L’abbondanza di specie è calata del 40 per cento tra il 1970 al 2000, mentre gli uccelli selvatici ad alto rischio di estinzione sono passati, in Europa, dalle 40 specie dell’ultimo decennio del secolo scorso alle 68 del periodo 2000-2010 e in Italia, negli ultimi cento anni, sono scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro. Sono questi alcuni dei numeri con cui ci si ritrova a fare i conti nella Giornata Mondiale della Biodiversità, proclamata dalle Nazioni Unite il 22 maggio. Ed è proprio l’Onu a lanciare l’allarme sul patrimonio naturale della Terra, ancora in larga parte inesplorato, eppure già pesantemente a rischio tra perdita di habitat, cambiamenti climatici, invasione di specie ‘aliene’ e consumi non sostenibili. Perché è proprio l’intervento dell’uomo ad avere gli effetti più devastanti. La perdita di biodiversità, sottolinea l’Onu, minaccia le risorse di cibo, medicine, energia e le opportunità di svago. Anche l’Italia, campione di biodiversità, deve fare i conti con alcuni pericoli, a cominciare dall’omologazione delle produzioni a livello internazionale, ma è anche vero che negli ultimi anni l’agricoltura italiana è diventata la più green d’Europa.
LE MINACCE PER LA BIODIVERSITÀ – Tra flora e fauna, sono circa 13 milioni le specie che si stima abitino la Terra, ma quelle finora conosciute dall’uomo sono soltanto quasi due milioni e si tratta, nella maggior parte dei casi, di insetti. Le Nazioni Unite ricordano, però, che l’abbondanza di specie sta diminuendo ed è calata del 40% tra il 1970 e il 2000. Consumi non sostenibili stanno risucchiando risorse, superando la capacità biologica terrestre del 20%. La metà del pianeta è stata completamente trasformata in suolo per attività umane: negli ultimi 20 anni è stata convertita una superficie pari a due terzi dell’Australia. Il tutto, mentre il 70% dei poveri del mondo vive in aree rurali e dipende direttamente dalla biodiversità per la propria sopravvivenza. Un recente studio del Wwf ha previsto che entro il 2020 le popolazioni di fauna selvatica potrebbero diminuire di due terzi dai livelli del 1970.
UNO SGUARDO ALL’ITALIA – L’Italia è uno dei Paesi europei più ricchi di biodiversità terrestre e marina. Lo confermano i recenti dati del Rapporto sullo stato del capitale naturale del Ministero dell’Ambiente: la flora vascolare è costituita da oltre 6.700 specie (il 20,4% delle quali endemiche, cioè presenti allo stato spontaneo solo nel territorio italiano) e conta circa la metà delle specie note per l’Europa. La fauna include invece oltre 58mila specie, di cui ben il 30% endemiche. Ma di circa 1.400 specie vegetali valutate, 248 risultano minacciate a vario livello e 32 sono probabilmente estinte, mentre delle 672 specie di vertebrati valutate, quelle minacciate di estinzione sono il 28%.
Una prova di quanto sta avvenendo è arrivato proprio in questi giorni dalla nuova edizione di ‘Birds in Europe 3’, un rapporto redatto dalla ong animalista Birdlife International e presentato all’Assemblea nazionale di Lipu-BirdLife Italia, che si è tenuta a Parma dal 19 al 21 maggio e che ha denunciato: “Solo in Italia si possono cacciare 5 specie minacciate”. Il risultato? Gli uccelli selvatici ad alto rischio di estinzione in Europa sono passati dalle 40 specie del periodo 1990-2000 alle 68 del periodo 2000-2010. In pratica il 70% in più in soli dieci anni. “Serve un salto di qualità nella conservazione della natura e della biodiversità” ha affermato Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu-BirdLife Italia, ricordando che “la Commissione europea ha stabilito che è giunto il momento di applicare pienamente le direttive Uccelli e Habitat”.
COLDIRETTI: “SCOMPARSE TRE VARIETÀ DI FRUTTA SU QUATTRO” – Un altro allarme arriva poi da Coldiretti. In Italia, nel secolo scorso, si contavano 8mila varietà di frutta, mentre oggi si arriva a poco meno di 2mila e, di queste, ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa anche per effetto dei moderni sistemi della distribuzione commerciale che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell’offerta. “L’omologazione e la standardizzazione delle produzioni a livello internazionale – spiega Coldiretti – mettono a rischio anche gli antichi semi della tradizione italiana sapientemente custoditi per anni da generazioni di agricoltori”. La perdita di biodiversità riguarda l’intero sistema agricolo e di allevamento con il rischio di estinzione che si estende dalle piante coltivate agli animali allevati. Non va dimenticato, comunque, che l’agricoltura italiana ha invertito la rotta negli ultimi anni. “L’Italia – ricorda Coldiretti – è l’unico Paese al mondo con 4.965 prodotti alimentari tradizionali censiti, 291 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, ma è anche leader in Europa con quasi 60mila aziende agricole biologiche e ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni Ogm e la carne agli ormoni a tutela della biodiversità e della sicurezza alimentare”. Grazie all’impegno degli allevatori, nel nostro Paese, sono state salvate dall’estinzione 130 razze allevate tra le quali ben 38 di pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di avicoli e 7 di asini. “Una azione di valorizzazione – continua l’associazione – che si estende anche alle specie vegetali con la riscoperta dei frutti dimenticati del passato come la pera cocomerina, le giuggiole o il corbezzolo e di grani antichi come il Senatore Cappelli che dopo aver rivoluzionato la produzione di pane e pasta in Italia, ha rischiato di sparire, ma adesso torna sulle tavole italiane grazie alla Società Italiana Sementi con capitale 100 per 100 italiano detenuto dagli agricoltori attraverso i Consorzi Agrari”.
Ambiente & Veleni
Giornata Mondiale della Biodiversità, negli ultimi 100 anni in Italia scomparse dalla tavola 3 varietà di frutta su 4
L'allarme lanciato dalle associazioni ambientaliste e di categoria. E ancora: gli uccelli selvatici ad alto rischio di estinzione sono passati, in Europa, dalle 40 specie dell’ultimo decennio del secolo scorso alle 68 del periodo 2000-2010
L’abbondanza di specie è calata del 40 per cento tra il 1970 al 2000, mentre gli uccelli selvatici ad alto rischio di estinzione sono passati, in Europa, dalle 40 specie dell’ultimo decennio del secolo scorso alle 68 del periodo 2000-2010 e in Italia, negli ultimi cento anni, sono scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro. Sono questi alcuni dei numeri con cui ci si ritrova a fare i conti nella Giornata Mondiale della Biodiversità, proclamata dalle Nazioni Unite il 22 maggio. Ed è proprio l’Onu a lanciare l’allarme sul patrimonio naturale della Terra, ancora in larga parte inesplorato, eppure già pesantemente a rischio tra perdita di habitat, cambiamenti climatici, invasione di specie ‘aliene’ e consumi non sostenibili. Perché è proprio l’intervento dell’uomo ad avere gli effetti più devastanti. La perdita di biodiversità, sottolinea l’Onu, minaccia le risorse di cibo, medicine, energia e le opportunità di svago. Anche l’Italia, campione di biodiversità, deve fare i conti con alcuni pericoli, a cominciare dall’omologazione delle produzioni a livello internazionale, ma è anche vero che negli ultimi anni l’agricoltura italiana è diventata la più green d’Europa.
LE MINACCE PER LA BIODIVERSITÀ – Tra flora e fauna, sono circa 13 milioni le specie che si stima abitino la Terra, ma quelle finora conosciute dall’uomo sono soltanto quasi due milioni e si tratta, nella maggior parte dei casi, di insetti. Le Nazioni Unite ricordano, però, che l’abbondanza di specie sta diminuendo ed è calata del 40% tra il 1970 e il 2000. Consumi non sostenibili stanno risucchiando risorse, superando la capacità biologica terrestre del 20%. La metà del pianeta è stata completamente trasformata in suolo per attività umane: negli ultimi 20 anni è stata convertita una superficie pari a due terzi dell’Australia. Il tutto, mentre il 70% dei poveri del mondo vive in aree rurali e dipende direttamente dalla biodiversità per la propria sopravvivenza. Un recente studio del Wwf ha previsto che entro il 2020 le popolazioni di fauna selvatica potrebbero diminuire di due terzi dai livelli del 1970.
UNO SGUARDO ALL’ITALIA – L’Italia è uno dei Paesi europei più ricchi di biodiversità terrestre e marina. Lo confermano i recenti dati del Rapporto sullo stato del capitale naturale del Ministero dell’Ambiente: la flora vascolare è costituita da oltre 6.700 specie (il 20,4% delle quali endemiche, cioè presenti allo stato spontaneo solo nel territorio italiano) e conta circa la metà delle specie note per l’Europa. La fauna include invece oltre 58mila specie, di cui ben il 30% endemiche. Ma di circa 1.400 specie vegetali valutate, 248 risultano minacciate a vario livello e 32 sono probabilmente estinte, mentre delle 672 specie di vertebrati valutate, quelle minacciate di estinzione sono il 28%.
Una prova di quanto sta avvenendo è arrivato proprio in questi giorni dalla nuova edizione di ‘Birds in Europe 3’, un rapporto redatto dalla ong animalista Birdlife International e presentato all’Assemblea nazionale di Lipu-BirdLife Italia, che si è tenuta a Parma dal 19 al 21 maggio e che ha denunciato: “Solo in Italia si possono cacciare 5 specie minacciate”. Il risultato? Gli uccelli selvatici ad alto rischio di estinzione in Europa sono passati dalle 40 specie del periodo 1990-2000 alle 68 del periodo 2000-2010. In pratica il 70% in più in soli dieci anni. “Serve un salto di qualità nella conservazione della natura e della biodiversità” ha affermato Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu-BirdLife Italia, ricordando che “la Commissione europea ha stabilito che è giunto il momento di applicare pienamente le direttive Uccelli e Habitat”.
COLDIRETTI: “SCOMPARSE TRE VARIETÀ DI FRUTTA SU QUATTRO” – Un altro allarme arriva poi da Coldiretti. In Italia, nel secolo scorso, si contavano 8mila varietà di frutta, mentre oggi si arriva a poco meno di 2mila e, di queste, ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa anche per effetto dei moderni sistemi della distribuzione commerciale che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell’offerta. “L’omologazione e la standardizzazione delle produzioni a livello internazionale – spiega Coldiretti – mettono a rischio anche gli antichi semi della tradizione italiana sapientemente custoditi per anni da generazioni di agricoltori”. La perdita di biodiversità riguarda l’intero sistema agricolo e di allevamento con il rischio di estinzione che si estende dalle piante coltivate agli animali allevati. Non va dimenticato, comunque, che l’agricoltura italiana ha invertito la rotta negli ultimi anni. “L’Italia – ricorda Coldiretti – è l’unico Paese al mondo con 4.965 prodotti alimentari tradizionali censiti, 291 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, ma è anche leader in Europa con quasi 60mila aziende agricole biologiche e ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni Ogm e la carne agli ormoni a tutela della biodiversità e della sicurezza alimentare”. Grazie all’impegno degli allevatori, nel nostro Paese, sono state salvate dall’estinzione 130 razze allevate tra le quali ben 38 di pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di avicoli e 7 di asini. “Una azione di valorizzazione – continua l’associazione – che si estende anche alle specie vegetali con la riscoperta dei frutti dimenticati del passato come la pera cocomerina, le giuggiole o il corbezzolo e di grani antichi come il Senatore Cappelli che dopo aver rivoluzionato la produzione di pane e pasta in Italia, ha rischiato di sparire, ma adesso torna sulle tavole italiane grazie alla Società Italiana Sementi con capitale 100 per 100 italiano detenuto dagli agricoltori attraverso i Consorzi Agrari”.
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Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi americani in Yemen sono "un avvertimento per gli Houthi e per tutti i terroristi". Lo ha detto a Fox News il vice inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Morgan Ortagus, sottolineando che "questa non è l'amministrazione Biden. Se colpisci gli Stati Uniti, il presidente Trump risponderà. Il presidente Trump sta ripristinando la leadership e la deterrenza americana in Medio Oriente".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.