Ha assunto nella sua officina il ladro che gli aveva svaligiato il negozio, regalandogli una possibilità di riscatto. Una seconda occasione, per un trentenne di Cologno Monzese, dopo un furto che rischia comunque di costargli caro visto che nei giorni scorsi è partito, in tribunale a Monza, il processo che lo vede imputato.

Il protagonista positivo della faccenda è Giuseppe Viscardi, popolare gommista di Arcore. L’uomo, andando oltre i pregiudizi, si è fidato del suo sesto senso e di quello della compagna compiendo un passo quantomeno singolare: assumere il giovane che lo aveva derubato alla vigilia di Natale del 2014. Festività amare per il commerciante che ha saputo però trasformare quel brutto episodio in una circostanza sorprendente. Visto il periodo, una favola natalizia, visto che il presunto ladro si è riscattato alla grande, diventando il braccio destro del gommista. Ma andiamo con ordine.

Secondo la ricostruzione della Procura di Monza, il trentenne di Cologno Monzese collaborava attraverso un’agenzia esterna con il negozio di Arcore. Già in quel periodo Viscardi aveva avuto modo di apprezzarne impegno e capacità professionali. Aspetti che gli sono rimasti ben impressi nella mente. Il 24 dicembre 2014, però, la storia sembrava essersi interrotta definitivamente: il trentenne, ora a processo, avrebbe rubato 32 pneumatici per un danno complessivo stimato in circa 2.000 euro, insieme a due complici. Gli altri due individui furono arrestati, il trentenne, invece, finì indagato.

Ma è quanto successo nei giorni successivi ad avere dell’incredibile. Lo ha raccontato in udienza lo stesso gommista, titolare dell’attività: “Dopo quella vigilia di Natale – ha detto in aula – mi è piaciuto molto il fatto che ci abbia messo la faccia. È venuto da me e si è scusato per quello che era successo. Ho capito che le sue erano delle scuse molto sincere. Anche l’altro si è scusato, ma si è intuito che erano più forzate. Nel periodo che ha preceduto il furto – ha aggiunto il gommista – aveva lavorato per noi, dimostrandosi sempre molto disponibile al lavoro. Era riuscito a farsi apprezzare molto anche dai clienti”.

Aspetti che il commerciante non ha dimenticato quando si è trattato di prenderlo a lavorare con lui: “Ho deciso di dargli una seconda chance – ha sottolineato – dopo essermi consultato con la mia compagna. Non posso dire proprio niente di male contro di lui. Continua a lavorare con grande serietà e professionalità. Oggi ad esempio io sono qui in tribunale e lui sta gestendo il locale. Ha la mia piena fiducia. Non mi sono mai pentito: ho fatto bene a dargli un’altra occasione”. I due presunti complici stanno seguendo un altro percorso processuale: il processo contro il trentenne, davanti al giudice Simona Caronni – la Procura è rappresentata dal vice procuratore onorario Paola Zimbaldi – proseguirà, invece, nelle prossime settimane. Ma intanto, grazie alla generosità del suo capo, l’imputato sta dimostrando il proprio valore, riscattandosi giorno dopo giorno.

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