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Eiaculazione precoce, perché non è una malattia

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L’eiaculazione precoce durante il rapporto vaginale non è una malattia“: è quanto emerge dal 23° congresso mondiale della World association for sexual health (Was), il 29 maggio 2017 a Praga, vedi anche nel Journal of sexual medicine di maggio. L’eiaculazione è precoce, per i sessuologi, se il rapporto vaginale dura meno di un minuto (meno di tre minuti, in altre definizioni), con le relative conseguenze psicologiche per l’uomo: frustrazione, stress, tendenza a evitare i rapporti sessuali, ansia da prestazione. I sessuologi non conoscono le cause di questa disfunzione sessuale, anche se dicono che è molto frequente e sono decenni che la studiano, però gli uomini con questa “malattia”, durante il rapporto manifestano sempre eiaculazione e orgasmo. Infatti, dal punto di vista fisiologico tutto è normale, non ci sono patologie, come mostra un articolo pubblicato da Clinical Anatomy.

Fino ad alcuni decenni fa, l’eiaculazione precoce non comportava ansie all’uomo perché nel fare l’amore non era essenziale l’orgasmo femminile. Per le donne si parlava anche di “dovere coniugale“. Oggi, invece, l’uomo si sente quasi obbligato a fare avere orgasmi alla partner durante il rapporto completo, il rapporto pene-vagina, solo con gli sfregamenti del pene sulle pareti vaginali. Per questo molti credono che il rapporto debba durare molti minuti. Ma se i sessuologi sanno, come ho già spiegato, che la vagina non può scatenare un orgasmo, perché non lo divulgano?  L’orgasmo vaginale non esiste, quindi la durata del rapporto non è importante, ma gli uomini non lo sanno e molte ansie sono causate da questa ignoranza.

L’orgasmo femminile è sempre scatenato dagli organi erettili femminili (per informazioni maggiormente dettagliate sulla conformazione della vulva rimando alla figura di un post precedente). Tutte le donne possono avere l’orgasmo anche durante il rapporto vaginale, grazie alla contemporanea stimolazione della clitoride con le dita.

L’eiaculazione precoce non è una malattia (infatti non si conoscono le cause e la patogenesi, e per alcuni sessuologi può essere un sintomo), ma è un grande business, molti sessuologi nei loro articoli, nei congressi e nelle interviste su questo argomento parlano quasi sempre di farmaci, per questo dovrebbero sempre dichiarare se hanno un conflitto di interessi e se collaborano con case farmaceutiche. Sapere che l’eiaculazione precoce non è una malattia libererà subito tutti i ragazzi e gli uomini dalle ansie: non si sentiranno più anormali o patologici se il rapporto dura poco. Chiaramente, anche le donne devono sapere che la qualità dei loro rapporti sessuali e la capacità di avere orgasmi non dipende dall’impegno del partner a ritardare l’eiaculazione. Molte saranno anche contente di questo, perché i rapporti vaginali prolungati possono anche essere fastidiosi per le donne, specialmente dopo la menopausa.

Tutti i ragazzi e gli uomini devono sapere che l’eiaculazione non determina la fine del rapporto. Dopo l’orgasmo maschile si può continuare a fare l’amore: baci e carezze dopo l’eiaculazione possono essere utilizzati per produrre orgasmi nelle donne. Rapporto sessuale completo deve significare orgasmo per entrambi i partner, sempre, con o senza il rapporto vaginale. Gli adolescenti devono anche sapere che durante i loro primi incontri sessuali è normale che l’eiaculazione in vagina sia “precoce”, perché il controllo dell’eiaculazione è acquisito, e ragazzi e adulti possono impararlo con la masturbazione, senza usare farmaci. Ma questo sarà l’argomento di un prossimo post.

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