Durante la seduta dell’8 giugno, dedicata alla discussione degli emendamenti alla legge elettorale, una votazione che doveva avvenire in modo segreto è stata invece palese. La presidente Laura Boldrni ha spiegato: “C’è stato un errore materiale. Non lo nego. Mi dispiace sia accaduto. Io ho apprezzato la circostanze, ho provveduto a dire che il voto era segreto ed ho portato a termine la votazione come è nelle mie facoltà”. Alla base dell’errore, che ha scatenato la bagarre in Aula, probabilmente un difetto di comunicazione che ha mandato in tilt la macchina organizzativa di Montecitorio. Mentre la presidente Boldrini ripeteva: “Avevo detto che era a voto segreto” alle sue spalle il tecnico ripete per quattro volte “Non l’ha detto”.
Il resoconto stenografico della seduta di oggi testimonia che Laura Boldrini ha effettivamente annunciato il voto segreto. Ma tra la sua richiesta e il voto c’è stato uno scambio di battute con il deputato Zaccagnini che ha evidentemente distratto i tecnici
PRESIDENTE. Va bene, a questo punto io avverto che, ai sensi dell’articolo 51, comma 2, del Regolamento, è stata avanzata dai presidenti dei gruppi Alternativa Popolare, Civici e Innovatori richiesta di scrutinio segreto sugli identici emendamenti Fraccaro 1.512 e Biancofiore 1.535. La richiesta può essere accolta.
Deputato Zaccagnini, lei voleva intervenire? Su che cosa vuole intervenire?
ADRIANO ZACCAGNINI. Presidente, sul Regolamento. Se c’è un’anticipazione di quello che verrà fatto, che è una violazione del Regolamento, credo debba garantire l’applicazione del Regolamento.
PRESIDENTE. Di questo ho già parlato.
ADRIANO ZACCAGNINI. Esattamente. Io confido in lei, Presidente, che ciò non avverrà.
PRESIDENTE. Allora, deputato Zaccagnini, ho già detto che ognuno qui si deve assumere le proprie responsabilità, io mi assumo le mie e ognuno si assume le proprie (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Avverto che l’emendamento Michele Bordo 1.464, a pagina 8 del fascicolo, è stato ritirato dal presentatore.
Bene, quindi adesso dichiaro aperta la votazione sull’emendamento 1.535, con il parere contrario della Commissione, favorevole del relatore La Russa e su cui si rimettono all’Aula gli altri tre relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione – Commenti – Sul tabellone di voto la votazione non risulta a scrutinio segreto).
No, è a voto segreto! È a voto segreto! È a voto segreto (Sul tabellone di voto la votazione risulta a scrutinio segreto), c’è stato un problema tecnico, avevo già detto che era a voto segreto… allora, va bene, allora colleghi, c’è stato un disguido, il voto è segreto. Di Benedetto, Faenzi, Scotto… va bene, hanno votato tutti? No? Scusate, colleghi, se state in piedi io non vedo se avete votato o no, è possibile chiedervi di sedervi? Allora, a me pare che tutti abbiano votato.
Nella seduta del 7 giugno, invece, il voto segreto veniva annunciato così:
PRESIDENTE. Passiamo quindi ai voti.
Avverto che, ai sensi dell’articolo 51, comma 2, del Regolamento, è stata avanzata dai presidenti dei gruppi Articolo 1-Movimento Democratico e Progressista, Alternativa Popolare-Centristi per l’Europa-NCD e Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale richiesta di scrutinio segreto sulle questioni pregiudiziali in esame. Tale richiesta può essere accolta.
Passiamo quindi ai voti.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sulle questioni pregiudiziali di costituzionalità Laforgia ed altri n. 1 (Versione corretta), Monchiero, Dellai, Distaso ed altri n. 2, Lupi, Buttiglione ed altri n. 3.
Dichiaro aperta la votazione.