Dopo le richieste dell’accusa al processo per Mafia capitale viene presentato il conto da parte delle parti civili. Il Pd chiede 900mila euro in totale ai nove imputati che erano iscritti al partito. “Novecentomila euro per il danno d’immagine causato agli iscritti ed eletti del Partito democratico. Il Pd va oltre i propri rappresentanti politici, si sostanzia in milioni di elettori che danno il voto al Pd per amministrare il bene comune. Per questo – dice l’avvocato Gianluca Luongo – è ancora più odioso il comportamento degli iscritti che hanno abusato della fiducia assegnatagli da milioni di persone per interessi propri”.
Nel corso del suo intervento l’avvocato di parte civile ha chiesto un risarcimento di “centomila euro a ciascuno delle nove persone iscritte al Pd. In questo processo Salvatore Buzzi ha detto che erano in quattro ad essere iscritti al Pd: oltre a lui, Emanuela Bugitti, Nadia Cerrito e Alessandra Garrone. Oltre a loro chiediamo i danni a Mirko Coratti, al sindaco di Sant’Oreste Sergio Menichelli, al consigliere Pierpaolo Pedetti, al presidente del Municipio di Ostia Andrea Tassone e, infine, a Nacamulli che del Pd è stato rappresentante nel Municipio Ostiense”.
“Il Pd – ha aggiunto il legale – non ha beneficiato di nessuna corruttela, tutti gli eventi hanno riguardato responsabilità personali di coloro che hanno fatto mercimonio della loro funzione, violando le regole interne che si erano impegnati a rispettare. Da cittadino credo che abbiamo perso un pò tutti. Emerge uno spaccato di istituzioni allo sbando. Quando si perde il senso di appartenenza ideologica a un partito, ad una istituzione, il risultato è che si sfocia nel mercimonio della funzione”.
“Nel mondo di mezzo di Buzzi e Carminati si possono cogliere le metastasi dei grandi mali di questo Paese: eversione, corruzione, mercimonio della cosa pubblica, criminalità violenta e predatoria, deviazione di taluni apparati dello Stato, tutti declinati in una nuova prospettiva organica di intimidazione, assoggettamento ed omertà che integra in pieno il reato di associazione mafiosa – ha detto durante il suo intervento l’avvocato Giulio Vasaturo, legale dell’Associazione Libera don Luigi Ciotti – gli imputati hanno costituito un sodalizio dai tratti propriamente mafiosi, ancorché profondamente diverso da Cosa Nostra e dalle altre organizzazioni criminali tradizionali”. Vasaturo ha citato anche l’ex sindaco di Roma, Luigi Petroselli, affermando come a “Roma non manchino gli anticorpi”
Anche la Regione Lazio ha presentato un conto salato: “Un milione per l’associazione mafiosa che ha creato una ferita profonda nel tessuto istituzionale, sette milioni per la vicenda delle ‘Case rossè e due milioni e 940mila euro per la gara Cup” ha detto l’avvocato Nicola Sabato, legale della Regione Lazio, che quantifica in circa 11 milioni di euro il danno che l’ente ha subìto dalla vicenda Mafia Capitale.