. Secondo alcuni tabloid, nel mirino dell’Her Majesty’s Revenue and Customs, il dipartimento governativo non ministeriale del Regno Unito responsabile per la riscossione delle imposte, sono finite in particolare alcune compravendite di calciatori tra i club inglesi e alcune squadre francesi, come il Marsiglia.
“Sono stati arrestati diversi uomini che lavorano all’interno dell’industria del calcio professionistico per una sospetta frode sulle imposte sul reddito e sulle assicurazioni nazionali”, ha dichiarato l’autorità fiscale del Regno Unito, come scrive il Guardian. Il quotidiano londinese riporta dell’arresto di Charnley, promosso da segretario a direttore manageriale nell’aprile 2014 all’età di 36 anni e diventato uno degli uomini chiave del presidente Mike Ashley nel progetto di ricostruzione del Newcastle. Ma anche della perquisizione nel campo di allenamento dei bianconeri nel sobborgo di Benton, proprio mentre i giocatori erano pronti a cominciare la seduta mattutina.
I media inglesi parlano anche di 50 agenti che hanno fatto irruzione nella sede londinese del West Ham, sequestrando una cinquantina di documenti. Una circostanza confermata da una nota del club: “Stiamo collaborando pienamente per aiutare le indagini”. I funzionari del HM Revenue and Customs hanno fatto visita anche al Chelsea, ma in questo caso, specifica il Guardian, nessuno documento è stato sequestrato e non sarebbero emerse accuse contro la società. “In relazione a un’indagine più ampia, ci hanno chiesto alcune informazioni che il club fornirà”, ha dichiarato un portavoce.
HM Revenue and Customs ha affermato di aver coinvolto nella maxi-operazione anche le autorità fiscali in Francia, “dove sono stati effettuati altri arresti e ispezioni”. Il dipartimento, a indagine ancora in corso, non ha voluto fornire ulteriori dettagli. Per i tabloid inglesi però, al centro degli accertamenti ci sarebbero in particolare i trasferimenti di alcuni calciatori da squadre transalpine a club d’Oltremanica e viceversa. Il Daily Mail fa i nomi di Dimitri Payet, ceduto dal Marsiglia al West Ham nel 2015 per 10 milioni di sterline e tornato pochi mesi fa al club francese, ma anche di Alou Diarra, passato dal Marsiglia al West Ham nell’estate 2012. Protagonisti di un’andata e ritorno sulla rotta Marsiglia-Newcastle sono stati invece Florian Thauvin, acquistato dagli inglesi nel 2015 per 15 milioni di sterline e subito rigirato in prestito per due stagioni ai francesi, e Remy Cabella: 8 milioni per l’acquisto e poi stesso meccanismo del prestito, prima della cessione definitiva lo scorso agosto. Secondo i tabloid inglese, l’inchiesta è destinata ad allargarsi e coinvolgerebbe in totale 12 club.
Nello stesso giorno in cui emergono i sospetti di frode fiscale, si conclude la vicenda calcioscommesse che ha coinvolto il centrocampista del Burnley, Joey Barton. L’ex stella di Manchester City e Newcastle è stato squalificato per 18 mesi dalla Football Association per aver scommesso su ben 1260 gare tra il 26 marzo 2006 e il 13 maggio 2016. Al 34enne inglese la FA ha comminato anche 30mila sterline di multa. “Sono molto deluso per la durezza della sanzione”, ha affermato Barton sul suo sito ufficiale, annunciando il suo addio al calcio: “La decisione mi costringe ad un ritiro anticipato. Ammetto di aver violato le regole, ma sento che la pena è più pesante di altre assegnate a giocatori meno controversi”. Nel corso della sua carriera, Barton è diventato famoso più per il suo comportamento fuori dal campo che per le capacità tecniche: colpevole di aver spento una sigaretta sulla mani di un compagno di squadra e di aver provocato il distaccamento della retina a un altro, è stato anche 77 giorni in carcere per una rissa nel centro di Liverpool.
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(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
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Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.