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La nuova scoperta del telescopio Hubble: un’altra luna nel Sistema solare

Orbita intorno al pianeta nano 2007 OR10, il terzo più grande dopo Plutone ed Eris. La ricerca, coordinata dall’Osservatorio Konkoly di Budapest e pubblicata sulla rivista The Astrophysical Journal Letters, permetterà di capire meglio come si sono formate le lune agli albori del nostro sistema planetario
La nuova scoperta del telescopio Hubble: un’altra luna nel Sistema solare
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Da più di un quarto di secolo ci regala alcune tra le più belle immagini dell’universo e il telescopio Hubble ha scovato anche una nuova luna nel Sistema Solare che orbita intorno al pianeta nano 2007 OR10, il terzo più grande dopo Plutone ed Eris. Le immagini raccolte dal telescopio spaziale di Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa), hanno rivelato che il pianeta nano e la sua luna si trovano all’estrema periferia del Sistema Solare, nella fredda regione chiamata fascia di Kuiper. La ricerca, coordinata dall’Osservatorio Konkoly di Budapest e pubblicata sulla rivista The Astrophysical Journal Letters, permetterà di capire meglio come si sono formate le lune agli albori del nostro sistema planetario.

Con questa scoperta, quasi tutti i pianeti nani più grandi finora scoperti nella fascia di Kuiper hanno dei satelliti, con l’eccezione di Sedna. “Significa che quando questi corpi sono nati, miliardi di anni fa, le collisioni devono essere state molto frequenti – osserva Csaba Kiss, che ha coordinato la ricerca – e questo vuol dire che gli attuali modelli di formazione del Sistema Solare vanno rivisti”.

Probabilmente gli scontri avvenivano spesso perché la regione era molto affollata. Ma la velocità dei corpi in collisione non doveva essere né troppo alta né troppo bassa: nel primo caso si sarebbero formati solo detriti, nel secondo vedremmo solo crateri di impatto. I ricercatori hanno trovato la conferma dell’esistenza della luna nelle immagini scattate da Hubble, ma qualche sospetto era nato già con le osservazioni fatte dal telescopio spaziale Kepler, della Nasa. Kepler, infatti, aveva scoperto che il pianeta 2007 OR10 ha un periodo di rotazione molto lento, di circa 45 ore, e questo aveva fatto pensare all’influenza gravitazionale di un satellite che lo rallentava. I ricercatori hanno studiato il pianeta nano e la sua stella anche nell’infrarosso, con il telescopio spaziale Herschel dell’Esa, per calcolarne le dimensioni.

Lo studio su The Astrophysical Journal Letters

Foto dall’account Twitter di Hubble (Nasa)

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