Avevano la residenza in Svizzera ma frequentavano circoli nautici e eventi mondani in Italia. Per questo, come riporta Il Sole 24 Ore, il fisco italiano ha dato alle sorelle Alessandra e Allegra Gucci una multa da 112,5 milioni di euro per le tasse non versate dal 2004 al 2010. I giudici della Commissione tributaria regionale della Lombardia hanno ribaltato la sentenza di primo grado della Commissione provinciale, che aveva inizialmente dato loro ragione. Motivazione: troppo è stato il tempo passato in Italia. Di conseguenza, secondo i giudici, la residenza all’estero serviva in pratica alle due ereditiere della maison (che oggi fa parte del gruppo Kering di François Pinault) solo a frodare l’Agenzia delle Entrate.
Le due sorelle hanno infatti trascorso 183 giorni in Italia, quasi sei mesi, decisamente troppi per far semplicemente visita alla madre, Patrizia Reggiani, in carcere dal 1995 fino all’inizio di quest’anno per l’omicidio del marito Maurizio Gucci. Secondo i giudici “la presenza delle due sorelle in Italia era decisamente preponderante”. La prova sta soprattutto nei cospicui movimenti di denaro verso istituti di credito italiani, dell’entità di centinaia di migliaia di euro: 304.790 euro nel 2004, 388.960 euro nel 2005 e 297.920 euro nel 2006.
Le indagine sulle sorelle Gucci erano iniziate nel 2009, con l’arresto per riciclaggio dell’avvocato Fabrizio Pessina: nel suo pc erano stati trovati i nomi di 600 potenziali evasori, che hanno indirizzato gli inquirenti verso Fabio Franchini, legale della famiglia Gucci. Il 13 marzo 2017, i giudici di appello tributari hanno giudicato “validi” gli avvisi di contestazione notificati dalla Direzione provinciale 1 dell’Agenzia delle Entrate di Milano comminando alle due 46,8 milioni di euro di multa ciascuna, più interessi e altre sanzioni che aggiungono al conto rispettivamente 9,3 e 9,5 milioni di euro. Totale: 112,5 milioni, a cui si aggiungono 110.000 euro di spese di giudizio che le due sorelle sono tenute a risarcire.
I giudici hanno riconosciuto loro il principio della continuazione, consentendo il cumulo giuridico, cioè l’applicazione la pena relativa alla violazione più grave aumentata fino a tre volte tanto. Le ereditiere della maison probabilmente faranno ricorso in Cassazione. La sentenza dei giudici tributari si muove secondo il Sole nella direzione di spingere sulla voluntary disclosure, che permette a chi detiene illecitamente capitali all’estero di regolarizzare la propria posizione denunciando spontaneamente al Fisco le violazioni commesse entro il 31 luglio, ottenendo sconti sulle sanzioni.