Il “tedesco” (ma corretto)
La proposta del Pd è ispirata sia dal sistema vigente in Germania sia dal Mattarellum. La proposta prevede l’elezione maggioritaria del 50 per cento dei parlamentari (in collegi uninominali, vince chi ha più voti secondo la regola del first past the post, cioè il primo prende il seggio a prescindere dalla percentuale) e quella proporzionale del restante 50 per cento con una soglia di sbarramento del 5 per cento. Rispetto al sistema tedesco però lo schema è molto meno proporzionale.

In Germania la legge elettorale prevede che il Bundestag non abbia un numero fisso di parlamentari ma parta da una soglia di 598. Due i voti previsti sulla scheda. Nel primo (erststimme) si sceglie il candidato. Nel secondo (zweitstimme) si sceglie il partito e la percentuale di voti che, a livello nazionale, quel partito prende determina il numero di seggi che avrà. Il sistema prevede che i seggi assegnati con il primo voto ai candidati siano scorporati dai seggi assegnati al partito di appartenenza con il proporzionale. Se invece un partito ha un numero di eletti nei collegi in eccedenza allora si aumentano i seggi nel Bundestag fino a “riempire”è il margine. Oggi infatti alla Camera tedesca siedono 630 deputati.

Tra le forze principali è sostenuto più o meno esplicitamente da Pd, Lega Nord, Ala-Scelta Civica, minoranze linguistiche.

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Legge elettorale, come funzionano l’Italicum bis e il sistema “tedesco corretto”. E chi li vuole

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