Ricerchiamo la stessa tipologia di persone con cui relazionarci o siamo noi ad attivare, in queste, le stesse modalità relazionali? Non ne ho la minima idea, lasciate che vi confonda le idee, per sentirmi meno solo nella moltitudine di ragionamenti che possono essere fatti sui legami intimi e che non smetto di fare grazie e a causa della mia professione.
Rileggete bene la domanda, non è difficile come può sembrare. Quando siamo in una relazione con una persona, la scegliamo perché abbiamo trovato, in lei, determinate caratteristiche che ci attraggono sempre, oppure siamo noi a comportarci in modo tale che queste possano o debbano venire fuori? Che quello che ricerchiamo corrisponda a dei bisogni, funzionali o meno, è un’altra questione, anche se strettamente legata alla prima.
Quanto del conflitto dipende dalla prima o dalla seconda ipotesi? In entrambe, il conflitto è inevitabile, una certa dose di tensione è normale nella vita di coppia, ma, nel primo caso, questa si può trasformare in violenza, se si ricerca una persona che esprima rabbia e disagio con aggressività, nel secondo, si può trasformare in violenza quando, anche se l’altro non è propenso a reagire con l’uso della forza, si fa in modo che lo diventi attraverso provocazioni, esagerazioni, propria aggressività. Una reazione forte è quello che interessa, deve dare misura dell’investimento che viene a esserci tra due persone. Il costrutto mentale è il seguente: “Mi vuoi bene se ti arrabbi, se ti agiti, altrimenti non stai investendo affettivamente su di me, ho bisogno che ti arrabbi, questo significa che non ti sono indifferente”.
Bramiamo amore, disposti all’odio e alla violenza pur di ottenerlo, su questo si gioca tutta l’ambivalenza dell’essere umano che ha inventato il detto “il fine giustifica i mezzi” per goderselo spudoratamente. Il senso di quanto scrivo sta nella domanda, non in una improbabile risposta, è un modo di riflettere che può creare nuova consapevolezza, base di partenza per costruire strumenti sicuramente più pratici per gestire le relazioni.
La coppia è la somma di due individui, ogni membro non necessariamente ne rappresenta l’esatta metà in ogni momento temporale, la coppia è un movimento continuo, un fluire in cui l’identità può cambiare, rinforzarsi, annullarsi. Una storia comincia, il più delle volte, senza conoscere l’altro, c’è un’attrazione fisica, qualche momento piacevole passato insieme e si prova a vedere come va. La teoria è semplice, la pratica non gode dello stesso privilegio. Voi che mi leggete sapete bene di cosa sto parlando. Poco dopo, passata la fase di conoscenza, anche la teoria può diventare più complessa.
“Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni” diceva Shakespeare, io credo che non sia male affermare che siamo più che altro fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i bisogni. Non è il sognare che tradisce, ma il suo disperato adattamento a una realtà che è fatta di concretezza che richiede attenzione pratica per il proprio soddisfacimento.
L’obiettivo è non rimanere soli, scegliere di condividere qualcosa con qualcuno che sembra somigliarci, poi si constata che, per quanto ci possano essere delle affinità, l’altro non è noi, accettarlo rende magnifica la vita di coppia, pur con le innumerevoli difficoltà, non accettarlo significa semplicemente stare in una solitudine peggiore di quella che avremmo avuto non investendo in un legame sentimentale.

Vignetta di Pietro Vanessi
Mario De Maglie
Psicologo psicoterapeuta
Società - 12 Maggio 2017
Relazioni di coppia, siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i bisogni
Ricerchiamo la stessa tipologia di persone con cui relazionarci o siamo noi ad attivare, in queste, le stesse modalità relazionali? Non ne ho la minima idea, lasciate che vi confonda le idee, per sentirmi meno solo nella moltitudine di ragionamenti che possono essere fatti sui legami intimi e che non smetto di fare grazie e a causa della mia professione.
Rileggete bene la domanda, non è difficile come può sembrare. Quando siamo in una relazione con una persona, la scegliamo perché abbiamo trovato, in lei, determinate caratteristiche che ci attraggono sempre, oppure siamo noi a comportarci in modo tale che queste possano o debbano venire fuori? Che quello che ricerchiamo corrisponda a dei bisogni, funzionali o meno, è un’altra questione, anche se strettamente legata alla prima.
Quanto del conflitto dipende dalla prima o dalla seconda ipotesi? In entrambe, il conflitto è inevitabile, una certa dose di tensione è normale nella vita di coppia, ma, nel primo caso, questa si può trasformare in violenza, se si ricerca una persona che esprima rabbia e disagio con aggressività, nel secondo, si può trasformare in violenza quando, anche se l’altro non è propenso a reagire con l’uso della forza, si fa in modo che lo diventi attraverso provocazioni, esagerazioni, propria aggressività. Una reazione forte è quello che interessa, deve dare misura dell’investimento che viene a esserci tra due persone. Il costrutto mentale è il seguente: “Mi vuoi bene se ti arrabbi, se ti agiti, altrimenti non stai investendo affettivamente su di me, ho bisogno che ti arrabbi, questo significa che non ti sono indifferente”.
Bramiamo amore, disposti all’odio e alla violenza pur di ottenerlo, su questo si gioca tutta l’ambivalenza dell’essere umano che ha inventato il detto “il fine giustifica i mezzi” per goderselo spudoratamente. Il senso di quanto scrivo sta nella domanda, non in una improbabile risposta, è un modo di riflettere che può creare nuova consapevolezza, base di partenza per costruire strumenti sicuramente più pratici per gestire le relazioni.
La coppia è la somma di due individui, ogni membro non necessariamente ne rappresenta l’esatta metà in ogni momento temporale, la coppia è un movimento continuo, un fluire in cui l’identità può cambiare, rinforzarsi, annullarsi. Una storia comincia, il più delle volte, senza conoscere l’altro, c’è un’attrazione fisica, qualche momento piacevole passato insieme e si prova a vedere come va. La teoria è semplice, la pratica non gode dello stesso privilegio. Voi che mi leggete sapete bene di cosa sto parlando. Poco dopo, passata la fase di conoscenza, anche la teoria può diventare più complessa.
“Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni” diceva Shakespeare, io credo che non sia male affermare che siamo più che altro fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i bisogni. Non è il sognare che tradisce, ma il suo disperato adattamento a una realtà che è fatta di concretezza che richiede attenzione pratica per il proprio soddisfacimento.
L’obiettivo è non rimanere soli, scegliere di condividere qualcosa con qualcuno che sembra somigliarci, poi si constata che, per quanto ci possano essere delle affinità, l’altro non è noi, accettarlo rende magnifica la vita di coppia, pur con le innumerevoli difficoltà, non accettarlo significa semplicemente stare in una solitudine peggiore di quella che avremmo avuto non investendo in un legame sentimentale.
Vignetta di Pietro Vanessi
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.