E’ la polemica di giornata. Lei si schermisce e dice che sono regole. L’accusa che le piove addosso è d’aver commissariato in 17 righe tutto il governo e pure i ministeri. La sottosegretaria Maria Elena Boschi torna nell’occhio del ciclone dopo il pasticcio in Cdm sui poteri di Cantone in fatto d’appalti, e proprio nel giorno in cui fanno ingresso all’hotel Mariott di Roma i delegati dell’assemblea nazionale del Pd che rimetterà la corona a Renzi e ridisegnerà la fisionomia del partito dopo la larga vittoria alle primarie.
La pallottola la spara Repubblica: “Governo, la circolare Boschi ‘Ora controllo ogni atto’. Tra i ministri è rivolta”. L’articolo racconta di un atto perentorio firmato dall’ex ministro il 28 aprile che richiama tutti gli uffici e le strutture del governo, compresi i ministeri, a sottoporre a vaglio preventivo i testi che intendono portare all’attenzione dell’esecutivo. Tra le richieste, una scheda tecnica per ogni iniziativa ministeriale. Repubblica accredita una reazione a catena da parte di alti funzionari e addirittura ministri che avrebbero bussato alla porta di Gentiloni protestando per l’intervento a gamba tesa che finisce per porre sotto la lente della Boschi ogni nomina, ogni proposta di legge, atto amministrativo o documento prodotto dai dicasteri. Gentiloni, riporta il giornale, avrebbe reagito alle richieste raccomandando pazienza: “Non vi preoccupate, continuate a lavorare come avete sempre fatto, come se non fosse successo niente”. E dunque il premier, tentando di ricucire, avrebbe disconosciuto la circolare della discordia e le pretese della stessa Boschi.
La notizia diventa un ghiotto boccone per i giornalisti fuori dal Mariott che chiedono, provocano e cercando di capire quanto sia grande la grana, politicamente parlando. Se la Boschi – già nel mirino per l’affaire appalti – farà il passo indietro che molti chiedono. Niente da fare: lei entra in assemblea con piglio sicuro e bolla come una fake news tutta la vicenda. “Semplicemente – spiega – il segretario generale di Palazzo Chigi ha inviato una circolare con cui ha invitato i ministeri a rispettare le regole che già esistono. Insomma, conclude arrivando all’assemblea del Pd, “nulla di nuovo. Se poi le regole le vogliamo cambiare sono la prima a dare una mano. Ma le regole che ci sono vanno rispettate. Solo una raccomandazione in questo senso niente di più”. Vuole evitare che la giornata campale del Pd, galvanizzato dai sondaggi, si trasformi da “giorno di festa” a giorno delle polemiche. Per colpa sua, poi. E allora: “Andiamo avanti insieme senza polemiche”.
di Manolo Lanaro e Alberto Sofia
Solidale il ministro per la coesione Claudio De Vincenti: “Se leggete bene la circolare è ineccepibile perché si tratta di atti che devono passare per il presidente del consiglio. Ed è esattamente il compito del sottosegretario alla presidenza del consiglio istruire gli atti prima dell’arrivo in consiglio dei ministri”. Boschi commissaria il governo? “Io non me ne sono accorto”, dice. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando risponde così a chi gli chiede un commento. Non così Gianni Cuperlo, che arrivando all’assemblea coglie la palla al balzo e commenta: “Vorrà dire che il governo starà più sereno”. Perché la vicenda, al di là dei tecnicismi burocratici, ha un senso politico perché si aggancia con puntualità al “guinzaglio” che Renzi tira al collo del governo, evidenziato dagli aut-aut a Gentiloni degli ultimi giorni: “Troppi errori, un anno così non reggiamo, si cambi”. I sondaggi positivi dopo le primarie riportano il Pd davanti ai Cinque Stelle e riaccendono la voglia del voto anticipato. E ogni passo falso, ogni provocazione, può diventare il pretesto per staccare la spina.
Politica
Governo, scoppia la grana della circolare Boschi che commissaria i ministri. Gentiloni prova a ricucire, Cuperlo attacca
Alla vigilia dell'assemblea che incora Renzi esplode il caso della circolare voluta dalla sottosegretaria alla Presidenza che in 17 righe chiede di supervisione ogni provvedimento del governo e dei ministeri da portare in Consiglio dei ministri, ogni atto amministrativo o nomina. Le bolla la notizia come fake news perché "quelle sono le regole". Ma Cuperlo: "Segno che il governo deve stare sereno"
E’ la polemica di giornata. Lei si schermisce e dice che sono regole. L’accusa che le piove addosso è d’aver commissariato in 17 righe tutto il governo e pure i ministeri. La sottosegretaria Maria Elena Boschi torna nell’occhio del ciclone dopo il pasticcio in Cdm sui poteri di Cantone in fatto d’appalti, e proprio nel giorno in cui fanno ingresso all’hotel Mariott di Roma i delegati dell’assemblea nazionale del Pd che rimetterà la corona a Renzi e ridisegnerà la fisionomia del partito dopo la larga vittoria alle primarie.
La pallottola la spara Repubblica: “Governo, la circolare Boschi ‘Ora controllo ogni atto’. Tra i ministri è rivolta”. L’articolo racconta di un atto perentorio firmato dall’ex ministro il 28 aprile che richiama tutti gli uffici e le strutture del governo, compresi i ministeri, a sottoporre a vaglio preventivo i testi che intendono portare all’attenzione dell’esecutivo. Tra le richieste, una scheda tecnica per ogni iniziativa ministeriale. Repubblica accredita una reazione a catena da parte di alti funzionari e addirittura ministri che avrebbero bussato alla porta di Gentiloni protestando per l’intervento a gamba tesa che finisce per porre sotto la lente della Boschi ogni nomina, ogni proposta di legge, atto amministrativo o documento prodotto dai dicasteri. Gentiloni, riporta il giornale, avrebbe reagito alle richieste raccomandando pazienza: “Non vi preoccupate, continuate a lavorare come avete sempre fatto, come se non fosse successo niente”. E dunque il premier, tentando di ricucire, avrebbe disconosciuto la circolare della discordia e le pretese della stessa Boschi.
La notizia diventa un ghiotto boccone per i giornalisti fuori dal Mariott che chiedono, provocano e cercando di capire quanto sia grande la grana, politicamente parlando. Se la Boschi – già nel mirino per l’affaire appalti – farà il passo indietro che molti chiedono. Niente da fare: lei entra in assemblea con piglio sicuro e bolla come una fake news tutta la vicenda. “Semplicemente – spiega – il segretario generale di Palazzo Chigi ha inviato una circolare con cui ha invitato i ministeri a rispettare le regole che già esistono. Insomma, conclude arrivando all’assemblea del Pd, “nulla di nuovo. Se poi le regole le vogliamo cambiare sono la prima a dare una mano. Ma le regole che ci sono vanno rispettate. Solo una raccomandazione in questo senso niente di più”. Vuole evitare che la giornata campale del Pd, galvanizzato dai sondaggi, si trasformi da “giorno di festa” a giorno delle polemiche. Per colpa sua, poi. E allora: “Andiamo avanti insieme senza polemiche”.
di Manolo Lanaro e Alberto Sofia
Solidale il ministro per la coesione Claudio De Vincenti: “Se leggete bene la circolare è ineccepibile perché si tratta di atti che devono passare per il presidente del consiglio. Ed è esattamente il compito del sottosegretario alla presidenza del consiglio istruire gli atti prima dell’arrivo in consiglio dei ministri”. Boschi commissaria il governo? “Io non me ne sono accorto”, dice. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando risponde così a chi gli chiede un commento. Non così Gianni Cuperlo, che arrivando all’assemblea coglie la palla al balzo e commenta: “Vorrà dire che il governo starà più sereno”. Perché la vicenda, al di là dei tecnicismi burocratici, ha un senso politico perché si aggancia con puntualità al “guinzaglio” che Renzi tira al collo del governo, evidenziato dagli aut-aut a Gentiloni degli ultimi giorni: “Troppi errori, un anno così non reggiamo, si cambi”. I sondaggi positivi dopo le primarie riportano il Pd davanti ai Cinque Stelle e riaccendono la voglia del voto anticipato. E ogni passo falso, ogni provocazione, può diventare il pretesto per staccare la spina.
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Chiediamo i bilanci alle fondazioni dei politici, non solo alle ong
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Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Proprio perché sono una patriota metterò questa nazione in sicurezza, perché come dice la nostra Costituzione difendere la Patria è un sacro dovere del cittadino". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Sulla compattezza della maggioranza "vedremo anche oggi con il voto. Vi consiglio di concentrarvi un pochino sulla compattezza dell'opposizione e anche nei partiti all'interno dell'opposizione". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Abbiamo degli obblighi internazionali, quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha sottoscritto in più di un'occasione l'impegno ad arrivare al 2 per cento del Prodotto interno lordo in difesa 2020-2021, che significava al tempo circa 15 miliardi di euro, perché l'ha fatto se non era d'accordo? Volevate compiacere qualcuno?". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - “Taranto ha vissuto anni di promesse non mantenute, scelte sbagliate e amministrazioni poco efficaci. Oggi, in un’epoca in cui la tecnologia sta migliorando ogni aspetto della nostra vita, perché non dovrebbe fare lo stesso con la politica? È proprio da questa riflessione che nasce Anna Luce D’Amico, la prima candidata sindaca nata grazie al contributo dell’Intelligenza Artificiale e pensata per portare efficienza, trasparenza e dati concreti al servizio della città”. Lo annuncia in una nota un gruppo di professionisti della comunicazione che lavorano in aziende ed enti su tutto il territorio nazionale ma che hanno in comune la provenienza dalla città pugliese o l’amore per Taranto.
“Anna Luce D’Amico - continua la nota - non è una politica come le altre. Non ha legami con partiti, lobby o vecchie logiche di potere. Non fa promesse irrealizzabili e non scende a compromessi con i giochi di palazzo. Si concentra su soluzioni, non su scuse. Analizza i problemi senza cercare colpevoli. La sua candidatura rappresenta un esperimento innovativo che solleva una domanda fondamentale: se l’Intelligenza Artificiale può migliorare la medicina, la mobilità e l’industria, perché non dovrebbe supportare il governo di una città? Taranto merita un’amministrazione che si basi sui dati e non sulle ideologie, che prenda decisioni fondate su fatti concreti piuttosto che su favoritismi”.Per quanto riguarda il programma della candidata sindaco, le priorità di Anna Luce D’amico saranno “la tutela della salute e dell’ambiente, con decisioni basate su dati scientifici per garantire una bonifica efficace del territorio e una qualità della vita migliore. L’attenzione al lavoro e all’economia si traduce in un piano di sostegno alle piccole imprese, nella promozione di una riconversione industriale sostenibile e in una politica di sviluppo che favorisca l’occupazione senza compromettere la salute pubblica”.
Ma anche la trasparenza e la partecipazione sono al centro della visione politica di Anna Luce D’Amico: il suo obiettivo è “creare un’amministrazione priva di favoritismi, dove i cittadini siano protagonisti grazie a strumenti digitali che favoriscano il coinvolgimento diretto e un sistema di bilancio partecipativo. La tecnologia diventa un alleato per migliorare la gestione della città, dalla viabilità ai servizi pubblici, assicurando una governance più efficiente e focalizzata sul benessere collettivo. La candidatura di Anna Luce D’Amico - in conclusione della nota - non è solo una sfida elettorale, ma un’opportunità per elevare il dibattito politico a Taranto e in tutta Italia".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Penso che dare stabilità al sistema politico sia uno dei migliori lasciti che possiamo dare a questo Paese". Il premierato "non è una riforma che sto facendo per questo Governo", serve "a imprese a famiglie". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "La manovra correttiva non è nei radar del Governo, ci sono indicatori che dicono che in una situazione complessa l'Italia va meglio di altri partner, non dobbiamo fare trionfalismo". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Sui dazi "ci sono dei margini per trovare una quadratura, non siamo fermi a guardare, siamo una nazione per cui è fondamentale l'export, per noi la materia è molto importante. Non ho certezze, dico che la materia è molto complessa, bisogna ragionare in maniera pragmatica e non rispondere per istinto, altrimenti rischieremmo di crearci più problemi". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.