Nessuna protezione dalle chiamate in arrivo dai call center a tutte le ore del giorno e della notte. E’ il risultato di una norma saltata dal ddl Concorrenza approvato mercoledì dal Senato. A lanciare l’allarme è stato il garante per la Privacy Antonello Soro. “Suscita sconcerto e preoccupazione“, ha scritto in una nota il presidente dell’authority, “la norma, contenuta nel testo del Ddl concorrenza, relativa al telemarketing. Essa elimina il requisito del consenso preventivo per le chiamate promozionali, ‘liberalizzando’ il fenomeno del telemarketing selvaggio e prevedendo come unica forma di tutela dell’utente la possibilità di rifiutare le sole chiamate successive alla prima”.
“Si tratta – spiega il Garante – di una soluzione diametralmente opposta a quella – fondata sul previo consenso all’interessato – ampiamente discussa nella Commissione di merito dello stesso Senato, indicata dal Garante e, in apparenza, largamente condivisa. La norma peraltro risulta incoerente con la linea di maggiore tutela seguita dalla stessa Commissione nell’ambito dell’esame del Ddl sul Registro delle opposizioni“. La proposta discussa in Commissione prevedeva che tutte le numerazioni non presenti negli elenchi telefonici, anche quelle di cellulari e numeri riservati, potessero essere iscritte nel Registro delle opposizioni, a cui deve registrarsi chi non vuole ricevere telefonate pubblicitarie. Peraltro anche l’Antitrust si è mossa in più occasioni per censurare le pratiche scorrette degli operatori telefonici in materia di chiamate promozionali.
“Prendo atto del fatto che ancora una volta – sottolinea Soro – il legislatore intervenga sul Codice della privacy nel segno dell’estemporaneità, rendendo ancora più difficile l’attività di contrasto delle incontenibili violazioni in questo settore”.