Anche il governatore della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, è indagato nell’inchiesta della procura di Palermo che ha portato all’arresto per corruzione dell’armatore Ettore Morace e del’ex sindaco di Trapani – ricandidato alle prossime elezioni – e deputato regionale siciliano Girolamo Fazio. Il presidente dell’Isola è accusato di concorso in corruzione. “Sono molto sereno e se ci dovesse essere un invito a comparire che non ho ricevuto perché sono in viaggio sarò lieto di riferire ai magistrati notizie utili alle indagini”, ha detto Crocetta all’agenzia Ansa, che ha dato per prima la notizia dell’inchiesta sul governatore. “Crocetta farebbe bene a dimettersi”, commentano invece i deputati siciliani del Movimento 5 Stelle.
A Crocetta viene contestata la proroga del contratto di servizio alla Ustica Lines, la compagnia di Morace, un contratto che è al centro dell’inchiesta dei magistrati di Palermo. Anche nel caso del governatore ci sono intercettazioni telefoniche al vaglio del lavoro degli inquirenti in cui l’armatore raccontava di aver portato in barca il presidente della Regione Siciliana e di avergli pagato un albergo sull’isola di Filicudi. Ma non solo: secondo la Procura, Morace ha anche finanziato con 5mila euro il movimento politico guidato dallo stesso Crocetta e nato alcuni mesi fa.
Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari, Marco Gaeta, Crocetta è citato 19 volte ma mai nella vesti esplicite di indagato. Segno che evidentemente l’inchiesta a carico del governatore fa parte di una diversa costola d’indagine, rispetto a quella che oggi ha portato all’arresto di Morace e Fazio. A pagina 203 dell’ordinanza, però, a fare il nome di Crocetta è lo stesso armatore in una conversazione con Marcello Di Caterina, già deputato nazionale del Pdl e collaboratore dell’ex ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Di Caterina è uno dei due destinatari dei Rolex in omaggio inviati nel Natale scorso dallo stesso armatore: l’altra è la sottosegretaria Simona Vicari, anche lei indagata per corruzione. “Il 12 settembre 2016 – annotano gli investigatori – Morace veniva chiamato da Di Caterina. Tra i vari argomenti affrontati tutti relativi ai trasporti marittimi e dopo avergli raccontato di aver invitato il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta sulla sua barca e di avergli pagato l’albergo a Filicudi, Morace riferiva che gli avrebbe inviato una mail sulla questione dell’Iva”.
Il nome del governatore viene tirato in ballo anche in un’altra occasione. “Degli sviluppi dell ultimo evento – si legge a pagina 47 – (Morace ndr) informava pure Finocchiaro Massimo soggetto strettamente legato al Presidente della Regione Siciliana Crocetta Rosario (anch’egli fra l’altro oggetto di attenzione investigativa nell’ambito dell’odierno procedimento) segnalandogli nel dettaglio che il martedì seguente il gruppo Ncd aveva intenzione di riproporre la nomina del ‘delinquente‘ (ovvero stante al tenore delle precedenti intercettazioni) il già citato Prestigiacomo”.
Giuseppe Prestigiacomo era il papabile consulente della commissione trasporti dell’Assemblea regionale siciliana la cui nomina era invisa a Morace. L’armatore sarebbe riuscito a bloccare il conferimento di quell’incarico grazie all’interessamento di un funzionario regionale, Giuseppe Montalto, segretario particolare dell’assessore regionale ai Trasporti Giovanni Pistorio (ex Udc, ora Centristi per l’Italia), anche lui coinvolto nell’inchiesta. Massimo Finocchiaro, invece, è l’attuale presidente dell’Ast, società dei trasporti della Regione Siciliana.
“Mi si dice che sarei salito in barca con Morace, circostanza non vera. Non sono mai stato su una barca privata e tanto meno su quella di Morace. Se poi l’accusa è di aver favorito la sua compagnia di navigazione posso dimostrare con i fatti che non è assolutamente così”, replica sempre il presidente siciliano. “Nel 2013 – aggiunge – il servizio di trasporto marittimo in Sicilia costava 91,5 milioni di euro, nel 2014-2015 lo abbiamo portato a 76 milioni di euro, nel 2016 a 69 milioni e 650mila euro e nel 2017 66milioni e 500mila euro. In sostanza con il mio governo ogni anno il costo di questo servizio è calato di circa 30 milioni. Sarebbe un modo molto singolare di favorire un imprenditore. I fatti dicono, invece, che il mio governo ha abbassato radicalmente il costo del servizio di trasporto del 30 per cento. Abbiamo gestito la faccenda con grande severità“.