“Fuori servizio”. “Deposito”. È un continuo. Vetture che all’andata viaggiavano colme di passeggeri fino all’inverosimile, al ritorno si dirigono meste (e vuote) verso la rimessa di riferimento. Il motivo? “Si rompono”. Proprio così, escono dalle officine, fanno un’oretta di servizio e poi rientrano ai box. Guasti a ripetizione, di ogni tipo: motore surriscaldato, perdite d’olio e di benzina, pneumatici se si sgonfiano in poche ore, cambi che saltano, sistemi frenanti difettosi. Nei giorni scorsi, al capolinea di Piazza Venezia – nel cuore di Roma – il freno a mano di un autobus si è sganciato e il “gigante” ha iniziato una folle corsa in mezzo al traffico travolgendo una Smart di passaggio. Inutile dire come le foto abbiano fatto il giro del mondo. Una situazione fuori controllo, insomma. Secondo i dati raccolti da ilfattoquotidiano.it nelle 9 rimesse Atac che ospitano i mezzi su gomma, in questa prima parte del mese di giugno sono oltre 500 le vetture che ogni giorno tornano al deposito a causa di guasti. Escono e, dopo poco, rientrano. Se teniamo presente che ogni giorno escono (o dovrebbero uscire) circa 1.200 autobus, siamo a una percentuale di guasti che viaggia dal 40 al 50%. Un’enormità, se pensiamo che i mezzi fermi in officina fanno un conto a parte.

Aria condizionata out? “Andate avanti” – Come se non bastasse, l’estate ci si mette anche il problema dell’aria condizionata. Da qualche anno a questa parte, le officine Atac non sono in grado di operare in tempo per procedere alla ricarica delle vetture. E’ successo anche stavolta. Da quando le temperature hanno iniziato a superare i 28-30 gradi, gli autobus sono diventati una specie di forni dove autisti e utenti riescono a respirare con difficoltà e, nelle ore di punta, i passeggeri fanno la sauna tutti insieme. Tra l’altro, in rete sta diventando virale un video del 6 marzo scorso, postato dal segretario della Faisa Confail, Claudio De Francesco, in cui la sindaca Virginia Raggi prometteva che “quest’anno l’azienda si farà trovare pronta”. In linea teorica, il conducente sarebbe autorizzato – alcuni sindacalisti dicono “obbligato” – a scartare la vettura non climatizzata come se fosse guasta. In realtà, per evitare che il numero degli autobus fuori servizio arrivi addirittura a superare quelle delle vetture in funzione (mettendo in crisi tutto il trasporto pubblico locale di superficie e replicando la crisi dell’estate 2016) la direzione sta inviando sui display dei conducenti dei messaggi in cui si fa obbligo di “continuare il servizio”.

Il sindacato: “Violazione gravissima” – Una “disposizione verbale” che tuttavia ilfattoquotidiano.it è riuscito ad ottenere nero su bianco grazie alla foto di un monitor di vettura. “Si tratta di una violazione gravissima dei diritti dei lavoratori – afferma Renzo Coppini, segretario regionale del sindacato Sul – e anche di un pericolo per i passeggeri, che rischiano seriamente di sentirsi male. Le temperature sono già insopportabili, non oso pensare a cosa accadrà fra una decina di giorni quando entreremo in piena estate”. Sul tema, a giorni il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo, presenterà un’interrogazione: “Ci risulta che l’azienda obblighi con minacce velate i conducenti a proseguire il servizio, malgrado manchino le condizioni di sicurezza, pena l’estensione di rapporti disciplinari per questi ultimi. Il tutto senza nessun comunicato aziendale che spieghi la situazione nello specifico, ma tutto basato su un fantomatico accordo verbale del direttore di esercizio”.

Atac: “Guasti diminuiti”. Stefano: “C’è molto da fare” – La società capitolina dei trasporti afferma che “il servizio è aumentato sia nel 2016 rispetto al 2015, sia nei primi quattro mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016” e che “pur dovendo gestire un parco bus di età molto avanzata, l’azienda è fortemente impegnata affinché tali eventi non si ripetano”. Il riferimento è anche ai numerosi episodi di autobus distrutti dalle fiamme, improvvisamente scattate a causa – pare – di difetti di manutenzione: ben 24 dal marzo 2016 a oggi. Molto realista appare il presidente della Commissione capitolina Mobilità, Enrico Stefano. “Non nascondo che dobbiamo ancora fare molto – spiega – per risollevare l’azienda. Abbiamo realizzato in parte quello che molti aspettavano ma dobbiamo continuare a lavorare. Ma proprio per questo non molliamo e anzi, ogni giorno, sempre con maggiore dedizione e impegno, ci dedichiamo a questa missione, far sì che Roma abbia un servizio di trasporto pubblico ed efficiente”.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA ATAC
Con riferimento all’articolo a titolo “Roma, oltre 500 bus al giorno tornano al deposito per guasti. Atac ai conducenti: Senza aria condizionata? Andate avanti”, pubblicato l’11 giugno sull’edizione on line del Fatto Quotidiano”, si richiede formale rettifica ai sensi dell’articolo 8 della legge sulla stampa 47/1948 e successive modifiche e integrazioni, e quindi la pubblicazione della seguente nota:
1) Non risponde a verità che 500 bus al giorno tornano al deposito per guasti. L’articolista, oltre ad equivocare la scritta “Deposito” sui bus, che vuol dire soltanto che il bus ha terminato il suo turno, associa erroneamente alla segnalazione di un guasto il rientro di una vettura in deposito e perciò a una diminuzione di servizio. Così non è. I guasti vengono gestiti in tempo reale, o riparandoli con gli operai di linea o sostituendo la vettura. Ciò consente di mantenere pressoché in linea con i programmi il numero dei bus circolanti nel corso della giornata. 2) Non risponde al vero che l’azienda abbia 500 guasti al giorno. Il numero di 500 riportato è del tutto inventato. Nel 2017 abbiamo rilevato un numero di segnalazioni di avarie varie per circa 380 al giorno, conseguenza principalmente dell’età avanzata del parco mezzi. Ciò non vuol dire che vengano riconsegnati in corso di esercizio 380 bus al giorno; 3) contrariamente a quanto sostenuto nell’articolo, la campagna di manutenzione e di carica degli impianti di aria condizionata dei mezzi di superficie è stata regolarmente svolta. Le modalità di gestione dei guasti sono state recentemente regolate da una procedura interna. 4) Le uscite dei bus ogni giorno non sono 1.200 come riportato, ma oltre 1.350; 5) Sull’episodio del bus che, lasciato dal conducente, ha urtato un’auto in Piazza Venezia, bus con un’anzianità assai bassa, è in corso un’indagine interna. L’azienda è a disposizione per verificare preventivamente notizie che, pubblicate anche se errate, creano sconcerto.

La nostra risposta – Il numero di 500 guasti non e’ “inventato” ma fa riferimento alle schede raccolte dalle rimesse nei primi mesi di giugno. La media di 380 guasti al giorno nel 2017 resta comunque non trascurabile. Sebbene specifichiate che “i guasti vengono gestiti in tempo reale” confermate che si le vetture vengono “riparate” o “sostituite” e nell’articolo non si dice che non tornino in servizio dopo la “sosta ai box”. Sull’aria condizionata confermiamo quanto scritto, facendo leva anche su segnalazioni dei sindacati e documentazione in nostro possesso (Vincenzo Bisbiglia)

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