È indagata per corruzione perché avrebbe agevolato l’armatore Ettore Morace in cambio di un Rolex. È questa l’accusa contestata dalla procura di Palermo a Simona Vicari, senatrice di Alternativa Popolare e sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti. A poche ore dalla diffusione della notizia dell’indagine a suo carico Vicari si è dunque dimessa da sottosegretaria del governo di Paolo Gentiloni. “Poichè la mia permanenza nell’incarico comporterebbe di affrontare quotidianamente una materia per la quale sono oggi sottoposta ad indagine, al fine di garantire a me e al mondo che è maggiormente interessato al trasporto marittimo e a tutto il Governo che ho avuto l’onore di rappresentare, una maggiore serenità, ritengo opportuno rassegnare le mie dimissioni”, dice la senatrice di Alternativa Popolare.
L’indagine a carico dell’esponente del partito di Angelino Alfano. fa parte dalla stessa inchiesta che stamattina ha portato all’arresto per corruzione di Morace e del’ex sindaco di Trapani – ricandidato alle prossime elezioni – e deputato regionale siciliano Girolamo Fazio. L’armatore si trova ora in carcere, mentre Fazio è ai domiciliari. Stesso provvedimento anche per un funzionario regionale, Giuseppe Montalto, segretario particolare dell’assessore regionale ai Trasporti Giovanni Pistorio (ex Udc, ora Centristi per l’Italia). L’indagine della procura di Palermo fa luce su un giro di corruzione nel settore dei fondi per il trasporto marittimo.
Ma non solo. Perché gli investigatori sono riusciti a ricostruire le capacità di accesso di Morace ai palazzi romani. L’armatore,è riuscito a entrare in contatto con la sottosegretaria Vicari, attraverso un altro politico, per ottenere l’approvazione di un emendamento che riduceva dal 10 al 5 per cento l’Iva sui trasporti marittimi urbani. Quell’emendamento fu effettivamente depositato nell’ottobre del 2016 e approvato nell’ultima legge di Bilancio. In questo modo Morace ha risparmiato 7 milioni di euro di tasse: entrambi i politici, quindi, hanno ricevuto un Rolex in regalo.”Ma stamattina – dice Lo Voi- durante la perquisizione uno dei due ha restituito il Rolex agli investigatori”, ha spiegato il procuratore capo Francesco Lo Voi.
Gli investigatori nel provvedimento registrano, infatti, un “notevole attivismo” dell’armatore “nel tessere una vasta e diversificata rete di supporto politico-istituzionale, a livello regionale e nazionale”. Una rete “finalizzata al rafforzamento della posizione di quasi monopolio della Liberty Lines e all’aggiudicazione di fondi regionali gonfiati“. Soprattutto, Morace “gode del forte appoggio del sottosegretario di stato al ministero dei Trasporti senatrice Simona Vicari (il cui fratello è anche dipendente della Liberty Lines)”. Attraverso “il suo interessamento, Morace è riuscito a ottenere nel periodo monitorato la presentazione e l’approvazione di un emendamento alla legge di stabilità dello Stato con il quale veniva ridotta l’imposta d’Iva dal 10% al 5% per i trasporti su navi veloci, causando un ammanco alle casse dello Stato di 7 milioni di euro e, conseguenziale, notevole arricchimento della società Liberty Lines”. Ma anche “il ritiro della proposta di nomina di un consulente, inviso a Morace, all’Assessorato Regionale ai Trasporti”.
I rapporti di vicinanza tra Morace e la politica siciliana, però, non si fermano qui. Tra gli indagati, infatti, c’è anche l’ex deputato regionale Marianna Caronia, candidata al consiglio comunale di Palermo in sostegno dell’aspirante sindaco Fabrizio Ferrandelli. È accusata di aver ottenuto dall’armatore, grazie all’intercessione di Montalto, una liquidazione superiore a quello che le spettava dopo la fine del suo rapporto di lavoro con la Siremar, società acquistata da Morace. A intercedere per la Caronia era il funzionario Montalto. Secondo gli inquirenti, il capo della segreteria dell’assessore ai Trasporti della Regione, “sfruttando il suo ruolo, otteneva da Morace l’assunzione di un amico giornalista, presso l’ufficio stampa di Liberty Lines”.
Dalle indagini emerge anche cheMorace avrebbe cercato di ottenere un intervento presso il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana per ottenere il ribaltamento della sentenza del Tar del 21 febbraio 2017 con il quale era stato rigettato il ricorso presentato dalla sua compagnia di navigazione contro l’annullamento della gara d’appalto per i trasporti su navi veloci per il 2016. L’annullamento era stato stabilito dalla Regione siciliana, a causa delle sovracompensazioni illecite ottenute da Morace. Di fatto, con la decisione del Tar, la compagnia di navigazione aveva perso 24 milioni di euro.
“Abbiamo scoperto un connubio sistemico finalizzato alla corruzione tra imprenditoria e politica”, ha invece detto l’altro pm titolare dell’inchiesta, il procuratore aggiunto Dino Petralia. “L’inchiesta – ha sottolineato – parte da un atto coraggioso di un funzionario regionale, subentrato a quello che aveva curato l’emissione dei bandi che avevano favorito Morace, che si è aperto a una totale collaborazione con gli inquirenti”.L’indagine che ha portato agli arresti si è conclusa in dieci mesi e riguarda i territori di Palermo, Trapani, Napoli, Livorno e Messina. Altri filoni dell’inchiesta sono ancora aperti.
Giustizia & Impunità
Trapani, indagata la sottosegretaria Vicari: “Favori a Morace in cambio di un Rolex”. Si dimette dal governo Gentiloni
La senatrice di Alternativa Popolare è accusata di concorso in corruzione. Era stata contatta dall'imprenditore arrestato stamattina - insieme all'ex sindaco della città trapanese, Girolamo Fazio - per ottenere l’approvazione di un emendamento che riduceva dal 10 al 5 per cento l’Iva sui trasporti marittimi urbani. Indagata anche l'ex deputata siciliana - attualmente candidata al consiglio comunale di Palermo - Marianna Caronia
È indagata per corruzione perché avrebbe agevolato l’armatore Ettore Morace in cambio di un Rolex. È questa l’accusa contestata dalla procura di Palermo a Simona Vicari, senatrice di Alternativa Popolare e sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti. A poche ore dalla diffusione della notizia dell’indagine a suo carico Vicari si è dunque dimessa da sottosegretaria del governo di Paolo Gentiloni. “Poichè la mia permanenza nell’incarico comporterebbe di affrontare quotidianamente una materia per la quale sono oggi sottoposta ad indagine, al fine di garantire a me e al mondo che è maggiormente interessato al trasporto marittimo e a tutto il Governo che ho avuto l’onore di rappresentare, una maggiore serenità, ritengo opportuno rassegnare le mie dimissioni”, dice la senatrice di Alternativa Popolare.
L’indagine a carico dell’esponente del partito di Angelino Alfano. fa parte dalla stessa inchiesta che stamattina ha portato all’arresto per corruzione di Morace e del’ex sindaco di Trapani – ricandidato alle prossime elezioni – e deputato regionale siciliano Girolamo Fazio. L’armatore si trova ora in carcere, mentre Fazio è ai domiciliari. Stesso provvedimento anche per un funzionario regionale, Giuseppe Montalto, segretario particolare dell’assessore regionale ai Trasporti Giovanni Pistorio (ex Udc, ora Centristi per l’Italia). L’indagine della procura di Palermo fa luce su un giro di corruzione nel settore dei fondi per il trasporto marittimo.
Ma non solo. Perché gli investigatori sono riusciti a ricostruire le capacità di accesso di Morace ai palazzi romani. L’armatore,è riuscito a entrare in contatto con la sottosegretaria Vicari, attraverso un altro politico, per ottenere l’approvazione di un emendamento che riduceva dal 10 al 5 per cento l’Iva sui trasporti marittimi urbani. Quell’emendamento fu effettivamente depositato nell’ottobre del 2016 e approvato nell’ultima legge di Bilancio. In questo modo Morace ha risparmiato 7 milioni di euro di tasse: entrambi i politici, quindi, hanno ricevuto un Rolex in regalo.”Ma stamattina – dice Lo Voi- durante la perquisizione uno dei due ha restituito il Rolex agli investigatori”, ha spiegato il procuratore capo Francesco Lo Voi.
Gli investigatori nel provvedimento registrano, infatti, un “notevole attivismo” dell’armatore “nel tessere una vasta e diversificata rete di supporto politico-istituzionale, a livello regionale e nazionale”. Una rete “finalizzata al rafforzamento della posizione di quasi monopolio della Liberty Lines e all’aggiudicazione di fondi regionali gonfiati“. Soprattutto, Morace “gode del forte appoggio del sottosegretario di stato al ministero dei Trasporti senatrice Simona Vicari (il cui fratello è anche dipendente della Liberty Lines)”. Attraverso “il suo interessamento, Morace è riuscito a ottenere nel periodo monitorato la presentazione e l’approvazione di un emendamento alla legge di stabilità dello Stato con il quale veniva ridotta l’imposta d’Iva dal 10% al 5% per i trasporti su navi veloci, causando un ammanco alle casse dello Stato di 7 milioni di euro e, conseguenziale, notevole arricchimento della società Liberty Lines”. Ma anche “il ritiro della proposta di nomina di un consulente, inviso a Morace, all’Assessorato Regionale ai Trasporti”.
I rapporti di vicinanza tra Morace e la politica siciliana, però, non si fermano qui. Tra gli indagati, infatti, c’è anche l’ex deputato regionale Marianna Caronia, candidata al consiglio comunale di Palermo in sostegno dell’aspirante sindaco Fabrizio Ferrandelli. È accusata di aver ottenuto dall’armatore, grazie all’intercessione di Montalto, una liquidazione superiore a quello che le spettava dopo la fine del suo rapporto di lavoro con la Siremar, società acquistata da Morace. A intercedere per la Caronia era il funzionario Montalto. Secondo gli inquirenti, il capo della segreteria dell’assessore ai Trasporti della Regione, “sfruttando il suo ruolo, otteneva da Morace l’assunzione di un amico giornalista, presso l’ufficio stampa di Liberty Lines”.
Dalle indagini emerge anche cheMorace avrebbe cercato di ottenere un intervento presso il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana per ottenere il ribaltamento della sentenza del Tar del 21 febbraio 2017 con il quale era stato rigettato il ricorso presentato dalla sua compagnia di navigazione contro l’annullamento della gara d’appalto per i trasporti su navi veloci per il 2016. L’annullamento era stato stabilito dalla Regione siciliana, a causa delle sovracompensazioni illecite ottenute da Morace. Di fatto, con la decisione del Tar, la compagnia di navigazione aveva perso 24 milioni di euro.
“Abbiamo scoperto un connubio sistemico finalizzato alla corruzione tra imprenditoria e politica”, ha invece detto l’altro pm titolare dell’inchiesta, il procuratore aggiunto Dino Petralia. “L’inchiesta – ha sottolineato – parte da un atto coraggioso di un funzionario regionale, subentrato a quello che aveva curato l’emissione dei bandi che avevano favorito Morace, che si è aperto a una totale collaborazione con gli inquirenti”.L’indagine che ha portato agli arresti si è conclusa in dieci mesi e riguarda i territori di Palermo, Trapani, Napoli, Livorno e Messina. Altri filoni dell’inchiesta sono ancora aperti.
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Trapani, arrestati l’ex sindaco (ricandidato) Fazio e l’armatore delle isole siciliane Ettore Morace
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Trapani, il governatore Rosario Crocetta indagato per concorso in corruzione: “Morace gli pagò l’albergo a Filicudi”
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La Camera respinge la sfiducia a Santanchè: “Sulle dimissioni rifletterò”. Conte: “Siete responsabili di un disastro morale”. Schlein: “Meloni ancora in fuga”
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Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Ofri Bibas, sorella dell'ostaggio liberato Yarden Bibas, ha criticato duramente il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nonché i notiziari, gli utenti dei social media e i diplomatici pubblici, per aver descritto in dettaglio, contro la volontà della famiglia, gli omicidi avvenuti durante la prigionia della moglie di Yarden, Shiri, e dei suoi figli piccoli Ariel e Kfir. Pubblicare tali informazioni nonostante le ripetute richieste della famiglia è stato "un abuso fine a se stesso nei confronti di una famiglia che ha attraversato 16 mesi di inferno e che deve ancora affrontare il peggio", ha sritto Ofri Bibas su Facebook.
Netanyahu ha descritto l'omicidio dei ragazzi in modo molto dettagliato in un discorso tenuto davanti all'America Israel Public Action Committee e, mentre teneva in mano una foto delle vittime, durante una cerimonia militare tenutasi ieri, in seguito alla quale, la famiglia Bibas ha inviato una lettera di diffida a Netanyahu e ad altri uffici governativi, chiedendo loro di smettere di pubblicare dettagli non approvati sugli omicidi, riporta il sito di notizie Ynet.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Questa decisione lacera l'indipendenza di una stampa libera negli Stati Uniti". Lo ha detto il presidente della White House Correspondents' Association Eugene Daniels, criticando l'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per aver affermato che d'ora in poi sarà lei stessa a decidere quali giornalisti potranno seguire gli eventi della Casa Bianca. "In un paese libero, i leader non devono scegliere le testate" da accreditare, ha aggiunto.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato durante il briefing di oggi che l'amministrazione determinerà quali organi di stampa faranno parte del pool stampa della Casa Bianca. Attualmente la White House Correspondents Association aiuta a coordinare la copertura del pool.
La Leavitt ha affermato che alle "testate tradizionali" sarà comunque consentito di unirsi al pool, ma ha osservato che l'amministrazione consentirà l'adesione anche ad altri siti. "Sono orgogliosa di annunciare che restituiremo il potere alle persone che leggono i vostri giornali, che guardano i vostri programmi televisivi e che ascoltano le vostre stazioni radio", ha aggiunto.
(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.