La circonvenzione d’incapace consiste nell’abusare dei bisogni o delle passioni di una persona in stato di infermità o dell’inesperienza di un minore. E’ un delitto punito dal codice penale. E’ il delitto di cui si stanno macchiando i tre maggiori partiti (Cinquestelle, Pd e Forza Italia) per promulgare una legge elettorale proporzionale, proprio come oggi piace a loro.
Gli italiani sono stati chiamati solo una volta, era il 1991, ad affrontare questo tema in un referendum. E sebbene la chiamata alle urne fosse sulla riduzione della preferenza a una sola, il voto che ne conseguì avrebbe obbligato il Parlamento poco tempo dopo a sancire, con il Mattarellum, l’avvento del maggioritario. Gli italiani infatti chiedevano a gran voce che i partiti spiegassero prima delle elezioni cosa fare e con chi allearsi, chiedevano di azzerare le estenuanti trattative e gli scambi a volte immorali con i quali si formavano gli esecutivi. Volevano più pulizia, più trasparenza, più chiarezza.
Ma la legge elettorale che alcuni paesi d’Europa conservano intatta dal dopoguerra, in Italia è stata utilizzata per preservare il dominio, tutelare oltre i limiti della decenza il proprio vantaggio elettorale, lucrare, oltre il lecito, nelle urne. Cosicché a Silvio Berlusconi, Pierferdinando Casini, Gianfranco Fini e Umberto Bossi – quando furono la maggioranza del Parlamento – venne in mente la furbata: cassare il Mattarellum, ritenuto troppo rischioso per loro, e promulgare il cosiddetto Porcellum, molto più vantaggioso. Un modo vergognoso di manipolare il voto. Che diede purtroppo i risultati sperati.
Sapete tutti com’è finita. Il Porcellum azzerato dalla Corte costituzionale.
Invece di far riflettere sulle vergogne da non perpetuarsi quella sentenza convinse Matteo Renzi, che in groppa al cavallo e vestito da Conducator aveva deciso di cambiare la Costituzione a sua immagine e somiglianza, di avanzare solitario e con un inaudito voto di fiducia una nuova legge elettorale – detta Italicum – cucita addosso al suo corpo. Una legge illegale, perché prevedeva la scomparsa del Senato senza che un voto democratico l’avesse decisa, e iniqua perché affidava al partito di maggioranza, prevedibilmente il Pd, un consenso automatico e sovrabbondante. Col 25 per cento avrebbe conquistato tutto il potere.
La Corte Costituzionale ha provveduto ad azzerare anche quella legge, l’orribile Italicum.
Ma prima della Corte gli italiani avevano azzerato le speranze di Renzi e cassato la sua riforma della Costituzione. Quel voto è stato netto e deciso e ha sancito il rifiuto dei mutamenti del sistema di governo e l’opposizione alla concentrazione del potere in un’unica mano.
Io ho votato No alla riforma costituzionale, insieme alla maggioranza degli italiani. Ma non mi sembra di aver votato per il ritorno al proporzionale. Non sono stato chiamato al voto per questo!
E invece i partiti, tutti!, hanno iniziato ad abusare di quel voto e hanno trasferito i loro bisogni nella retrocessione della legge elettorale da maggioritaria a proporzionale. Hanno iniziato a manipolare il responso teorizzando che il No alla riforma costituzionale significava sì al proporzionale.
Di comune e tacito accordo si sono incamminati e ora, sempre di comune accordo, firmano la vittoria. Il sistema tedesco regala ai Cinquestelle, incaprettati dall’esperienza piuttosto sconfortante della giunta Raggi, il premio di minoranza. Felici e contenti occuperanno di sicuro i seggi all’opposizione. Quella sanno fare e, visti i risultati, quella vogliono continuare a fare. Al Pd di Renzi il proporzionale tedesco regala in governo in condominio con Forza Italia, senza neanche l’obbligo di svelare agli italiani la vergogna. Sarà un patto del Nazareno bis. Un patto con Silvio Berlusconi, la mummia politica, il leader espulso per indegnità dal Parlamento che vede il suo potere parassitario e statico consolidarsi ancora di più.
Si andrà al voto in autunno, e non già perché gli italiani lo chiedano a gran voce. A Renzi conviene, e si capisce, coprire con la propaganda i tagli della manovra e spostarli più in là, quando tutto sarà deciso. E quando tutto sarà deciso lui sarà al governo con Berlusconi, perché – si dirà – un governo si deve pur fare, e Grillo, felicissimo, griderà dall’opposizione al tradimento, all’inciucio, al piccolo golpe.
E tutti vivranno felici e contenti.
Antonello Caporale
Giornalista
Politica - 31 Maggio 2017
La legge elettorale e i furbetti del quartierino
La circonvenzione d’incapace consiste nell’abusare dei bisogni o delle passioni di una persona in stato di infermità o dell’inesperienza di un minore. E’ un delitto punito dal codice penale. E’ il delitto di cui si stanno macchiando i tre maggiori partiti (Cinquestelle, Pd e Forza Italia) per promulgare una legge elettorale proporzionale, proprio come oggi piace a loro.
Gli italiani sono stati chiamati solo una volta, era il 1991, ad affrontare questo tema in un referendum. E sebbene la chiamata alle urne fosse sulla riduzione della preferenza a una sola, il voto che ne conseguì avrebbe obbligato il Parlamento poco tempo dopo a sancire, con il Mattarellum, l’avvento del maggioritario. Gli italiani infatti chiedevano a gran voce che i partiti spiegassero prima delle elezioni cosa fare e con chi allearsi, chiedevano di azzerare le estenuanti trattative e gli scambi a volte immorali con i quali si formavano gli esecutivi. Volevano più pulizia, più trasparenza, più chiarezza.
Ma la legge elettorale che alcuni paesi d’Europa conservano intatta dal dopoguerra, in Italia è stata utilizzata per preservare il dominio, tutelare oltre i limiti della decenza il proprio vantaggio elettorale, lucrare, oltre il lecito, nelle urne. Cosicché a Silvio Berlusconi, Pierferdinando Casini, Gianfranco Fini e Umberto Bossi – quando furono la maggioranza del Parlamento – venne in mente la furbata: cassare il Mattarellum, ritenuto troppo rischioso per loro, e promulgare il cosiddetto Porcellum, molto più vantaggioso. Un modo vergognoso di manipolare il voto. Che diede purtroppo i risultati sperati.
Sapete tutti com’è finita. Il Porcellum azzerato dalla Corte costituzionale.
Invece di far riflettere sulle vergogne da non perpetuarsi quella sentenza convinse Matteo Renzi, che in groppa al cavallo e vestito da Conducator aveva deciso di cambiare la Costituzione a sua immagine e somiglianza, di avanzare solitario e con un inaudito voto di fiducia una nuova legge elettorale – detta Italicum – cucita addosso al suo corpo. Una legge illegale, perché prevedeva la scomparsa del Senato senza che un voto democratico l’avesse decisa, e iniqua perché affidava al partito di maggioranza, prevedibilmente il Pd, un consenso automatico e sovrabbondante. Col 25 per cento avrebbe conquistato tutto il potere.
La Corte Costituzionale ha provveduto ad azzerare anche quella legge, l’orribile Italicum.
Ma prima della Corte gli italiani avevano azzerato le speranze di Renzi e cassato la sua riforma della Costituzione. Quel voto è stato netto e deciso e ha sancito il rifiuto dei mutamenti del sistema di governo e l’opposizione alla concentrazione del potere in un’unica mano.
Io ho votato No alla riforma costituzionale, insieme alla maggioranza degli italiani. Ma non mi sembra di aver votato per il ritorno al proporzionale. Non sono stato chiamato al voto per questo!
E invece i partiti, tutti!, hanno iniziato ad abusare di quel voto e hanno trasferito i loro bisogni nella retrocessione della legge elettorale da maggioritaria a proporzionale. Hanno iniziato a manipolare il responso teorizzando che il No alla riforma costituzionale significava sì al proporzionale.
Di comune e tacito accordo si sono incamminati e ora, sempre di comune accordo, firmano la vittoria. Il sistema tedesco regala ai Cinquestelle, incaprettati dall’esperienza piuttosto sconfortante della giunta Raggi, il premio di minoranza. Felici e contenti occuperanno di sicuro i seggi all’opposizione. Quella sanno fare e, visti i risultati, quella vogliono continuare a fare. Al Pd di Renzi il proporzionale tedesco regala in governo in condominio con Forza Italia, senza neanche l’obbligo di svelare agli italiani la vergogna. Sarà un patto del Nazareno bis. Un patto con Silvio Berlusconi, la mummia politica, il leader espulso per indegnità dal Parlamento che vede il suo potere parassitario e statico consolidarsi ancora di più.
Si andrà al voto in autunno, e non già perché gli italiani lo chiedano a gran voce. A Renzi conviene, e si capisce, coprire con la propaganda i tagli della manovra e spostarli più in là, quando tutto sarà deciso. E quando tutto sarà deciso lui sarà al governo con Berlusconi, perché – si dirà – un governo si deve pur fare, e Grillo, felicissimo, griderà dall’opposizione al tradimento, all’inciucio, al piccolo golpe.
E tutti vivranno felici e contenti.
B.COME BASTA!
di Marco Travaglio 14€ AcquistaArticolo Precedente
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Napoli , 6 mar. - (Adnkronos) - Max blitz antidroga dei carabinieri tra Napoli e Salerno: smantellate 15 piazze di spaccio e indagato a piede per favoreggiamento anche un sacerdote. I militari del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito un'ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, emessa dal gip del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura oplontina, nei confronti di 51 soggetti (dei quali 15 in carcere, 17 agli arresti domiciliari e 19 sottoposti all'obbligo di presentazione alla p.g.) gravemente indiziati dei reati di detenzione illecita e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina. Le misure cautelari sono state eseguite nei confronti di 48 indagati, mentre dei restanti tre, due sono attualmente all'estero e il terzo è tuttora attivamente ricercato. Tra questi anche il tiktoker Antonio Gemignani, noto come Papusciello.
Avvalendosi di corrieri della droga provenienti da Napoli e Roma - si legge in una nota a firma del procuratore Nunzio Fragliasso - gli indagati avrebbero posto in essere un giro di affari di circa otto milioni di euro, con oltre 500.000 euro in contanti sequestrati dagli inquirenti nel corso delle indagini. Le investigazioni, condotte attraverso una poderosa attività di intercettazione telefonica e ambientale, che si è protratta per diversi mesi, hanno consentito di documentare e ricostruire le dinamiche relative alla gestione dell'attività di spaccio in ben 15 piazze di diverse città, in provincia di Napoli e di Salerno, nonché di recuperare e sequestrare complessivamente 19 chilogrammi di cocaina. Dalle indagini è emerso che alcuni indagati si servivano delle abitazioni di soggetti incensurati e anziani per occultare ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, mentre altri sfruttavano la presenza di neonati per eludere eventuali controlli.
E tra gli indagati figura anche un sacerdote di Torre Annunziata. Inoltre, una donna è stata ripresa durante lo spaccio di droga con un neonato in braccio. L'approvvigionamento delle varie piazze di spaccio avveniva mediante il ricorso a fidati corrieri che, a tal fine, utilizzavano autovetture dotate di scomparti segreti in cui lo stupefacente veniva abilmente occultato. Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno operato sette arresti in flagranza di reato, individuando anche soggetti in possesso di armi detenute illegalmente.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Domani, venerdì 7 marzo, dalle ore 15 alle ore 17, presso ExtraLibera, Via Stamira 5, a Roma, si terrà l’assemblea dei soggetti che fanno parte del comitato promotore del Referendum cittadinanza. Interverranno, tra gli altri, Emma Bonino, Riccardo Magi, Elly Schlein, Angelo Bonelli, Deepika Salhan, Sonny Olumati, Francesca Druetti, Antonella Soldo, Katia Scannavini, Pippo Civati, Paolo Bonetti, Natale Di Cola, Ileana Bello, Walter Massa e molti altri.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento. Pertanto, i tassi di interesse sui depositi presso la Bce, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 2,50%, al 2,65% e al 2,90%, con effetto dal 12 marzo 2025. E’ quanto si legge nel comunicato diffuso dall’Eurotower.
Il consiglio direttivo “è determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo del 2% a medio termine” soprattutto “nelle attuali condizioni caratterizzate da crescente incertezza, definirà l’orientamento di politica monetaria adeguato seguendo un approccio guidato dai dati, in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione”, viene evidenziato nella nota.
L’approccio della Banca centrale continuerà ad essere basato sui dati e a procedere ‘riunione per riunione’, ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, nel corso della conferenza stampa a Francoforte. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo in materia di tassi di interesse “si baseranno sulla valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell'inflazione sottostante e della forza della trasmissione della politica monetaria. Il Consiglio direttivo non si impegna a seguire un particolare percorso dei tassi”, ha sottolineato Lagarde, per la quale "i rischi per la crescita economica rimangono orientati verso il basso”.
“Un'escalation delle tensioni commerciali ridurrebbe la crescita dell’eurozona, frenando le esportazioni e indebolendo l'economia globale” e “il perdurare dell'incertezza sulle politiche commerciali globali potrebbe trascinare al ribasso gli investimenti”. Allo stesso modo “le tensioni geopolitiche, come la guerra ingiustificata della Russia contro l'Ucraina e il tragico conflitto in Medio Oriente, rimangono un'importante fonte di incertezza. La crescita potrebbe diminuire se gli effetti ritardati dell'inasprimento della politica monetaria durassero più a lungo del previsto”.
La crescita dell’eurozona “potrebbe essere più elevata se le condizioni di finanziamento più facili e il calo dell'inflazione consentiranno una ripresa più rapida dei consumi e degli investimenti interni. Anche un aumento della spesa per la difesa e le infrastrutture potrebbe contribuire alla crescita”, ha detto ancora la presidente della Bce.
Infine Lagarde spiega che "l'incertezza è aumentata e probabilmente peserà sugli investimenti e sulle esportazioni più di quanto previsto in precedenza”. La crescita “dovrebbe essere sostenuta dall'aumento dei redditi e dalla riduzione dei costi di finanziamento” e secondo le proiezioni dei tecnici “anche le esportazioni dovrebbero essere sostenute dall'aumento della domanda globale, a patto che le tensioni commerciali non si intensifichino ulteriormente”.
Le decisioni della Bce sui tassi di interesse quindi continueranno ad essere basate “sulla valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”.
L'inflazione complessiva, indicano gli esperti, ora "si collocherebbe in media al 2,3% nel 2025, all’1,9% nel 2026 e al 2,0% nel 2027. La revisione al rialzo dell’inflazione complessiva per il 2025 riflette la più vigorosa dinamica dei prezzi dell’energia”. “L’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe in media al 2,2% nel 2025, al 2,0% nel 2026 e all’1,9% nel 2027”. Le misure dell’inflazione di fondo “suggeriscono perlopiù che l’inflazione si attesterà stabilmente intorno all’obiettivo del Consiglio direttivo del 2% a medio termine. L’inflazione interna resta elevata, principalmente perché salari e prezzi in determinati settori si stanno ancora adeguando al passato incremento dell’inflazione con considerevole ritardo. La crescita delle retribuzioni si sta però moderando secondo le attese e i profitti ne stanno parzialmente attenuando l’impatto sull’inflazione”, evidenzia Francoforte. Tuttavia, “il processo disinflazionistico è ben avviato. L’andamento dell’inflazione ha continuato a rispecchiare pressoché le attese dei nostri esperti e le ultime proiezioni sono strettamente in linea con le prospettive di inflazione precedenti”.
“La politica monetaria diviene sensibilmente meno restrittiva, poiché le riduzioni dei tassi di interesse rendono meno onerosi i nuovi prestiti a imprese e famiglie e il credito accelera”, si legge nella nota diffusa dalla Bce al termine del consiglio direttivo. “Al tempo stesso – sottolinea però l’Eurotower – l’allentamento delle condizioni di finanziamento è contrastato dai passati rialzi dei tassi di interesse che si stanno ancora trasmettendo ai crediti in essere, e il volume dei prestiti resta nel complesso contenuto”.
La Bce rende inoltre noto che l’economia fronteggia perduranti difficoltà e i nostri esperti hanno nuovamente corretto al ribasso le proiezioni di crescita: allo 0,9% per il 2025, all’1,2% per il 2026 e all’1,3% per il 2027.
Le revisioni al ribasso per il 2025 e il 2026, sottolinea l'Eurotower, "riflettono la diminuzione delle esportazioni e la continua debolezza degli investimenti, in parte a seguito dell’elevata incertezza sulle politiche commerciali e su quelle economiche più in generale. L’aumento dei redditi reali e il graduale venir meno degli effetti dei rialzi passati dei tassi di interesse restano le principali determinanti alla base dell’atteso incremento della domanda nel corso del tempo".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "C'è bisogno di un'Europa più coraggiosa, più forte e più giusta. Per questo è necessario andare avanti sulla strada del rafforzamento dell'Unione europea e della sua capacità di iniziativa politica". Così Pierfrancesco Majorino, componente della segreteria nazionale Pd.
"In questo quadro il vertice odierno del Pse ha visto in campo le proposte del Partito Democratico. Il contributo di Elly Schlein è stato essenziale e ha inevitabilmente messo in luce anche le contraddizioni del piano di Ursula von der Leyen. Un piano che ad oggi non porta alla difesa comune, ma al semplice riarmo generalizzato dei singoli Stati nazionali e a inevitabili tagli di voci che vanno invece assolutamente potenziate. Penso a coesione sociale e welfare".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Innovazione protagonista nella serata di ieri a Key - The Energy Transition Expo, nella seconda edizione del Premio 'Lorenzo Cagnoni', che è stato consegnato agli espositori per i sette progetti più innovativi presentati in fiera, uno per ogni settore merceologico della manifestazione, e alle tre Start-up dell’Innovation District dal più alto potenziale innovativo.
A premiare gli espositori, Maurizio Ermeti, presidente di Italian Exhibition Group, Corrado Peraboni, amministratore delegato di Italian Exhibition Group, Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director della divisione Green&Technolgy di Ieg, Christian Previati, Exhibition Manager di Key, Francesco Naso, segretario generale Motus-E e Alessandro Marangoni, Ceo di Althesys.
Le aziende premiate sono state: Horay Solar Co., Ltd, Italian Wind Technologies, Energy Dome, Rina, Renovis, Camel Energy GmbH e Alperia. Le tre Start-up che hanno ricevuto il riconoscimento sono state: Trailslight, Reefilla e Sizable Energy.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Innovazione protagonista nella serata di ieri a Key - The Energy Transition Expo, nella seconda edizione del Premio 'Lorenzo Cagnoni', che è stato consegnato agli espositori per i sette progetti più innovativi presentati in fiera, uno per ogni settore merceologico della manifestazione, e alle tre Start-up dell’Innovation District dal più alto potenziale innovativo.
A premiare gli espositori, Maurizio Ermeti, presidente di Italian Exhibition Group, Corrado Peraboni, amministratore delegato di Italian Exhibition Group, Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director della divisione Green&Technolgy di Ieg, Christian Previati, Exhibition Manager di Key, Francesco Naso, segretario generale Motus-E e Alessandro Marangoni, Ceo di Althesys.
Le aziende premiate sono state: Horay Solar Co., Ltd, Italian Wind Technologies, Energy Dome, Rina, Renovis, Camel Energy GmbH e Alperia. Le tre Start-up che hanno ricevuto il riconoscimento sono state: Trailslight, Reefilla e Sizable Energy.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Una riunione al vertice del Pse molto importante e impegnativa. Con la piena consapevolezza della gravità della situazione e della necessità di una risposta europea. La segretaria Elly Schlein ha portato il nostro punto di vista. Riarmare 27 eserciti nazionali non fa deterrenza". Così il responsabile Esteri nella segreteria nazionale Pd, Giuseppe Provenzano, appena terminato il prevertice socialista a Bruxelles a cui ha partecipato con la segretaria del Pd, Elly Schlein.
"Più che prestiti ai singoli paesi servirebbero investimenti europei in progetti comuni. Ma la sfida è più grande. Serve investire in sicurezza comune, ma non solo. Per l’autonomia strategica serve una politica estera, un’economia forte, una società coesa. La risposta dev’essere più coraggiosa, come è stato con la pandemia".
"Di certo, non si possono sostituire le spese sociali con le spese militari, consentendo di dirottare i fondi di coesione. Su questa nostra priorità, c’è stato consenso tra i socialisti europei. La nostra critica al Piano di Von der Leyen non è dunque per frenare la risposta europea. Ma per rafforzarla, per costruire un’Europa davvero unita, capace di compiere la svolta politica necessaria a costruire pace, giustizia e sicurezza".