Due anni fa il traffico di farmaci salvavita – rubati e poi riciclati anche all’estero – fu scoperto a Monza, oggi i carabinieri del Nas hanno arrestato cinque persone, dipendenti di grossisti e deposito farmaci, accusate di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e riciclaggio di farmaci.
Le indagini hanno svelato un traffico di farmaci di fascia H (ovvero farmaci ospedalieri o ad alto costo) che venivano rubati e poi “proposti” per l’acquisto a grossisti, depositari e anche farmacisti compiacenti. I destinatari delle misure avevano costituito un vero e proprio mercato nero parallelo a quello ufficiale ove reperire i farmaci, spesso salvavita, a prezzo contenuto o comunque inferiore a quello di mercato. Nella stessa operazione sono indagate altre 32 persone per analoghi reati. I farmaci – antitumorali e antivirali, ma anche quelli per la cura della disfunzione erettile – fruttavano fino a cinque volte in più agli indagati.
I provvedimenti sono stati emessi nei confronti un 46enne rappresentante farmaceutico, un 47enne già addetto del settore farmaceutico e attualmente disoccupato, un 47enne e un 62enne entrambi trasportatori nel settore farmaceutico e di un 43enne dipendente di un deposito farmaceutico che si trova nell’area orientale di Napoli. Gli indagati, secondo l’accusa, al fine di immettere sul mercato illegale i farmaci, ne compilavano delle liste inoltrate via mail agli informatori farmaceutici e, a volte, direttamente ai farmacisti interessati all’acquisto, con prezzo di vendita inferiore a quello di mercato. La merce a disposizione degli indagati, secondo le stime degli investigatori, aveva un valore di mercato complessivo di poco inferiore al milione di euro. I prodotti erano conservati e depositati in ambienti nei quali non erano rispettate le cautele di conservazione necessarie a preservarne integrità ed efficacia.
L’operazione odierna è solo l’ultimo tassello di una maxi indagine che già negli anni scorsi ha portato a numerosi arresti. “Nei precedenti casi – spiega il procuratore della Repubblica di Napoli Nord, Francesco Greco che ha tenuto una conferenza stampa tenuta negli uffici della Procura ad Aversa – i farmaci venivano reimmessi sul mercato dopo essere stati rubati in ospedali o rapinati ad autotrasportatori. Dopo il nostro intervento, sono calate rapine e furti ma il traffico di farmaci di provenienza illecita è proseguito con un modus operandi diverso. Ovvero, venivano coinvolti farmacisti compiacenti ed emesse fatture false, sfruttando anche delle falle nel sistema di tracciabilità dei farmaci”.
Le indagini, durate dall’ottobre 2016 all’aprile 2017, sono partite dopo alcuni accertamenti amministrativi dei Nas sulle farmacie di Napoli e provincia. Un informatore farmaceutico proponeva per conto di un grossista l’acquisto di farmaci di fascia H (ovvero farmaci ospedalieri o ad alto costo) di provenienza illecita, poiché oggetto di furti, ad altri grossisti, depositari e farmacisti compiacenti attraverso l’approntamento di dettagliate liste; c’erano anche anabolizzanti e farmaci provenienti dall’estero il cui commercio non era mai stato autorizzato; altri invece erano custoditi in pessime condizioni igienico-sanitarie. Dalle indagini è anche emerso che i membri dell’organizzazione criminale avevano denunciato al datore di lavoro, con un esposto anonimo, un altro addetto al deposito di farmaci che si era accorto che qualcosa non andava. Accadeva dunque – hanno scoperto gli inquirenti – che le cosiddette “vaschette” contenenti i farmaci da inviare alle farmacie venissero riempite con più confezioni rispetto all’ordine di acquisto. I prodotti in più venivano fatti poi sparire prima della consegna dai due autotrasportatori coinvolti; oppure, i farmacisti onesti li rimandavano indietro e a quel punto il rappresentante li faceva sparire reimmettendoli nel mercato illegale. Il sistema illecito si basava su fatture e altra documentazione falsificata. Ogni giorno, è emerso, i dipendenti infedeli delle ditte farmaceutiche facevano sparire dai depositi pochi prodotti per non dare nell’occhio. Il ciclo si chiudeva con la vendita dei farmaci a prezzo inferiore a quello di mercato; i farmacisti compiacenti, li rivedevano poi al prezzo di mercato, che era fino cinque volte superiore a quello d’acquisto. Per alcuni farmaci, come gli antitumorali, che costavano alcune centinaia di euro, pagava interamente la Regione, con un danno rilevante alle casse pubbliche; gli altri farmaci li pagava il cittadino.
Durante una perquisizioni i carabinieri hanno trovato tre bombe a mano e un mitragliatore Uzi in casa di uno degli indagati. I carabinieri del Nucleo Antisofisticazione guidati dal colonnello Vincenzo Maresca avevano perquisito non molto tempo fa la casa dell’informatore farmaceutico per trovare tracce del business illegale. Per gli inquirenti le armi potrebbero essere state acquistate con i soldi guadagnati dal traffico di farmaci. Armi che probabilmente erano a disposizione di qualche organizzazione camorristica, sebbene sul presunto legame con cosche siano in corso approfondimenti investigativi.
Due anni fa un’analoga indagine della Procura di Monza portò all’arresto di 19 persone (6 in carcere e 13 ai domiciliari) e al sequestro di beni per oltre 23 milioni di euro. Anche in questo caso gli arrestati erano accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione, riciclaggio e commercio internazionale di farmaci.
Cronaca
Napoli, scoperto mercato nero di farmaci salvavita: 5 arresti e 32 indagati
Le indagini hanno svelato un traffico di farmaci di fascia H (ovvero farmaci ospedalieri o ad alto costo) che venivano rubati e poi "proposti" per l’acquisto a grossisti, depositari e anche farmacisti compiacenti
Due anni fa il traffico di farmaci salvavita – rubati e poi riciclati anche all’estero – fu scoperto a Monza, oggi i carabinieri del Nas hanno arrestato cinque persone, dipendenti di grossisti e deposito farmaci, accusate di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e riciclaggio di farmaci.
Le indagini hanno svelato un traffico di farmaci di fascia H (ovvero farmaci ospedalieri o ad alto costo) che venivano rubati e poi “proposti” per l’acquisto a grossisti, depositari e anche farmacisti compiacenti. I destinatari delle misure avevano costituito un vero e proprio mercato nero parallelo a quello ufficiale ove reperire i farmaci, spesso salvavita, a prezzo contenuto o comunque inferiore a quello di mercato. Nella stessa operazione sono indagate altre 32 persone per analoghi reati. I farmaci – antitumorali e antivirali, ma anche quelli per la cura della disfunzione erettile – fruttavano fino a cinque volte in più agli indagati.
I provvedimenti sono stati emessi nei confronti un 46enne rappresentante farmaceutico, un 47enne già addetto del settore farmaceutico e attualmente disoccupato, un 47enne e un 62enne entrambi trasportatori nel settore farmaceutico e di un 43enne dipendente di un deposito farmaceutico che si trova nell’area orientale di Napoli. Gli indagati, secondo l’accusa, al fine di immettere sul mercato illegale i farmaci, ne compilavano delle liste inoltrate via mail agli informatori farmaceutici e, a volte, direttamente ai farmacisti interessati all’acquisto, con prezzo di vendita inferiore a quello di mercato. La merce a disposizione degli indagati, secondo le stime degli investigatori, aveva un valore di mercato complessivo di poco inferiore al milione di euro. I prodotti erano conservati e depositati in ambienti nei quali non erano rispettate le cautele di conservazione necessarie a preservarne integrità ed efficacia.
L’operazione odierna è solo l’ultimo tassello di una maxi indagine che già negli anni scorsi ha portato a numerosi arresti. “Nei precedenti casi – spiega il procuratore della Repubblica di Napoli Nord, Francesco Greco che ha tenuto una conferenza stampa tenuta negli uffici della Procura ad Aversa – i farmaci venivano reimmessi sul mercato dopo essere stati rubati in ospedali o rapinati ad autotrasportatori. Dopo il nostro intervento, sono calate rapine e furti ma il traffico di farmaci di provenienza illecita è proseguito con un modus operandi diverso. Ovvero, venivano coinvolti farmacisti compiacenti ed emesse fatture false, sfruttando anche delle falle nel sistema di tracciabilità dei farmaci”.
Le indagini, durate dall’ottobre 2016 all’aprile 2017, sono partite dopo alcuni accertamenti amministrativi dei Nas sulle farmacie di Napoli e provincia. Un informatore farmaceutico proponeva per conto di un grossista l’acquisto di farmaci di fascia H (ovvero farmaci ospedalieri o ad alto costo) di provenienza illecita, poiché oggetto di furti, ad altri grossisti, depositari e farmacisti compiacenti attraverso l’approntamento di dettagliate liste; c’erano anche anabolizzanti e farmaci provenienti dall’estero il cui commercio non era mai stato autorizzato; altri invece erano custoditi in pessime condizioni igienico-sanitarie. Dalle indagini è anche emerso che i membri dell’organizzazione criminale avevano denunciato al datore di lavoro, con un esposto anonimo, un altro addetto al deposito di farmaci che si era accorto che qualcosa non andava. Accadeva dunque – hanno scoperto gli inquirenti – che le cosiddette “vaschette” contenenti i farmaci da inviare alle farmacie venissero riempite con più confezioni rispetto all’ordine di acquisto. I prodotti in più venivano fatti poi sparire prima della consegna dai due autotrasportatori coinvolti; oppure, i farmacisti onesti li rimandavano indietro e a quel punto il rappresentante li faceva sparire reimmettendoli nel mercato illegale. Il sistema illecito si basava su fatture e altra documentazione falsificata. Ogni giorno, è emerso, i dipendenti infedeli delle ditte farmaceutiche facevano sparire dai depositi pochi prodotti per non dare nell’occhio. Il ciclo si chiudeva con la vendita dei farmaci a prezzo inferiore a quello di mercato; i farmacisti compiacenti, li rivedevano poi al prezzo di mercato, che era fino cinque volte superiore a quello d’acquisto. Per alcuni farmaci, come gli antitumorali, che costavano alcune centinaia di euro, pagava interamente la Regione, con un danno rilevante alle casse pubbliche; gli altri farmaci li pagava il cittadino.
Durante una perquisizioni i carabinieri hanno trovato tre bombe a mano e un mitragliatore Uzi in casa di uno degli indagati. I carabinieri del Nucleo Antisofisticazione guidati dal colonnello Vincenzo Maresca avevano perquisito non molto tempo fa la casa dell’informatore farmaceutico per trovare tracce del business illegale. Per gli inquirenti le armi potrebbero essere state acquistate con i soldi guadagnati dal traffico di farmaci. Armi che probabilmente erano a disposizione di qualche organizzazione camorristica, sebbene sul presunto legame con cosche siano in corso approfondimenti investigativi.
Due anni fa un’analoga indagine della Procura di Monza portò all’arresto di 19 persone (6 in carcere e 13 ai domiciliari) e al sequestro di beni per oltre 23 milioni di euro. Anche in questo caso gli arrestati erano accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione, riciclaggio e commercio internazionale di farmaci.
Articolo Precedente
Milano, concerto in piazza Duomo: dopo Torino e Manchester controlli su ogni persona
Articolo Successivo
Roma, tentata rapina finisce con una sparatoria. Agente fuori servizio uccide un bandito
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Cronaca
Papa Francesco, dopo tre settimane un audio per i fedeli: “Grazie per le vostre preghiere”. Il bollettino: “È stabile”. Il prossimo sarà sabato
Politica
Vertice Ue, veto di Orban su sostegno a Kiev. Zelensky: martedì summit tra i “volenterosi”. Meloni: “Riarmo? Termine non chiaro. No all’uso dei fondi di coesione”
Mondo
‘In Ucraina è guerra per procura’: a dirlo è il segretario di Stato Usa Marco Rubio. E il Cremlino plaude
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "La politica estera cambia la vita delle famiglie, aiuta la gente a capire e anche gli errori fatti. In Italia il casino sui consumi lo ha fatto Salvini: ha fatto una norma sul codice della strada per ridurre gli incidenti e va bene ma non è giusto fare una campagna terroristica sul vino. E poi c'è Trump che fa i dazi ma la roba nostra piace nel mondo e se ci mettono i dazi, ci fregano. I sovranisti di casa nostra dicono 'viva Trump' ma Trump ci distrugge l'economia". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4. "E poi c'è anche l'Europa che è un po' troppo burocratica".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “La sicurezza delle telecomunicazioni è fondamentale, nell’interesse italiano sarebbe singolare scegliere un soggetto francese (con partecipazione azionaria anche cinese?) anziché un sistema tecnologicamente più sviluppato ed all’avanguardia come quello americano. Peraltro notiamo con stupore che, come già avvenuto per alcune case farmaceutiche durante il Covid, un titolo francese abbia guadagnato in Borsa più del 500% in pochi giorni. Siamo certi che, in una fase delicata come questa, ogni scelta vada ponderata esclusivamente nel nome dell’interesse nazionale italiano, senza pregiudizi ideologici, ritenendo gli Usa un partner imprescindibile per la sicurezza e la crescita del nostro Paese”. Così in una nota Paolo Borchia, capo delegazione Lega al Parlamento europeo, e Paolo Formentini, deputato Lega, responsabile dipartimento Esteri della Lega.