Luigi Di Maio dice di non voler prendere lezioni da Laura Boldrini e Pietro Grasso, il presidente del Senato replica accusando il pentastellato di “avere grosse lacune in storia, geografia e diritto“. Le polemiche scatenate dal procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, sulle attività delle organizzazioni non governative nel recupero di migranti non spaccano soltanto le opinioni all’interno del governo. Al contrario scatenano un’infuocata polemica a distanza anche tra la seconda carica dello Stato e il vicepresidente della Camera del Movimento 5 Stelle. Un botta e risposta tutto su facebook quello tra Grasso e Di Maio, con l’esponente del Movimento 5 Stelle che infiamma la miccia dello scontro con un post indirizzato all’esecutivo di Paolo Gentiloni.
“Il governo ha iniziato una crociata contro il procuratore di Catania Zuccaro e ha chiesto di farsi spalleggiare dai due presidenti delle Camere – Boldrini e Grasso – che dovrebbero essere due cariche al di sopra delle parti e che invece hanno deciso di prendere parte alla fiera dell’ipocrisia sulle Ong. Da queste persone non accetto lezioncine sulla responsabilità delle cariche istituzionali”, scrive il pentastellato sulla sua pagina facebook. Passa poco più di un’ora è arriva la replica di Grasso, che risponde sempre sul social network.
“Nessuno – il Governo, un blog o una impresa privata – ha mai nemmeno provato a suggerirmi cosa pensare o dire. Anni di magistratura mi hanno insegnato abbastanza per avere una opinione fondata sui temi della giustizia, delle indagini, e di quando è opportuno che un procuratore parli delle sue informazioni, se suffragate da solidi elementi probatori. Caro Luigi Di Maio, sei giovane, ma faresti bene a ricordarti che a tutte le età si può e deve imparare. Hai già dimostrato più volte di avere grosse lacune in storia, geografia e diritto: qualche lezione ti sarebbe utile“, scrive il presidente del Senato. Il riferimento diretto è per l’errore commesso dal pentastellato sempre su facebook quando aveva parlato del “Venezuela di Pinochet”. Immediata la controreplica di Di Maio. “Caro Grasso, io non smetto mai di imparare nella vita, ma dal suo partito che prendeva soldi dal business degli immigrati non ho proprio nulla da apprendere. Anni e anni di magistratura eppure le è sfuggito”, scrive il grillino che aveva attaccato Grasso dopo le critiche indirizzate dall’ex procuratore nazionale antimafia contro le dichiarazioni di Zuccaro. “Bisogna parlare delle indagini quando sono concluse non quando sono in corso. Mi pare un po’ fuori dall’ordinamento che un magistrato, un procuratore, si possa pronunciare ancora prima che si facciano le indagini”, aveva detto il numero uno di Palazzo Madama.
Pochi giorni fa, invece, lo stesso Di Maio aveva polemizzato anche con Roberto Saviano sempre sul tema delle Ong. “Vogliamo vederci chiaro, sapere chi le finanzia. A chi dice che in questo momento è inopportuno attaccarle, a Saviano e agli altri, dico che fanno parte di quella schiera di ipocriti che ha sempre finto di non vedere il business dell’immigrazione”, ha detto ancora il vicepresidente di Montecitorio. Anche in quel caso Saviano aveva replicato citando l’errore commesso dal pentastellato: “Di Maio, con il suo intransigente cattivismo, parla e compiace, in breve cerca i voti, di tutti quelli che i migranti li vorrebbero morti in fondo al mare. Come nel Cile di Pinochet (o era il Venezuela?)”.