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Sparare alle ombre è legittima difesa? E comunque, me ne fotto e faccio la pasta

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Scende la notte sul cuore. Grave turbamento psichico.

Non riesco a prendere sonno. L’inconscio non vuole manifestarsi. Mi lascia alla deriva nell’abisso della realtà. Mi giro e rigiro nel letto cercando di afferrare la forma fuggevole di un ricordo. Grave turbamento psichico.

Sento un rumore, un rumore come di vetro infranto. Sul comodino ho una pistola, non si sa mai, di questi tempi ne accadono di tutti i colori, anche se adesso sono immerso nella notte dove tutte le vacche sono nere. Prendo la pistola e scendo le scale lentamente. Vedo un’ombra. Grave turbamento psichico.

Un’ombra in casa mia? Se fosse un’ombra femminile sarebbe fantastico, ma ho il sospetto che si tratti di un’ombra con i testicoli. Che cosa vogliono le ombre da me? Che cosa vogliono le ombre? Non siamo forse tutti ombre che seppelliscono ombre? L’ombra mi sta rubando l’argenteria. Le ombre sono attratte dall’argento. Grave turbamento psichico.

Faccio fuoco. Sparo. L’ombra cade a terra sul tappeto cinese, ora è un’ombra cinese. Mi avvicino all’ombra, la sento gemere. Esce del sangue. Anche le ombre sanguinano. Sangue rosso come un cielo infuocato. L’ombra ha un volto. Mi fissa. Mi assomiglia, riconosco il mio volto. Epifania di me stesso. Grave turbamento psichico.

Gravissimo. Legittima difesa. Quanta verità può sopportare un uomo? Non certo il proprio volto, questo no. Il sangue è secco ormai.

La vita è un cul-de-sac. La vita è tenebra, nonostante tutte le stelle dell’universo, possiamo pagare la bolletta della luce ma non quella del buio, siamo fottuti, altro che legittima difesa.

Un poeta ha scritto: “Sono fottuto? Me ne fotto!”. Bene, anche io me ne fotto e vi lascio con un video tutorial sulla pasta in bianco. Una pasta in bianco nelle tenebre.




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